di Marta Polidori (inviata a Biella)
Imposto la mia tamarrissima sveglia mattutina di Hello Kitty per le 11:00, di modo da recuperare un po’ le forze perse in questi emozionanti giorni. Orario per cui devo essere sui campi le 15:00.
Scrivo il pezzo sulla Knapp con calma, prendo le mie cose e vado.
Appena arrivo sul campo centrale giocano Chaknashvili e Fichman. La georgiana Chakhnashvili soffre di un risentimento muscolare al polpaccio, dovuto, secondo il suo allenatore Raul Ranzinger, ad un paio di scarpe difettose. Sul 4-2 per Fichman mi viene passata da un addetta stampa una caramellina al rododendro. Mentre rifletto sulla dubbia moralità del creatore delle caramelle al rododendro Chakhnashvili pare essersi dimenticata per due game il dolore al polpaccio, e va 4-4. Primo set per Fichman 6-4.
Mi gusto il secondo set, non senza riflettere su quanto bassa possa essere l’autostima di una caramellina al rododendro, e noto con piacere che la Chakhnashvili recupera concludendolo 6-2.
Sul 2-1 al terzo la Fichman chiede l’intervento medico accusando un’insolazione. Nel frattempo la mia fantasia mi propone immagini di un futuro poco plausibile come trafficante di mentine all’harbre magic aromatizzato al cous cous; la Fichman rientra terminando la partita penosamente e non senza privarci di qualche scena. Il terzo set va quindi alla georgiana col punteggio di 6-1.
Comincia Kanepi-Knapp con Kaia che prende a legnate l’italiana. Il primo set non facevo in tempo a pensarlo che si è già concluso, il secondo arriva sul 5-0 e la Knapp pare prendere in possesso la partita rimontando fino a 4 game, ma concludendo il secondo con un 6-4.
Il pubblico è quello delle grandi occasioni; a fine partita gli applausi sono cupi per la sconfitta dell’italiana…
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