dall’inviato a Chiasso, Michele Galoppini (@MikGaloppini)
Dopo il delirante resoconto giornaliero del martedì che spero siate riusciti a leggere e che vi ha raccontato alcune vicende della giornata, accadute al ChiassOpen, torneo $25.000 sui campi del TC Chiasso, questa volta, per la giornata di mercoledì, cercherò di essere più tradizionale, sebbene anche oggi sia già abbastanza tardi e stia scrivendo dal treno di ritorno.
La giornata di oggi, senza mille mezzi di trasporto ad inaugurare l’esperienza, è cominciata in maniera decisamente meno rocambolesca. Sveglia ad orari umani, una abbondante colazione tipica di un buon hotel, un doccia rigenerante e via verso i campi, ancora una volta recuperato repentinamente dalla transportation del torneo, di cui i direttori tuttofare fanno ovviamente parte.
Prima che comincino i match, è tempo di pubblicare l’intervista fatta nella giornata di ieri a Jil Teichmann e di assicurarmi che tutti i social siano pronti per lo spam della giornata di oggi. L’ordine di gioco presenta alcuni match molto interessanti, ricchi di giovani rampanti alla ricerca dei primi punti o di prime soddisfazioni al di fuori dei tornei minori. Ed io sono decisamente curioso di vedere all’opera giocatrici che non ho mai avuto il piacere di vedere ma che mi daranno nel prosieguo della giornata non poche soddisfazioni. Per ora, non anticipo nulla.
Prima dei match è però tempo per una brevissima pausa con la signora Vivi, in questo momento rinominata Nostra Signora della Transportation e/o Nostra Signora della Lotteria: in questi giorni ha praticamente percorso il tragitto ‘TC Chiasso – Chiasso Centro’ e viceversa talmente tante volte che oramai possiede per usucapione il manto stradale relativo, e come l’anno scorso si prodiga in maniera molto convincente nello smercio dei biglietti della lotteria del circolo. Anche quest’anno io tento la fortuna, ma la signora Vivi è fin troppo brava a venderli e praticamente avrei più probabilità di vincere al SuperEnalotto.
Tempo di match. Il primo che seguo con molto interesse e molta attenzione è quello tra la rumena del 1997 Elena Gabriela Ruse (che si è presentata in intervista come Gabi e così la chiameremo) e la greca pari età Valentini Grammatikopoulou. La rumena, che ha ottenuto ottimi risultati durante la sua carriera junior, mi impressiona per potenza ed esplosività dei colpi e per la sua capacità di mettere spesso la palla vicino alla riga di fondo. La greca poco può fare, forse ancora sotto l’effetto delle lunghe danze con il prode Giacomo, e lascia strada all’ottimo tennis della rumena. Gabi si è concessa poi ad una lunga intervista, ma dovrete aspettare domani (o oggi se leggete di giovedì) per leggere le sue parole. Proprio il prode Giacomo si avvicina per quattro chiacchiere: il simpatico protagonista del poema epico della sera prima è uno degli addetti ai campi e scopro, clamorosamente, che è di Brescia. ‘È un mondo piccolo’ esclamerebbe Zazu per estrema gioia di Scar.
Mentre un drammatico match continua imperterrito sul campo 3 e di cui vi darò cronaca (nera) più avanti, mi sposto sul campo centrale, dove Basak Eraydin esce vittoriosa da una complicata lotta di nervi contro la wild card Tess Sugnaux. Non vi ho detto che anche oggi il tempo è un po’ ballerino (pure il tempo?! Ma dove siamo, in Dirty Dancing?!), c’è un sole splendente ma anche un forte vento piuttosto freddo che infastidisce non poco le giocatrici (e gli spettatori imbacuccati). La turca chiude in due set ed anche lei viene subito da me placcata per una breve post-match, che potete leggere in questo articolo, assieme alle dichiarazioni di altre protagoniste di giornata.
Ora i drammi sono in ogni dove: sul centrale entrano in campo la campionessa uscente, Reka-Luca Jani, e la lucky loser, che in mattinata ha rischiato di restare a piedi, Clothilde De Bernardi; sul campo 2 ci sono Cristina Dinu e Tereza Mihalikova che giocano a ciapa-no mentre sono sulle montagne russe (l’andamento del match non ha alcun senso logico); sul campo 3 son sempre loro fin dall’inizio, Sherazad Reix e Julia Grabher.
La Jani, dopo un inizio stentato, riesce a risolvere il match con un perentorio 6-0 al terzo, forse il complicarsi la vita al primo turno è una tattica, visto che come racconta dopo nell’intervista anche l’anno scorso rischiò di uscire al primo turno, sotto 2-6 2-5 contro la Camerin. Dinu e Mihalikova si rifugiano invece al 5-5 del terzo set, quando la giovanissima slovacca e finalista agli Australian Open Junior decide di letteralmente regalare il match alla rumena: la Mihalikova ha dominato il terzo, pure senza mai staccarsi nel punteggio, trovandosi 4-3 e servizio; da lì, 10 punti consecutivi per la Dinu ed addio testa (e poi match). La Dinu chiuderà 6-0 1-6 7-5, dopo essersi espressa in un’esibizione di canto lirico (eh ma è proprio un musical sto torneo): al primo match point, la rumena manca una facile palla, guarda la pallina andarsene per fatti suoi, si gira verso la Mihalikova e dritta sulle sue gambe spara un acutissimo urlo di tre secondi; shock generale, sordità generale e poi via a conquistarsi il match come se nulla fosse. Di questo match non ho le parole delle protagonista (a dire la verità non ho proprio parole), perché lo sguardo da ‘ti uccido se ti avvicini’ della Mihalikova mi ha spinto in altri territori.
