Sono le 8.30 del mattino quando l’esclamazione del mio cuginetto “Ammazza quanto dorme Matteo” mi spezza il sonno e mi costringe ad alzarmi. Mentre le parole dette poche ore prima da Mario Sconcerti a “Terzo Tempo” echeggiano nella mia testa, le uova di cioccolata sul tavolo della colazione mi informano che é Pasqua. Auguri gente!
Tuttavia non sono le feste il motivo della mia trasferta in terra toscana: mio fratello Marco é in semifinale al torneo ITF under 18 di Firenze e, approfittando dell’ospitalità dei miei zii a Siena, ho deciso di raggiungerlo per la fase conclusiva dei tabelloni di singolo e doppio. Così, dopo poco più di un’ora di superstrada sono allo splendido CT Firenze.
Sui due campi principali vanno in scena le semifinali femminili. L’equilibrio regna sovrano, nonostante la presenza delle teste di serie numero uno e due. Da segnalare l’ucraina Katarina Zavatska, classe 2000, che al primo turno ha eliminato Beatrice Torelli e che, tra l’altro, é nata un giorno prima di me. Chiedendo qualche info al Maestro Lucchetti, scopro che proprio la Zavatska é stata protagonista del match più incredibile giocato sin’ora: sotto 4-6 4-5 0/40 contro Anna Turati, ha rimontato chiudendo in 4 ore e 41 minuti con il punteggio di 4-6 7-6 6-4.
Tra le nuvole si comincia ad intravedere qualche raggio di sole e i ragazzi si preparano ai propri match; saluto Andrea Pellegrino, che stasera giocherà insieme a Marco la finale del doppio, e presentandomi a Samuele Ramazzotti non posso non fargli notare la sua incredibile somiglianza con il mio coetaneo Daniele Capecchi. Due gocce d’acqua.
La Zavatska vola in finale, dove affronterà Nina Potocnik. Tutto pronto per la prima semi maschile: Mosciatti (7) – Osmakcic (1).
Il numero uno del seeding parte male e concede subito un break all’avversario, ma grazie ad alcuni traccianti di rovescio rimette la situazione in parità. Mosciatti comanda gli scambi senza, però, mettere a segno tanti vincenti e per colpa di qualche doppio fallo di troppo finisce per perdere il primo set 6-4. La seconda partita si apre come la precedente, ovvero con un Osmakcic distratto sul quale l’azzurro prende il largo ritrovando aggressività e convinzione; tra scambi durissimi ed applausi a scena aperta del numeroso pubblico toscano, Marco porta a casa ben otto games consecutivi, ma la sfida è ancora lunga, molto lunga. Durante la striscia negativa, Osmakcic non si scompone e ad un certo punto si mette persino a fischiettare tra un punto e l’altro. Mai visto un atteggiamento del genere a questo livello. Sul 2-0 al terzo, Mosciatti cala e la partita sembra indirizzarsi a favore dello svizzero, ma i ribaltamenti sono appena cominciati.
Il diritto del mancino di Roma comincia a camminare ad una velocità impressionante e in pochi minuti siamo 5-2 40/15: due match point. Un doppio fallo e un errore gratuito rimettono in carreggiata Osmakcic, il quale ringrazia e sale fino al 5 pari. A questo punto Mosciatti tira fuori le ultime energie fisiche e soprattutto mentali e si ritrova nuovamente ad un punto dalla finale, ma non è giornata.
In totale saranno 4 i match point annullati da Osmakcic, bravo a rimanere solido per tutto il tie-break decisivo vinto 7/3. Il pubblico si congratula con i ragazzi, protagonisti di un match-thriller di ottimo livello, ma per Mosciatti è tutt’altro che una Pasqua da ricordare.
Dall’altra parte del tabellone Maxime Petel vince il derby tra out-siders contro Alexandar Lazarov al termine di un’altra battaglia finita 4-6 6-3 7-5, mentre Marco Mosciatti si riscatta parzialmente conquistando il doppio insieme ad Andrea Pellegrino e confermando di comporre con il pugliese una delle migliori coppie del panorama juniores.
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