Challenger: Vincono Phau e Capdeville


(Paul Capdeville)
di Guido Pietrosanti
Il tedesco Bjorn Phau, classe 79 e numero 155 del ranking atp, ha vinto il torneo challenger disputato a Marburg in Germania. Per Phau si tratta del primo risultato di rilievo in una stagione che, fin qui, lo ha visto allontanarsi dai top 100. In finale il giocatore tedesco ha sconfitto per 64 26 63 il Ceco Jan Hajek, 28 anni e anche lui autore di una stagione 2011 piuttosto deludente che lo ha visto passare dal numero 95 di fine 2010 all’attuale 178esima posizione. Semifinali raggiunte anche dall’argentino Zeballos, anche lui ex top 100, e dall’emergente spagnolo Albert Ramos, recentemente entrato nei migliori 100.
A Guadalajara in Messico, sul duro, vittoria del cileno Paul Capdeville che ha sconfitto in finale per 75 61 la vera rivelazione del torneo, il canadese Pierre Ludovic Duclos, entrato in tabellone come lucky loser. Anche Capdeville “assomiglia” molto al vincitore e al finalista di Marburg avendo anche lui 28 anni e una solida carriera alle spalle intorno alla 100esima posizione. In Messico, come in Germania, il più giovane dei 4 semifinalisti è stato un classe 88, il brasiliano Souza, che è ancora riuscito a raggiungere i top 100 ma che sembra avere le possibilità di farlo già in questa stagione. Il circuito challenger sembra sempre di più terreno di scontro per giocatori a ridosso dei top 100, che alternano presenze nel circuito maggiore a presenze nei challenger. Per questo motivo, i giovani emergenti si ritrovano a confrontarsi con giocatori esperti di 27-28 anni con un ottimo tennis e ancora motivati a mantenere una classifica abbastanza buona da potere almeno giocare i tornei dello slam. Diventa quindi sempre più difficile per i giovani trovare spazio e buoni risultati nei tornei di questo livello. Non deve quindi stupire troppo la scelta di molti giovani che preferiscono trattenersi nel circuito future per riuscire a raccimolare punti e smuovere la classifica.
È il caso del nostro Alessandro Giannessi, ottimo vincitore a Viterbo nell’Italy F15, al secondo future vinto in stagione. Sembra che il giovane azzurro proverà d’ora in avanti a giocare di più nei challenger, e forse avrebbe anche già il livello adatto. Ma il rischio di incontrare (e perdere) contro giocatori esperti e di ottimo livello è concreto e si rischia di interrompere la crescita di un ragazzo che negli ultimi 3 mesi ha scalato circa 150 posizioni. D’altra parte, anche nei future si rischia di incontrare giocatori del livello di Matteo Viola, vincitore in Marocco F4 dove, tra gli altri, Matteo ha stoppato nei quarti la promessa 18enne spagnola Carballes Baena. È riuscito invece a raccogliere punti importanti il francesino Gianni Mina, vincitore del torneo France F9 e l’argentino Facundo Arguello, vincitore in Argentina F8 ma si tratta di giovani in ascesa, che potrebbero già giocare ad un livello superiore. In fondo lo stesso Tomic, che ha raggiunto i quarti di finale a Wimbledon, ha stentato in moti dei challenger disputati quest’anno. Insomma, il livello medio dei giocatori professionisti è ormai altissimo e fare la giusta programmazione per un giovane che vuole scalare le classifiche mondiali diventa sempre più difficile.

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