di Andrea Martina e Daniele Sforza (Foto www.daviscup.com)
I weekend di Coppa Davis hanno sempre un qualcosa di magico, giocare per la propria (o acquisita, in alcuni casi) nazione dà sempre una spinta che in altre situazioni non si potrebbe mai avere. Ti porta a giocare colpi impossibili, correre da una parte all’altra senza sentire la stanchezza, in alcune situazioni ti può rendere praticamente invincibile e in questi casi il ranking non conta praticamente nulla. Così nascono le storie di Oleksandr Nedovyesov che ha distrutto i sogni italiani, quelle di James Ward, autentico eroe a Glasgow o quelle di Henri Laaksonen che ha (quasi) fatto rimpiangere Federer e Wawrinka. A questo si è aggiunta la tendenza alla battaglia con moltissimi match terminati al quinto set, tra cui quello tra Leonardo Mayer e Joao Souza che prende ufficialmente un posto nella storia per la sua durata: 6 ore e 42 minuti. Grandi maratone sono state concluse anche da Simon, Ward, i gemelli Bryan, Kokkinakis e Nishikori. Andiamo quindi ad esaminare tutto quello che è successo nel World Group in questo splendido primo weekend di Marzo.
GERMANIA – FRANCIA 2-3 (Francoforte, cemento indoor)
A Francoforte, davanti al pubblico di casa, i tedeschi non riescono a far propria una storica sfida contro la Francia. Nella prima giornata Struff prova a compiere l’ impresa contro Simon ma è costretto ad arrendersi in una vera e propria battaglia. Perso il primo set con il punteggio di 7-6, prende fiducia e conquista il secondo per 6-2. Il terzo sembra scappare via quando Simon va a servire con il punteggio di 5-3, ma l’originario di Warstein ottiene il break e poi annulla 3 set point sul suo servizio per poi trionfare facilmente nel tie break. Il quarto set è di Simon mentre nel quinto Struff annulla due pericolose palle break sul 5-5, poi arriva a due punti dal match su 7-6 ed infine si arrende con il punteggio di 10-8. Nel secondo match di giornata continua il difficile inizio di stagione per Philipp Kohlschreiber, ormai quasi 32enne, che si arrende all’estroso Gael Monfils, in 3 set (64 75 76), dopo aver sciupato un vantaggio di 5-2 nel secondo set. Il doppio è una pura formalità con l’esperta coppia francese, Benneteau/Mahut, che lascia le briciole a Begemann/Becker chiudendo per 64 63 62 la contesa. Nella giornata di domenica poi Kohlschreiber e Struff regalano due punti che, lasciano un po’ di amaro in bocca considerata la sconfitta al fotofinish nel primo singolare.
Simon (FRA) b. Struff (GER) 7/6 2/6 6/7 6/2 10/8
Monfils (FRA) b. Kohlschreiber (GER) 6/4 7/5 7/6
Benneteau/Mahut (FRA) b. Becker/Begemann (GER) 6/4 6/3 6/2
Kohlschreiber (GER) b. Simon (FRA) 7/6 6/4
Struff (GER) b. Mahut (FRA) 7/6 6/3
GRAN BRETAGNA – USA 3-2 (Glasgow, cemento indoor)
E’ la sorpresa del World Group. I britannici scelgono la cornice di Glasgow, sicuramente per coccolare ancora di più la loro unica punta di diamante, Andy Murray. Jim Courier, capitano USA, non ha molte alternative: i Bryan in doppio, Isner è il miglior classificato in singolare e Young ha avuto un ottimo inizio di stagione. Il venerdì è epico: archiviata la prevedibile vittoria di Murray tocca a James Ward parare le cannonate del gigante Isner. Dopo i primi due set, l’inglese inizia a giocare un tennis assurdo con percentuali al servizio migliori di Isner (che in tutto servirà 39 aces); arrivati al quinto set (specialità in casa Isner) si smette di giocare a tennis, sembra una sfida di pugilato, ma questa volta è il peso welter ad avere la meglio sul peso massimo. Per descrivere il doppio si potrebbe parafrasare un antico modo di dire: “nella vita ci sono solo tre certezze: la morte, le tasse e la vittoria dei Bryan in doppo”. Gli inglesi vanno ad un passo dallo sfatare anche questo mito e costringono i gemelli al quinto set. A Murray l’onore di portare a casa il punto che proietta i britannici ai quarti di finale.
