di Luca Brancher
Ogni anno, di questi tempi, si comincia a discutere di un fatto di cui soltanto Wimbledon ci consente di parlare, vale a dire il criterio con cui vengono assegnate le teste di serie nel torneo maschile. Poiché i Championships sono l’unica manifestazione che non si piega al dio Ranking, è corretto entrare nel dettaglio per comprendere la riforma che dal 2002 permette di definire il seeding, in maniera, checché se ne dica in giro, assolutamente automatica.
Perché Wimbledon è differente dagli altri tornei?
Innanzitutto è bene ribadire un concetto, che spesso nei discorsi che si leggono in rete o si sentono in tv si dimentica. Se lo Slam londinese attua un metodo differente dagli altri major nell’assegnazione delle teste di serie, questo non comporta un’infrazione del regolamento, perché, come recita il rulebook dei tornei del Grande Slam, ciascun torneo ha la possibilità di creare un proprio sistema di teste di serie, con l’unica limitazione che la classifica mondiale ATP, solitamente quelli stilata 7 giorni prima dall’inizio del torneo, perché proprio in quei giorni viene definita la lista delle 32 teste di serie, abbia un ruolo fondamentale. E a Wimbledon proprio questo succede, perché la formula si poggia proprio su quel ranking. Per cui, semmai, potremmo domandarci come mai gli altri organizzatori siano tanto pigri da non attuare un sistema differente dalla mera graduatoria mondiale, di sicuro non una decisione extra-regolamentare da parte dei britannici.
In cosa consiste questo metodo?
Per la verità il metodo attuato, sebbene nello specifico non venga molto trattato, è piuttosto semplice. Come anticipato la base è il ranking valido la settimana precedente all’inizio della competizione in questione, a cui vanno aggiunti i punti conquistati sull’erba negli ultimi 12 mesi – che quindi, essendo già conteggiati nel ranking, assumerebbero valore doppio – oltre al 75% dei punti relativi al miglior punteggio ottenuto su erba nei 12 mesi ancora precedenti. Per fare un esempio, andiamo a rivedere come questo sistema abbia influito nell’assegnazione delle teste di serie a Wimbledon 2014.
WIMBLEDON 2014
Dal momento che l’ultima edizione dei Championships è iniziata il 23 giugno 2014, il ranking da cui partire è quello di 7 giorni prima, ovvero del 16 giugno 2014. E’ importante conoscere un aspetto fondamentale dell’intera questione: l’eventuale rimescolamento delle teste di serie è possibile soltanto per i 32 giocatori che, dando credito alla graduatoria mondiale, vanterebbero tale diritto: per cui la scrematura iniziale, quali giocatori meritino la testa di serie, viene comunque effettuata in base alla classifica. Come possiamo notare nel prospetto qui sotto, tra i primi 32 giocatori al mondo, nello scorso Wimbledon, ben tre diedero forfait, Del Potro, Haas e Almagro, motivo che ha permesso a Karlovic, Seppi e Pospisil di rientrare nel novero dei giocatori in seeding.
Questi sono i giocatori che sono stati compresi tra le teste di serie, cerchiamo ora di capire come nello specifico si calcola il nuovo quoziente. Con un esempio concreto, quello che riguarda l’allora numero 1 al mondo, Rafael Nadal.
Rafa Nadal vantava in quel momento 12.500 punti in classifica, ma nei tornei su erba relativi ai 12 mesi precedenti (ovvero Wimbledon 2013, ma anche i tornei preparatori di Eastbourne e Hertogenbosch* della stessa settimana, quello successivo di Newport, e le manifestazioni del 2014 di Queen’s ed Halle) aveva guadagnato la miseria di 10 punti – sconfitta al primo turno a Wimbledon 2013 contro Steve Darcis – mentre nei 12 mesi ancora precedenti (tornei considerati: Hertogenbosch-Eastbourne-Wimbledon-Newport 2012, Halle e Queen’s 2013) vantava soltanto il secondo turno all’All England Club, che ponderato per il 75% vogliono dire altri 34 punti, per cui 12.500+10+34=12.544 punti col nuovo metodo.
