di Alessandro Nizegorodcew
Classe 1995, Nicolas Compagnucci si sta affacciando quest’anno nei primi futures della sua carriera. Allenato dall’ex pro Alessandro Da Col, a Trieste, ad inizio settembre, ha superato le qualificazioni, prima di arrendersi allo svizzero Ehrat. Spazio Tennis lo ha incontrato per conoscere la sua storia e i suoi obiettivi
“Ho iniziato a giocare a 8 anni all’AT Macerata, spinto dalla volontà di mia madre. Il mio primo maestro è stato Alessio Cherri, ancora oggi uno dei miei più cari amici, capace di dispensare preziosi consigli sul mio tennis. In realtà aveva iniziato a praticare sport con il judo ed ero anche piuttosto bravo, poi mia madre, che è stata un B4, mi ha fatto provare il tennis e mi sono subito appassionato.”
Cosa è il tennis per Nicolas Compagnucci? “Io vivo per il tennis e grazie al tennis. Questo sport mi ha dato tanto anche dal punto di vista della crescita personale, come penso accada con tutte le discipline individuali. Il tennis mi ha reso autonomo e ha formato il mio carattere. Ho capito che avrei voluto che il tennis diventassi il mio lavoro nel momento in cui mi hanno mandato a lavorare perché non avevo soldi nemmeno per pagarmi la scuola privata e ho capito quanto è duro lavorare e che privilegio sia invece giocare a tennis.”
Veniamo alle caratteristiche tecniche del giocatore Nicolas Compagnucci: “Sono un giocatore che punta su regolarità e corsa. Non essendo molto alto non posso puntare tantissimo sul servizio. Sono un grande lavoratore e faccio della tenacia, della tattica e del tantissimo allenamento i miei punti di forza. Mi ispiro infatti a David Ferrer, mio grandissimo idolo. Il mio colpo migliore è certamente il diritto in top, mentre devo lavorare sul servizio. La mia superficie preferita è la terra rossa.”
La Federazione ti aiuta? “Il mio rapporto con la FIT è ottimo e devo dire che mi ha sempre aiutato molto. Questo è il momento più importante per me, ho 17 anni e servono molte risorse per poter iniziare a giocare i tornei maggiori, partendo ovviamente dai 10.000$. Spero che la federazione continui ad aiutarmi economicamente, altrimenti non riuscirò ad arrivare nel tennis che conta.”
Obiettivi? “A breve termine l’obiettivo è quello di partecipare ad almeno uno Slam junior e prendere i primi punti Atp. Il 2012 è stato un anno abbastanza buono ma per come sono fatto di carattere dico che avrei potuto fare molto di più. Le migliori prestazioni sono arrivate a Trieste, dove mi sono qualificato, e poi le varie semi e quarti nei tornei Itf under 18. Ma bisogna sempre puntare in alto…”
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