di Daniele Sforza
Conny Perrin è una tennista svizzera nata il 25 Dicembre del 1990. Durante questa stagione ha conquistato 3 titoli Itf (15k di Bagnatica e Dakar e 10k di Bastad) a cui si aggiungono altre finali e altri buoni risultati che le hanno permesso di scalare il ranking e tornare vicino alle 300 (occupa il numero 327 questa settimana) vicina al best ranking datato 2011 (257). Da quest’anno si è spostata in Svezia alla JW2 Tennis Academy, per allenarsi sotto la supervisione di Joachim Weibull e Johann Widenmark.
Come hai iniziato a giocare a tennis?
Avevo 6 anni ed ero in vacanza con i miei genitori. Loro giocavano un po’ visto che c’erano un paio di campi da tennis dove eravamo, così sono andata li per caso con mio padre e ho preso la racchetta per la prima volta. Fino ai 14 anni anche ho fatto anche pattinaggio sul ghiaccio ma poi ho scelto il tennis perché era più divertente.
Non tutti ti hanno vista giocare, se dovessi descrivere il tuo modo di giocare cosa diresti? Qual è il tuo colpo migliore?
Direi che sono una giocatrice completa, spontanea e un po’ pazza. Amo giocare il tweener, anche se non lo gioco troppo spesso: sono pigra sì, ma non così tanto…
Se non sbaglio ti sei spostata in Svezia per allenarti. Come mai hai scelto questo posto? Su cosa stai lavorando ora?
Si è vero. Non è mai semplice trovare il giusto posto per allenarsi, essere circondati dalle giuste persone nello sport e nel business, in questo modo ti senti bene e sei in grado di dare il meglio di te stessa in modo da raggiungere il massimo. È questa la sensazione che ho provato e provo, ora che mi sono spostata in Svezia, qualcosa che non avevo mai provato prima d’ora. Devo migliorare in tutto, ecco il motivo per cui non devo essere pigra!
Passando a parlare di questa stagione, stai giocando veramente bene. Hai vinto 2 15k, 2 10k e hai ottenuto altri buoni risultati. Innanzitutto parliamo della scorsa settimana in Italia dove sei riuscita a trionfare senza lasciare neanche un set alle tue avversarie. Come ti senti a giocare in Italia? Hai vinto sia su campi veloci che su terra, quanto è difficile giocare bene su entrambe le superfici? Quale preferisci?
Grazie! È stata una fantastica settimana per me, sono felice per questo ma ovviamente sono alla ricerca di risultati migliori. Mi è sempre piaciuto giocare in Italia, amo il cibo, la cultura, le persone qui che sono calde e aperte verso tutti. Una cosa che amo visto che sono per metà brasiliana e sento lo spirito latino. Diversamente a Bagnatica l’organizzazione ha fatto un ottimo lavoro e molte persone sono state interessate e sono venute a vedere i match nonostante il club e la città non fossero così grandi, così è stato impressionante vedere una così bella atmosfera. Mi piace tutto e penso che sia tutto un fattore mentale, se vuoi veramente migliorare puoi giocare a un buon livello su tutti i campi, tutto ovviamente dipende anche dal tipo di gioco che usi.
Parlando invece della tua carriera fino a questo momento, quale pensi sia la tua vittoria più bella sui campi da tennis? Ricordi anche una situazione strana che è successa su un campo da tennis a te o a altre tenniste?
Be’ non è stata proprio una vittoria, ma sicuramente direi il Wta di Birmingham (3-4 anni fa) quando mi sono qualificata per il Main Draw nonostante fosse la mia prima volta sull’erba, è stata una sensazione bellissima. Dakar, in Senegal, è stata un’esperienza fantastica ma diversa. È stato bello vincere qui ma è stata una grande esperienza umana passare del tempo qui, mi sono piaciute le persone qui, molto gentili, calorose e disponibili nonostante non avessero molto. È bene fare esperienze del genere con persone di questo tipo in modo da capire quanto si è fortunati ad avere quello che si ha.
Sei Svizzera e quando si pensa a questo paese, soprattutto se si parla di tennis, si pensa a Roger Federer. Quanto è importante la sua figura? Hai preso ispirazione anche da lui?
Sicuramente è fantastico avere il miglior giocatore della storia, con una grande personalità, nella propria, seppur piccola, nazione. È un onore sicuramente e ovviamente non dobbiamo dimenticarci di Stan Wawrinka, un grande giocatore, combattente e modesta persona che rappresenta il modello per i giovani tennisti svizzeri e anche a livello mondiale, poiché è un esempio di combattività, lavoro duro per raggiungere il massimo e una persona semplice. È lui che mi ispira in questo momento, anche per il suo modo di giocare.
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro? Qual è la tua tennista preferita?
Essere felice, stare bene fisicamente, continuare a lavorare sodo e cercare di raggiungere le qualificazioni degli Australian Open visto che non ho molto da difendere alla fine di quest’anno. Per il futuro sicuramente sarebbe un sogno raggiungere la top 100 e giocare la Fed Cup. Per quanto riguarda le mie tenniste preferite direi: Serena Williams, Amelie Mauresmo e Martina Hingis.
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