*Perché Eastbourne e Hertogenbosch del 2013 e non quelli del 2014? Perché si sono svolti proprio nella settimana relativa al ranking in questione, per cui è giusto considerarli ancora, visto che presenti nel ranking breakdown di ciascun atleta.
Rafa in questa maniera ha perso il primo posto nel seeding, in favore di Novak Djokovic (12.330+1.200 della finale di Wimbledon 2013 +540, ovvero il 75% dei punti ottenuti dalla semifinale di Wimbledon 2012=14.070), ma se poca differenza esiste tra lo stare in prima o in seconda posizione, notevole invece il balzo effettuato da Andy Murray, che dalla quinta posizione è passato alla terza. Di seguito valutiamo quale è stato effettivamente il seeding dell’ultima edizione dei Championships, coi punteggi considerati, e la differenza rispetto a quello che sarebbero state se avessero tenuto conto esclusivamente del ranking, come avviene negli altri Slam.
A beneficiarne maggiormente il polacco <Jerzy Janowicz, grazie alla semifinale dell’anno prima che lo ha sospinto fino al 15esimo posto in graduatoria, ma anche il nostro Andreas Seppi, forte di un ottavo di finale a Wimbledon 2013 e di una semifinale a Eastbourne nel corso dello stesso anno, oltre alla finale ottenuta nello stesso torneo nell’edizione precedente, coi punti decurtati al 75%.
Quale Wimbledon sarebbe stato con le teste di serie consuete?
Gli accoppiamenti ai quarti sarebbero stati, basandoci sulle teste di serie così come sono state estratte:
(1)Rafa Nadal vs (6)Tomas Berdych
(3)Stan Wawrinka vs (7)David Ferrer
(4)Roger Federer vs (5)Andy Murray
(8)Milos Raonic vs (2)Novak Djokovic.
Due dati saltano subito all’occhio: i tre semifinalisti compresi tra i primi otto (il quarto era stato Grigor Dimitrov) sarebbero stati tutti nella parte bassa del tabellone, e soprattutto non ci saremmo goduti la finale Federer-Djokovic, che si sarebbero incrociati in semifinale.
Un caso pratico: Roland Garros 2015 col metodo Wimbledon
Ha fatto molto discutere, nell’ultima edizione dello Slam parigino, il quarto di finale tra Novak Djokovic e Rafa Nadal, incontro che a detta di molti sarebbe stata una finale anticipata, ma occorsa anzitempo per il crollo in classifica dell’iberico, scivolato al numero 7 in classifica. A causa del ritiro anticipato di Milos Raonic, a Rafa è stata accreditata la sesta testa di serie, che non ha impedito accadesse quanto prima raccontato: cosa sarebbe accaduto se fosse stato adottato il sistema in vigore a Wimbledon?
E’ bene fare una premessa: a Wimbledon si tengono buoni tutti i risultati sull’erba, per cui, per procedere analogamente nei confronti del Roland Garros, è necessario prendere in esame tutti i risultati sulla terra battuta dei 12 mesi precedenti all’avvenimento. Qui magari sarebbe opportuno porre un vincolo, ovvero solo un numero fisso di manifestazioni e non effettivamente tutte, perché il giocare molto su terra battuta aiuterebbe determinati giocatori, ma poiché il correttivo vorrebbe favorire appunto i tennisti amanti della polvere rossa, si è preferito procedere in tal senso. Per cui la formula calcolata è:
Ranking al 18 maggio 2015 +
Tutti i punti ottenuti su terra battuta dai tornei di Nizza e Dusseldorf 2013 fino a Roma 2014+
Il miglior risultato, ponderato al 75%, nella fascia di tornei compresa dalla settimana di Nizza e Dusseldorf 2012 a Roma 2013
Cosa vuol dire nel caso specifico di Rafa Nadal? Beh, ci si troverebbe a sommare ai 4.570 punti nel ranking i 3.615 ottenuti nel corso dei 12 mesi precedenti oltre ai 1.500 punti derivanti dal Roland Garros vinto nel 2012, calcolato al 75%. Con un totale di 9.685, che gli permetterebbe di raggiungere la terza posizione nel novero delle teste di serie.
