foto e parole di Giulio Gasparin (@GiulioGasparin)
Questo martedì di tennis a Tarvisio si è aperto sotto un cielo terso, lo stesso che aveva fatto da soffitto stellato al players’ party di ieri sera, quando le autorità hanno ufficialmente dato inizio a questa prima edizione del torneo internazionale ITF e le giocatrici hanno saggiato le specialità locali come il frico con la polenta e i dolci come lo sudest. L’organizzazione si è anche adoperata a lasciare una polo in ricordo di questa prima partecipazione e che le ragazze hanno gradito, anche se non tanto quanto il buffet.
Dopo una capata ai magnifici laghi di Fusine, dove le Alpi Giulie si specchiano sulle acque limpide e la pace regna fino all’arrivo dei turisti, per fortuna da me evitati, è stato tempo di correre al circolo dove il programma è iniziato puntuale alle 9.30 e dove mi attendevano quindici match da vivere tutti d’un fiato. Il primo ha visto una Deborah Chiesa in grande spolvero, solida e potente, che ha regalato pochissimo a Giorgia Marchetti, sconfitta con un severo 6-1 6-2. Stessa storia anche per il secondo match sul campo 1, poiché la differenza di classifica tra Alice Balducci e Lisa Bastianello si è manifestata tutta, anche grazie ad una testa diseredati numero 6 molto ispirata e capace di mettere a segno soluzioni sorprendenti come diverse smorzate e addirittura un paio di vincenti in slice. 6-2 6-1 il risultato finale a favore della Balducci.
Anche il programma sul campo 3 è filato liscio con poca lotta nei primi due match disputatisi, anche in questo caso, come sul primo campo, entrambi conclusisi prima della fine del primo incontro sul centrale, di cui parleremo a breve. Pia Cuk, dalla vicina Slovenia, si è sbarazzata della polacca Oliwia Szymczuch on un agile 6-1 6-3, mentre in seguito l’esperienza e i dropshot di Martina Di Giuseppe hanno lasciato poco spazio alla giovane Verena Hofer, sconfitta 6-2 6-3.
Nel mentre, sul campo centrale, si è giocato un interminabile incontro più di nervi che di vincenti, tra la qualificata Lucia Bronzetti e Carolina Pillot. Le due si sono affrontate in un braccio di ferro da fondo, in cui entrambe attendevano l’errore dell’altra, risultando in scambi lunghi, ma raramente spettacolari. La qualificata ha fatto suo il primo set, ma ha poi sofferto il ritorno della più esperta avversaria nel secondo set, chiuso solamente alla fine di un tiebreak estenuante. Sorprendentemente però, il terzo set si è aperto con una Pillot molto fallosa, che via via si è andata innervosendo, al triste epilogo sul 5-0 in favore della qualificata. Perso il game, la Pillot, che aveva già ricevuto un punto di penalità nel primo set per racket abuse, ha scaraventato con rabbia la racchetta verso la sua sedia, ricevendo un secondo punto di penalità, ma lei di tutta risposta ha preso una seconda racchetta e l’ha disintegrata a terra con diversi colpi di rabbia. A quel punto è sceso il supervisor che ha convalidato la scelta dell’arbitro di infliggere un game di penalità che è valso il set e dunque l’incontro a favore della Bronzetti.
Sui due capi principali sono dunque scese una affianco all’altra le due gemelle Turati, entrambe messe alle strette dalle proprie avversarie, mentre sul terzo non è riuscita nell’impresa la Wild Card locale Marianna Petrei, sconfitta da tanto nervosismo e da una solidissima Francesca Fusinato 6-2 6-1. Bianca Turati, quarta favorita del seeding, è partita troppo contratta, schiacciata e costretta alla difensiva da una sorprendente Angeliki Kairi. La greca ha fatto di un dritto portentoso e ordinate discese a rete la propria tattica vincente, mentre la Turati litigava con troppi errori gratuiti, che le sono costati un handicap di 4 giochi in partenza. Con cattiveria agonistica, l’azzurra si è riportata in parità e ha avuto un paio di chance di sorpassare la propria avversaria, ma quella ha tenuto il servizio e poi catturato il primo parziale, grazie, nuovamente, al suo dritto di qualità. Nel secondo parziale però il talento e la determinazione della lombarda sono usciti e in pochissimi minuti, la Turati ha pareggiato i conti, con un netto 6-1.