A. Murray (ENG) b. Young (USA) 6/1 6/1 4/6 6/2
Ward (ENG) b. Isner (USA) 6/7 5/7 6/3 7/6 15/13
B.Bryan/M.Bryan (USA) b. Inglot/J.Murray (ENG) 6/3 6/2 3/6 6/7 9/7
A. Murray (ENG) b. Isner (USA) 7/6 6/3 7/6
Young (USA) b. Ward (ENG) 5/7 1/0 ret.
REPUBBLICA CECA – AUSTRALIA 2-3 (Ostrava, cemento indoor)
Una Repubblica Ceca sperimentale, orfana degli storici condottieri Berdych e Stepanek, viene sorpresa in casa dalla “new generation” australiana, uno dei movimenti più floridi degli ultimi anni. L’ago della bilancia è stato sicuramente il match d’apertura, dove Rosol ha dilapidato diverse occasioni: serviva per il match nel terzo set ed era avanti di un break nel quinto. Dall’altra parte della rete Kokkinakis ha fatto vedere di essere praticamente pronto per il salto di qualità definitivo, portando a casa un match molto teso e di grande intensità. In questo weekend, inoltre, l’Australia sembra aver ritrovato una delle sue eterne promesse: Bernard Tomic, che in modo autoritario ha vinto i suoi due singolari. In realtà questa sfida si sarebbe potuta concludere già nella giornata di Sabato, ma i doppisti australiani hanno scelto di creare e distruggere per cinque set, nonostante una voglia ed una carica contagiosa su ogni punto (in campo c’era un signore di nome Lleyton).
Kokkinakis (AUS) b. Rosol (CZE) 4/6 2/6 7/5 7/5 6/3
Tomic (AUS) b. Vesely (CZE) 6/4 6/3 7/6
Pavlasek/Vesely (CZE) b. Groth/Hewitt (AUS) 1/6 7/6 3/6 7/6 6/2
Tomic (AUS) b. Rosol (CZE) 7/6 6/3 7/6
Mertl (CZE) b. Groth (AUS) 6/3 6/2
ARGENTINA – BRASILE 3-2 (Buenos Aires, terra rossa)
Chiudete le porte di casa, tenete i bambini al sicuro: c’è Argentina-Brasile, derby sudamericano tra i più accesi, sulla terra rossa di Buenos Aires. Per finire questo turno di Davis ci sono voluti ben 4 giorni e oltre 19 ore di tennis giocato, uno spettacolo intenso e straziante. Ad aprire i giochi sono Berlocq e Souza e già in questo match abbiamo la prima sorpresa con l’affermazione di quest’ultimo in cinque set, ma la situazione viene riportata subito in parità da Leo Mayer. Nel doppio il pronostico a favore dei carioca viene rispettato. Poi nel terzo giorno succede l’impossibile nel match tra Mayer e Souza, i più in forma delle due compagini: la durata del match è record in questa competizione e l’argentino per poter tenere a galla la sua nazionale è costretto ad arrivare a 13 (tredici!) match point, in una cornice molto simile al Colosseo di Ridley Scott dove mancava solo il sangue. Si va al lunedì e il fresco Delbonis riesce ad avere la meglio con il lontano parente del Bellucci che conoscevamo qualche anno fa. Weekend nel complesso assurdo, perfettamente sudamericano. Presente sugli spalti anche Juan Martin Del Potro (foto a destra).
