di Alessandro Nizegorodcew
La Coppa Davis, quella vera, tornerà finalmente in Italia. Gli azzurri ospiteranno infatti la Croazia (1-3 Febbraio 2013) in un match valevole per il primo turno del World Group. Questo il verdetto del sorteggio effettuato questa mattina a Londra e che non può certamente essere considerato negativo, nonostante la forza di Marin Cilic e compagni.
La Croazia, nonostante non sia tra le squadre più forti che potessimo incontrare, è una sorta di bestia nera per i nostri colori. L’ultima sfida con la nazionale slava risale al 2008, quando uscimmo sconfitti da Dubrovnik col punteggio di 3-2. In quell’occasione Simone Bolelli giocò una grande partita, superando in 3 set Ivo Karlovic, ma fu il doppio, giocato dall’improbabile coppia Bolelli-Starace a perdere il punto decisivo contro Ancic-Cilic. Uno strepitoso ed ingiocabile Mario Ancic, infatti, non lasciò scampo né a Seppi né a Bolelli nei suoi due singolari, battendo Simone nel quinto e decisivo match.
Andando ancora più indietro nel tempo, al 2001, un’altra sconfitta, al Foro Italico. Nonostante un altro 3-2 in favore dei croati, fu l’occasione per vedere all’opera un giovane e molto promettente Filippo Volandri, che superò Ivanisevic 6-4 al quinto set nel singolare di apertura. Il compianto Federico Luzzi non potè nulla contro Ivan Ljubicic nel secondo incontro del venerdì, ma il match decisivo fu il doppio: Mosè Navarra e Giorgio Galimberti giocarono tre set ai limiti della perfezione, arrivando a condurre 7-6 6-3 e 5-4 nel tie-break del terzo parziale, quando un smash di Navarra terminò fuori e finì il sogno si battere la Croazia, in un Foro Italico gremito. Nella giornata conclusiva Goran Ivanisevic superò Federico Luzzi 76 63 64, sancendo la sconfitta azzurra.
Per quanto concerne la sfida di febbraio, oltre ad essere certi di uno stadio gremito per il ritorno in “Serie A” dell’Italia, si giocherà quasi sicuramente sulla terra rossa. La Croazia di Marin Cilic, Ivo Karlovic e Ivan Dodig non è una squadra straordinaria ma molto insidiosa. Come spesso accade, l’impressione è che possa essere decisivo il doppio, che non potrà essere sottovalutato come contro il Cile.
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