di Marta Polidori inviata a Vercelli
Ultima giornata alla Pro Vercelli ed è tutto pronto per accogliere la finale tra Antal Van Der duim, testa di serie numero 8, e Michael Linzer, numero 3.
Gli spalti sono pieni di gente, ma piove e siamo tutti con l’ombrello in mano. Guai a lasciare il proprio posto incustodito, perché ci ritroviamo tutti col sedere bagnato.
La partita è bella, Antal ci regala punti fenomenali, dotato di una grande pazienza, di un buon “timing” sulla palla, tocco e “castagna” di diritto.
Linzer è quello che, a detta di tutti, tira fortissimo, ma se posso dire la mia a me sembra che più che altro la lavori molto e corra tanto. Le palle di Van Der Duim sono più fluide e veloci e non risparmiano nessuno, alla terza sei fuori dal campo, mentre quelle di Linzer rimbalzano molte volte abbastanza corte da essere recuperabili.
Il match passa suonandole di santa ragione all’austriaco. Per di più gli angoli e le scorciatoie che trova, costruendosi pazientemente il punto mattone dopo mattone, lo rendono un giocatore decisamente notevole.
Mio padre mi fa notare che da un punto di vista fisico ha le gambe un po’ storte, ma credo non sia invalidante, al limite non starà bene in minigonna.
Questa finale si conclude 6-3 6-2 per Antal Van Der Duim.
Cerco di informarmi sulla sua età tramite Grassi, perché se è giovane direi che è decisamente buono, ma mi si dice che è dell’87. Mi sa che ha più margini Linzer che è del ’90.
L’avventura è terminata, mi ritrovo a dover affrontare i saluti che tanto mi dispiacciono. Sono stati tutti molto ospitali, anche se, purtroppo, mi tocca fare un appunto: che per quanto riguarda l’organizzazione del torneo i campi non sono stati guardati a dovere e i rimbalzi erano sfasati, per il resto a parte un giudice di sedia che pur di non correggersi avrebbe venduto l’anima al diavolo è andato tutto bene.
In ogni caso arrivederci a tutti, ci vedremo, penso, il prossimo anno!
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