Nel frattempo, finalmente, è terminato anche il match sul campo 3, ormai occupato abusivamente da Reix e Grabher. Dalla parte austriaca, dritti di pregevolissima fattura, mentre in campo francese un rovescio mancino ad una mano da far invidia, con cui la Reix può fare praticamente di tutto. Di tutto viene fatto, ma più che col rovescio, con tutto il resto: urla, monologhi, insulti, lanci di racchetta… ed alla fine ha pure perso: continua la corsa, dalle qualificazioni, della Grabher, che supera la Reix 6-0 6-7 6-2.
Mentre vado a godermi il meritato pranzo, comincio a sbobinare un po’ delle parole raccolte qua e là e, mea culpa, mi perdo i match di Dalila Jakupovic (che supera Silvia Njiric 6-3 7-5) e di Fiona Ferro (che vince su Ekaterina Gorgodze 6-1 6-4 sul campo 3 – campo evidentemente posseduto dallo spirito di Vittorio Sgarbi, poiché anche la Gorgodze si è espressa per tutto il match, secondo testimonianze valide, in urla e lanci di racchetta).
Manca solo un match da raccontarvi e protagonista, seppur perdente, è la classe 2000 svizzera Simona Waltert. La giovanissima atleta, alla sua prima apparizione tra le pro, mi sorprende davvero in positivo: un pazzesco rovescio lungolinea, un’ottima mano a rete con cui segna volée (per nulla facili) vincenti e dropshot, e ottime soluzioni definitive. Pecca ovviamente di esperienza e di alcuni fondamentali: i suoi colpi sono sempre piatti, troppo piatti come ci confessa lei stessa nell’intervista (che uscirà assieme a quella della Ruse), e per ora non ha una seconda, poiché tira due prime, comunque di discreta fattura e potenza. Sarà l’egiziana Sandra Samir a portarla a casa per 6-3 6-4, ma un plauso speciale va alla giovane svizzera.
Prima di sbobinare il resto e chiudere le ultime pratiche per raggiungere il treno ancora accompagnato dal buon direttore Matteo, c’è tempo anche per un po’ di doppi. Mi vedo le giovanissime Jasmin Bruni e Lorena Clemente, wild card grazie al wild card challenge, venir sconfitte nettamente da Antonia Lottner Anne Schaefer, ma comunque felici per questa esperienza per loro assolutamente impensabile qualche settimana fa (anche loro intervistate, ma abbiate pazienza come per Ruse e Waltert). Infine tocca a Martina Colmegna e Katerina Tsygourova, che cedono a Ferro/Pacquet: Martina si ferma per qualche parola, che trovate nel link già fornitovi più in alto, ed è pronta a giocarsi, con molta convinzione, la wild card degli Internazionali BNL d’Italia dal prossimo sabato.
Ed eccomi qui sul treno, di ritorno verso Brescia (tornerò a Chiasso venerdì o sabato, per poi restare fino a domenica). In stazione a Chiasso trovo Martina Colmegna, anche lei pronta ad un treno in direzione Monza/Milano. Con lei passo tutto il tempo fino al suo arrivo a Monza, dove si allena, e chiacchieriamo del più e del meno, di tornei, trasferte e quant’altro. La ringrazio per l’ottima chiacchierata e la preziosa compagnia e le faccio un ancor più grande in bocca al lupo per il prossimo futuro e per Roma – sapendo che in ogni caso la ritroverò molto presto in uno dei prossimi ITF che seguirò.
Riassunto risultati di giornata:
Basak Eraydin (6) d. Tess Sugnaux (WC) 6-1 7-5
Reka-Luca Jani d. Clothilde De Bernardi 4-6 6-4 6-0
Sandra Samir (Q) d. Simona Waltert (WC) 6-3 6-4
Elena Gabriela Ruse (Q) d. Valentini Grammatikopoulou 6-2 6-2
Cristina Dinu (3) d. Tereza Mihalikova (JE) 6-0 1-6 7-5
Dalila Jakupovic d. Silvia Njiric (Q) 6-3 7-5
Julia Grabher (Q) d. Sherazad Reix (4) 6-0 6-7 6-2
Fiona Ferro (7) d. Eketerina Gorgodze 6-1 6-4
Domani, giovedì, si giocheranno i 7 secondi turni del torneo (la Shinikova è già ai quarti per il ritiro di Quirine Lemoine, vittima di uno stiramento alla gamba) e vi ricordo che troverete pubblicato su SpazioTennis il resoconto dei risultati della giornata, l’intervista a Gabi Ruse ed un’intervista a Simona Waltert, arricchita dalle parole anche di Jasmin Bruni e Lorena Clemente. A domani!
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