di Sergio Pastena
Andiamo a vedere le sfide in programma per i quarti di finale di Coppa Davis, che si disputeranno da venerdì a domenica.
Spagna-Austria: mancherà Nadal, ma in Spagna c’è un movimento tale da poter sopperire senza problemi anche all’assenza del maiorchino. Ad esempio gli iberici, a Castellon, dovrebbero mandare in campo tali David Ferrer e Nicolas Almagro, quanto basta per battere il 90% delle squadre in circolazione. L’Austria, con tutto il rispetto, non sembra far parte del 10% che può aspirare al colpaccio: Melzer ha cominciato bene il 2012, Haider-Maurer è stato decisivo contro i russi, ma i due non sembrano poter impensierire i giganti spagnoli. L’obiettivo più fattibile per gli austriaci sembra quello di evitare il cappotto, tenendosi pronti a sfruttare eventuali (improbabili) passaggi a vuoto dei singolaristi avversari.
Francia-Usa: dopo l’impresa in Svizzera niente è detto, ma la sfida tra francesi e americani vede favoriti i padroni di casa anche se il valore delle due squadre sembra suggerire un confronto aperto. Innanzi tutto va detto che si giocherà su una terra normale come quella di Monte Carlo e non su un budino elastico come a Friburgo. Inoltre bisogna considerare che Harrison, per quanto in forma, parte sfavorito contro i singolaristi francesi e Isner sulla terra resta pericoloso ma dovrebbe avere molte difficoltà a battere gente come Tsonga e Simon. Gli americani potranno contare su entrambi i fratelli Bryan e una vittoria nel doppio sarà condizione indispensabile per poter sperare nel secondo colpaccio di fila.
Repubblica Ceca-Serbia: il nodo cruciale era l’eventuale presenza di Djokovic, che non ci sarà. Il suo forfait porta molta acqua al mulino dei cechi, anche se i serbi non partono chiusi per due motivi: innanzi tutto Tipsarevic è al meglio e potrebbe dare filo da torcere ad entrambi i singolaristi avversari, specialmente considerando che (e questo è il secondo motivo), Berdych in questi mesi è sembrato più umano del solito. Restano tantissimi fattori che avvantaggiano la Repubblica Ceca: un doppio granitico, uno Stepanek sempre orgoglioso in coppa, il fattore campo e la carica supplementare data dal ritorno a Praga, alla 02 Arena, dopo che gli ultimi match casalinghi erano stati disputati quasi tutti ad Ostrava.
Argentina-Croazia: partiamo da un dato: l’Argentina ha giocato l’ultima sfida in trasferta contro tutte e sei le formazioni che disputeranno gli altri quarti di finale. Questo vuol dire che Del Potro e compagni sono sicuri di giocare sempre in casa fino alla fine: un vantaggio non da poco, che fa capire come per gli argentini l’occasione di ques’anno sia assolutamente unica. Nalbandian sta bene, Del Potro sta tornando, Monaco è arrivato in semifinale a Miami. I croati, dal canto loro, oltre a dover giocare in trasferta possono contare su Cilic e Karlovic, due atleti molto forti ma non proprio dei terraioli doc. Insomma, dalle parti di Buenos Aires non sono ammessi passi falsi se si vuole sfatare la maledizione della Davis.
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