di Piero Zucca
Intervista a Corinna Dentoni, classe 1989, vincitrice del Torneo dell’Avvenire 2005. Il suo 2012 è stato duro, pieno di insidie, iniziato con un infortunio allo psoas destro e all’adduttore sinistro che le ha provocato uno stop di un mese e mezzo e proseguito con molti alti e bassi. Corinna spera di risalire la china dopo aver recuperato nella metà della stagione quasi 200 posizioni nel Ranking. La tennista di Pietrasanta spera e sogna di entrare un giorno nelle top 100, il suo 2013 partirà (forse) dall’Australia, iniziando così una stagione che potrebbe proiettarla ad un miglioramento costante per la sua carriera.
Iniziamo a valutare questa stagione 2012 colmata con la Finale del 25000 di Padova ma anche da una prestigiosa Semifinale nel 100 mila di Olomouc. Che voto daresti al tuo 2012 tennistico da 1 a 10 e perchè?
“Per la stagione 2012 mi darei 7, sono partita molto male a causa dell’infortunio e dell’ultimo periodo d’allenamento a Roma dove ho avuto delle difficoltà! Decisamente meglio la seconda parte della stagione in cui avevo preso la decisione di un cambiamento che poi sarebbe avvenuto a Settembre, tornando a Milano. Sono tornate le motivazione e da una posizione di 427 WTA in meno di due mesi sono tornata intorno alla 250 WTA.”
Dopo l’infortunio comunque hai recuperato molte posizioni nel ranking. Qual è stata la cosa più difficile da fare per risalire?
“La cosa più difficile è stata vincere tante partite partendo dalle qualificazioni di tornei da 25000 Dollari. Quando era da tanti anni che giocavo solo tornei Wta, Grand Slam e Itf da minimo 50000 Dollari.”
Ti stai allenando da qualche periodo al Tc Bonacossa, sempre col tuo coach Stefano Parini. Quali differenze trovi tra Milano e Barcellona?
“Sono stata a Barcellona nel 2010 e solo per un anno, l’unica differenza è che eravamo un gruppo di ragazze, tutte professioniste, che tutti i giorni si allenavano e si confrontavano con serenità. Invece in Italia mi sembra molto difficile trovare un gruppo omogeneo dove si possa andare tutti d’accordo.”
Cosa hai provato nel vincere il torneo dell’Avvenire nel 2005? Hai pensato in quei momenti che avresti fatto un’ottima carriera? Sei stata 130 WTA nel 2009. Poi un crollo in classifica, quali sono le cause e quali sono le sensazioni che hai in questo momento?
“Quando ho vinto l’Avvenire non ero consapevole dell’importanza del torneo e non avevo aspettative su me stessa, giocavo solo con il pensiero che il tennis era un gioco e volevo divertirmi. Poi crescendo ti accorgi che stai facendo qualcosa di buono, vuoi fare sempre meglio e tutti si aspettano tanto e lì iniziano le difficoltà. Per quanto riguarda la classifica sono stata 130 nel 2009 ma sono sempre stata nelle 200 negli anni successivi tornando ad essere 137 nel giugno dell’anno scorso dopo essermi qualificata per la seconda volta a Parigi. Poi le difficoltà che ho già elencato.”
Hai ancora tanta voglia di vincere? Quanta passione hai ancora? Cosa stai facendo per ovviare a questi momenti negativi?
“La passione e la voglia ci sono sempre stati, il problema è che il tempo passa e crescendo si ha voglia di realizzarsi in tante cose quindi quando ci sono infortuni e sconfitte è facile demoralizzarsi ma dentro di me so che fin quando mi alzerò al mattino e andrò con il sorriso sui campi avrò ancora tanto da dare!”
Qual è la tua programmazione di tornei per l’inizio del 2013? Punterai ai grandi appuntamenti oppure cercherai di racimolare il maggior numero di punti, magari disputando tornei con un prize money più basso?
“Molto probabilmente non riuscirò ad entrare in Australia per poco. Quindi farò una preparazione più lunga e inizierò con i tornei in Francia a metà gennaio per poi provare la trasferta in Sudamerica a febbraio.”
Quali sensazioni hai provato a giocare la finale di serie A?
“Purtroppo non è stata una bella finale, avendo già vinto con Carolina durante il girone tutti si aspettavano lo stesso risultato e sono entrata in campo troppo tesa, il campo era molto veloce e non aiutava i miei cambi di ritmo. Mi sono ritrovata a giocare un tennis di sola forza e poca tattica e nonostante il vantaggio di 43 e servizio del primo non sono riuscita a fare il mio gioco e la partita mi è sfuggita di mano.”
Cosa stai cercando di migliorare in questa preparazione invernale?
“Con l’aiuto di Riccardo Piatti sto modificando leggermente l’apertura molto ampia del diritto per colpire la palla più in avanti. Poi anche la parte finale del rovescio, distendendo di più il finale per far girare la palla un po’ di più!”
Quali sono stati i motivi per i quali hai lasciato Roma e il Club di Max Giusti?
“Sono andata via da Roma perchè il circolo non era organizzato per allenarsi, non mi sono trovata assolutamente bene purtroppo. Penso che il circolo sia strutturato più per un ragazzino che gioca part-time che per un professionista.”
Com’è nato il tuo rapporto di lavoro con Riccardo Piatti?
“Il rapporto con Piatti è nato perchè lui collabora con il Club di Milano dove mi alleno, mi trovo molto bene con lui, è un ottimo allenatore e una bravissima persona!”
Fatti una domanda e datti una risposta…
“La domanda che mi pongo più spesso e’: Riuscirò mai ad entrare nelle top 100? La risposta non riesco a darmela, mi alleno ogni giorno per questo obiettivo ma in realtà l’obiettivo più grande non è il numero ma il miglioramento, il risultato sarà la conseguenza!”