Il terzo set ha visto entrambe le giocatrici esprimersi ad un livello altalenante, con quattro break consecutivi in apertura, prima che la quarta testa di serie trovasse il primo game al servizio. Da notare, dopo l’infelice parentesi del match finito con una sanzione nell’incontro precedente, la grande sportività mostrata sia da Bianca Turati, che spesso ha sottolineato gli ottimi vincenti della greca con dei “brava”, sia della Kairi, che ha avuto solo parole di merito per l’azzurra a fine match, nonostante la sconfitta. Infatti, sul 4-3 in suo favore, la tennista lombarda ha trovato il break decisivo, al termine di un game lottatissimo, in cui ha strappato gli applausi di tutto il pubblico presente con un favoloso rovescio vincente in lungo linea, giocato come sempre ad una mano, ma da posizione difficilissima. Tenuto il servizio è quindi superata questa difficile prima partita della sua esperienza tarvisiana, Bianca si è detta poco felice del proprio gioco, ma contenta di averla portata a casa contro un’avversaria che non dava ritmo, per cui era difficile entrare in partita.
La gemella Anna, invece, uscita ieri da un match maratona nelle qualificazioni, si è vista opposta ad un’altra qualificata, Anna Turco, si è resa partecipe di un match durissimo. Nel primo set, le due si sono affrontate a tutto campo, mostrando l’un l’altra l’intenzione di voler lotta per ogni punto ed ogni palla, dando vita a scambi estenuanti e lunghissimi, fatti di grandi difese e continui capovolgimenti di fronte. Nel tiebreak che ha deciso il primo set, la Turati è stata la prima ad avere una palla per chiudere il parziale, ma è poi stata la Turco a chiudere i conti. Gli altri due parziali non sono stati da meno, con il terzo set iniziato quando l’orologio era già vicino alle tre ore di gioco ed entrambe ancora decise a “remare”, difendere tutto e non farsi scappare nemmeno punto. Sul 3-3, tra una prima ed una seconda, la Turati si è perfino lasciata cadere a terra, alle prese con dolorosi crampi, ma anche la Turco, pur non dolorante, aveva il fiato corto e faceva fatica a chiudere gli scambi.
Sostenuta come sempre dalla sorella, la Turati ha infine trovato la via per il successo dopo 3 ore e 27 minuti in cui entrambe hanno dato tutto, tra grunt e corse, vincenti e grandi difese, sigillate da un abbraccio caloroso a rete, segno di un’amicizia più forte della delusione e della fatica di un match a dir poco durissimo, sotto il sole caldo di questo pomeriggio.
Molto più facile invece l’esordio della prima testa di serie, Georgia Brescia, che ha sconfitto con un doppio 6-1 la giovanissima Alessia Dario, proveniente dalle qualificazioni e alle prime esperienze nei tornei ITF. Come sottolineato dalla stessa Brescia che dopo il match ha fatto i complimenti alla sua avversaria, evidenziando l’ottimo livello di tutte le partecipanti. “Mi piacciono le condizioni quassù, io mi alleno in Svizzera quindi l’altura mi piace, poi la terra è la mia specialità,” ha detto la prima testa di serie. “Oggi è stata una partita molto lottata, nonostante sia un 6-1 6-1, ma cercherò di alzare il livello ogni giorno.”
Partita in rimonta invece per Anna Giulia Remondina, opposta ad una delle giovani azzurre di cui più spesso si parla: Ludmilla Samsonova. La terza testa di serie è partita molto contratta, mentre non si è fatta attendere la tennista di San Remo, che ha fatto letteralmente esplodere le palline con i suoi servizi e colpi da fondo. Partita a tutto, la tennista classe 1998 è volata sul 4-0, ma poi la più esperta avversaria ha cominciato a macinare il suo gioco, trovando le contromisure alle bordate da fondo della tennista italo-russa. Perso il primo set, la più esperta Remondina è stata brava a tenere vicino il punteggio, evitando che la sua avversaria prendesse il largo e poi con mestiere ha ribaltato le sorti del match, agguantando la parità di parziali. Nel terzo si è infine disciolta la Samsonova, che ha perso un po’ di fiducia e ha frapposto troppi errori tra gli splendidi vincenti che ha continuato a confezionare. Nonostante un 6-0 finale che consegna la terza testa di serie al secondo turno, rimane una positiva impressione della giovane azzurra, che ha un ottimo tempismo su entrambi i fondamentali da fondo e sicuramente non manca di potenza, per ora le manca un po’ di esperienza e sicuramente un gioco di pieni più agile, che le consenta di gestire la sua forza anche negli scambi più lunghi.
Quando l’orologio segna le sette e mezza, mi rendo conto che sono dieci ore che sono al circolo e ancora non ho messo nulla sotto i denti, ma soprattutto che la via di casa, quella dove ho la residenza civile, visto che la residenza del cuore è tra queste montagne, è lunga quindi, non me ne voglia Gaia Sanesi, ancora impegnata contro la combattiva qualificata croata Petra Ivankovic, ma è ora di chiudere il pc e, raccattata la mia roba, lasciare la mia Tarvisio e questo bellissimo torneo.
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