Souza (BRA) b. Berlocq (ARG) 6/4 3/6 5/7 6/3 6/2
Mayer (ARG) b. Bellucci (BRA) 6/4 6/3 1/6 6/3
Melo/Soares (BRA) b. Schwartzman/Berlocq (ARG) 7/5 6/3 6/4
Mayer (ARG) b. Souza (BRA) 7/6 7/6 5/7 5/7 15/13
Delbonis (ARG) b. Bellucci (BRA) 6/3 3/6 6/2 7/5
SERBIA – CROAZIA 5-0 (Kraljevo, cemento indoor)
Una vera e propria disfatta quella della Croazia contro i rivali serbi. Il numero 1 del mondo Djokovic porta a casa il primo punto facilmente contro Mate Delic (63 62 64), Borna Coric dura solo i primi due set contro Viktor Troicki, uscendo sconfitto 46 16 63 62 61 anche a causa, secondo quanto dichiarato nella conferenza stampa, di crampi e problemi di stanchezza che ha cominciato a sentire a partire del terzo set. Draganja e Skugor possono ancora fare poco contro Djokovic e Zimonjic, racimolando appena 8 giochi e lasciando chiudere la contesa ai serbi. La domenica è una pura formalità con i vincitori che allargano il risultato con le facili affermazioni di Krajinovic e Troicki nei confronti di Skugor e Delic.
Djokovic (SRB) b. Delic (CRO) 6/3 6/2 6/4
Troicki (SRB) b. Coric (CRO) 4/6 1/6 6/3 6/2 6/1
Djokovic/Zimonjic (SRB) b. Draganja/Skugor (CRO) 6/3 6/4 6/1
Krajinovic (SRB) b. Skugor (CRO) 6/4 6/2
Troicki (SRB) b. Delic (CRO) 6/4 6/3
CANADA – GIAPPONE 3-2 (Vancouver, cemento indoor)
Prima della giornata decisiva di domenica la sfida non presenta sorprese. Nella prima giornata Ito non oppone quasi resistenza al top 10 Raonic mentre Pospisil arriva nel secondo parziale per ben due volte a due punti dal set (15-30 sul 5-4 e 5-4* nel tiebreak) ma il nipponico la spunta in 3 set. Il doppio vede una coppia esperta, guidata da Daniel Nestor accompagnato da Pospisil, trionfare, con molta fatica, contro la coppia giapponese di Soeda/Uchiyama per 6-3 al quinto set. Nell’ultima giornata il big match tra Raonic e Nishikori conferma le attese e vede quest’ultimo vincente in cinque set. L’incontro finale tra Pospisil e Soeda ci dice due cose: il Giappone è una nazione in crescita, ma ancora troppo legata al solo Nishikori, mentre il Canada potrebbe (al pari dell’Australia) dare molto fastidio in questa edizione.
Raonic (CAN) b. Ito (JPN) 6/2 6/1 6/2
Nishikori (JPN) b. Pospisil (CAN) 6/4 7/6 6/3
Nestor/Pospisil (CAN) b. Soeda/Uchiyama (JPN) 7/5 2/6 6/3 3/6 6/3
Nishikori (JPN) b. Raonic (CAN) 3/6 6/3 6/4 2/6 6/4
Pospisil (CAN) b. Soeda (JPN) 7/5 6/3 6/4
BELGIO – SVIZZERA 3-2 (Liegi, cemento indoor)
I campioni in carica elvetici ripartono dalle seconde linee, orfani dei protagonisti del 2014. Il livello dei convocati scelti da Luthi è a cavallo tra il futures e la qualificazione del challenger, apparentemente una passeggiata per la nazionale belga che oltre al campioncino Goffin ha due esperti singolaristi come Darcis e Bemelmans. Ma siamo in Davis, quindi stracciate i ranking e le statistiche, visto che al termine della prima giornata il risultato era di 1-1, complice un Laaksonen autore di una sontuosa rimonta su Bemelmans. Il doppio potrebbe spostare gli equilibri in campo e infatti la coppia belga non si fa sorprendere. Ma il giovane Laaksonen (classe 1992) non ci sta e rilancia nel suo secondo singolare con un’incredibile vittoria su Darcis. Si va al quinto ed entra in scena Goffin (ai box nelle prime due giornate causa problemi al costato): qui la differenza è praticamente abissale e il copione sembra essere già scritto fin dal palleggio di riscaldamento.
Laaksonen (SUI) b. Bemelmans (BEL) 1/6 6/7 6/4 6/0 6/2
Darcis (BEL) b. Lammer (SUI) 6/3 6/1 6/3
Bemelmans/Desein (BEL) b. Bossel/Lammer 1/6 6/3 6/2 6/2
Laaksonen (SUI) b. Darcis (BEL) 6/3 3/6 3/6 7/6 6/1
Goffin (BEL) b. Bossel (SUI) 6/4 6/0 6/4
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