I quarti di finale, rispettando le teste di serie come sorteggiate, sarebbero stati
(1)Novak Djokovic vs (6)Tomas Berdych
(3)Rafa Nadal vs (7)Kei Nishikori
(5)David Ferrer vs (4)Andy Murray
(8)Stan Wawrinka vs (2)Roger Federer,
per cui Rafa Nadal e Novak Djokovic sarebbero stati sì in rotta di collisione, ma in semifinale. Questo metodo apporterebbe benefici a quei giocatori, vedi Pablo Cuevas o Fabio Fognini, che sono soliti dominare per molti mesi in stagione sulla terra battuta, mentre il rialzo di Ernests Gulbis è dovuto alla semifinale del Roland Garros. La domanda è: un seeding così formato sarebbe più equo?
Altro caso di studio: U.S. Open 2014
Ho provato ad affinare ulteriormente la tecnica, prendendo in esame lo U.S. Open, per il cui seeding ho fatto valere soltanto i tornei valevoli per le U.S. Open Series, più i due master 1000 primaverili. Per cui il correttivo diventa
Ranking 18.08.2014 +
Tutti i punti guadagnati nei tornei di Winston-Salem 2013, U.S. Open 2013, Indian Wells 2014, Miami 2014, Atlanta 2014, Washington 2014, Toronto 2014, Cincinnati 2014 +
Il miglior punteggio, abbassato al 75%, ottenuto in uno di questi tornei: Winston-Salem 2012, U.S. Open 2012, Indian Wells 2013, Miami 2013, Atlanta 2013, Washington 2013, Montreal 2013, Cincinnati 2013
Poiché il cemento è la superficie su cui si gioca di più in stagione, utilizzare un correttivo non cambia molto quanto definito col metodo normale, sebbene per esempio Marin Cilic, poi campione dell’edizione su cui stiamo effettuando tali valutazioni, avrebbe perso tre posizioni, dalla 14 alla 17, e questo sarebbe voluto dire affrontare Roger Federer non in semifinale, bensì negli ottavi. Giusto o sbagliato, si nota ad occhio nudo come poco sarebbe cambiato nell’economia del torneo, per quanto Roger potrebbe avere qualcosa da ridire.
Conclusioni finali
A mio parere, il metodo che a Wimbledon si utilizza dal 2002 non è sbagliato e permette di dare un premio a quei giocatori che ben si sono comportati sull’erba, creando così una maggiore affiliazione ad una superficie che da quest’anno si è ricavato un posto in più in calendario – e ben due tornei 500, rispetto agli zero di prima. Certo, mi lascia basito che un metodo così pensato si fermi ai soli 32 giocatori – già la base del ranking dovrebbe valere come primary basis – che comunque avrebbero diritto alla testa di serie e non a tutto la classifica. Per esempio, se tornassimo al caso Wimbledon 2014, Nicolas Mahut, all’epoca della stesura del ranking numero 41 al mondo, si sarebbe garantito la testa di serie numero 25, grazie ai titoli di Hertogenbosch e Newport nel 2013, ma in questa maniera non è stato preso in considerazione.
Situazione testa di serie Wimbledon 2014 se il metodo fosse esteso a tutti i tennisti
Risultato? Nicolas è stato sorteggiato con Marcel Granollers, che grazie a questo metodo era invece testa di serie, ma numero 30 – altrimenti non lo sarebbe stato. A sorpresa, a spuntarla, è stato lo spagnolo, nonostante la differente attitudine all’erba, per quanto il francese lo scorso anno facesse più fatica. Insomma, poco è cambiato, perché è pur sempre vero che, testa di serie o no, è il campo che decide chi merita di vincere.
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