(Federica Di Sarra – Foto Nizegorodcew)
di Remo Borgatti
L’interessante circuito femminile dei futures ITF aveva in programma, la scorsa settimana, nove appuntamenti, di cui otto con montepremi di 10.000$ e il solo torneo di Olomuc era di categoria superiore (25 mila dollari).
Partiamo allora, per rispetto del valore assoluto, proprio dalla Repubblica Ceca in cui si è registrata una finale tra omonime, sia pur non connazionali. La nostra Julia Mayr, classe 1991, è stata sconfitta dalla più esperta austriaca Patricia Mayr con il punteggio di 6-2/6-4. Per arrivare in finale, Julia aveva eliminato nell’ordine la tedesca Vincon (con un doppio 6-0!), la rumena Szatmari, la serba Krunic e la slovacca Pochabova lasciando per strada appena dieci giochi. A difendere i nostri colori c’era anche Nastassja Burnett, che ha raggiunto i quarti prima di perdere con la slovena Klepac.
Altra finale sfortunata, in chiave italiana, quella disputata sulla terra rossa di Cakovec (Croazia) da Paola Cigui. La ventunenne, accreditata della seconda testa di serie, ha perso con la giovanissima slovena Nastja Kolar, che ha compiuto da poco sedici anni. Autentica outsider del torneo, la Kolar ha vinto 7-5/6-4 e Paola è stata certamente l’avversaria che l’ha maggiormente impensierita. Per noi in campo anche Indra Bigi (eliminata al primo turno), Alessia Bertoia (sconfitta dalla Cigui) e Martina Caciotti, che ha raggiunto i quarti.
E veniamo ai sorrisi. Dopo cinque finali perse in carriera, finalmente Federica Di Sarra ha potuto alzare il trofeo riservato alla vincitrice di Todi. Nella città di Jacopone, la ventenne di Latina ha scalato il primo gradino della tanto auspicata risalita. E’ lei stessa a raccontarsi in esclusiva per Spazio Tennis, con grande gioia: “Avevo iniziato a sentirmi bene già a Monteroni, nonostante l’eliminazione al primo turno. Poi a Locri avevo centrato la semifinale in singolare e avevo vinto il doppio con Valentina Sulpizio. A Todi, davanti a tanti amici e a mia madre, che mi vede giocare una volta ogni tre anni circa, ho finalmente rotto il ghiaccio. Sono felicissima.”
Una gioia che può, almeno in parte, far dimenticare la sofferenza patita negli ultimi tempi. “Sì, una stagione 2010 davvero difficilissima. Ho ripreso a giocare i tornei dopo gli infortuni che ancora stavo male; quando ho affrontato la Sprem nelle qualificazioni di Roma, il piede mi faceva ancora dolore eppure sono riuscita a giocarmela. A Todi non ho certo giocato il mio miglior tennis e per essere al 100% dovrò attendere ancora, però spero di essere sulla buona strada.”
I tuoi programmi futuri?
“Questa settimana riposo, poi Bassano del Grappa e uno tra Casale e Biella. Vorrei continuare a fare risultati nei diecimila per migliorare la classifica ma devo riprendere a giocare i venticinquemila se voglio salire ancora. Per adesso però mi accontento di stare bene fisicamente, a parte qualche piccolo acciacco.”
A Todi, Federica non era testa di serie e sul suo cammino ha incontrato solo l’ottava favorita del tabellone (la marocchina El Allami, battuta 7-5/6-0 al primo turno); per il resto, tutte unseeded come lei e precisamente le connazionali Moratelli, Grazioso e Balducci (l’unica che le ha strappato un set) prima di dominare la finale contro l’austriaca Reichmann con il punteggio di 6-1/6-3. Detto della Balducci, tra le tante italiane in tabellone hanno conquistato i quarti anche Grazioso, Masini e Sabino.
Semifinali e finale tutta rumena a Bucarest, dove la “quadrumane” Ingrid Alexandra Radu, 17 anni, ha battuto in finale la mancina Buzarnescu per 7-5/1-6/6-3. Poca fortuna per Francesca Mazzali, unica italiana in tabellone, subito eliminata dalla prima testa di serie, l’israeliana Shlomo.
La svizzera Amra Sadikovic si è imposta a Innsbruck, nel Tirolo austriaco, battendo in finale la sorprendente neozelandese Ellen Barry per 6-4/6-2. In un tabellone impreziosito dalla presenza di Myriam Casanova (ex numero 45 del mondo, sconfitta in semifinale), delle nove azzurre la migliore è stata Valentina Confalonieri, semifinalista che si è arresa alla futura vincitrice solo al tie-break del terzo set.
Finale in famiglia e tra le prime teste di serie a Itaparica, dove la bionda Fernanda Hermenegildo ha sconfitto Roxane Vaisemberg con il punteggio di 6-1/6-7/6-3. A San Pietroburgo, in una sorta di campionato dell’ex Unione Sovietica, vittoria di Nadejda Guskova che ha battuto in finale la connazionale russa Marenko per 6-2/7-6. Sulla terra tedesca di Wahlstedt, successo della polacca Barbara Sobaskiewicz in finale sulla tedesca Perkovic (6-0/7-6)
Infine, sul cemento belga di Westende, l’australiana Johanna Konta, diciannovenne di Sydney ma residente a Londra, ha centrato il secondo titolo stagionale (dopo Raleigh) sbaragliando il campo e lasciando alle avversarie solo quindici giochi e nemmeno un set. In finale, la belga Van Dyck ha perso 6-1/6-0.
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