Salvatore Caruso: “Obiettivo Top-350”

di Alessandro Nizegorodcew e Giacomo Bertolini

Intervista di Spazio Tennis al nuovo portabandiera del tennis siciliano Salvatore Caruso, siracusano classe 1992, in vertiginosa ascesa in questi primi sei mesi di 2013, che lo hanno portato a sfondare il muro dei top 400 conquistando anche il primo titolo futures a Padova.

Come commenti il tuo primo titolo Future?
“E’ stata una settimana incredibile in cui ho giocato quattro partite su cinque vincendo al terzo set. In questi tornei non ti regala niente nessuno e quindi sono davvero contento di aver conquistato il mio primo titolo”.

Cosa è cambiato dal torneo Ct Eur 2012, quando iniziavi ad affacciarti con continuità al tennis professionistico?
“Sono cambiate parecchie cose, è inevitabile che ognuno faccia dei miglioramenti, più o meno evidenti. La cosa che mi ha aiutato di più è stato abituarmi a giocare molte partite a questo livello e continuare a fare passi avanti assieme ai miei allenatori Paolo Cannova e Nico De Simone, che spesso mi seguono in giro per i tornei come successo in Croazia e al Challenger di Caltanissetta”.

Facendo un passo indietro, quando hai iniziato a giocare a tennis?
“Ho iniziato a giocare a tennis per gioco nel mio paese, Avola, a sei anni, per poi spostarmi a 13 anni al Tc MatchBall di Siracusa. Non ho praticamente mai disputato tornei Under 18, giusto 4 o 5 in Italia, dal momento che ho frequentato il Liceo Scientifico saltando completamente questa attività. Così ho deciso di buttarmi direttamente nei tornei Futures”.

Quali sono le tue caratteristiche tecniche?
“Baso il mio gioco sulla solidità da fondo campo, anche se mi piace molto chiudere il punto a rete giocando la volée. Il mio colpo più sicuro è il rovescio, che preferisco giocare lungolinea, mentre sto lavorando molto per migliorare l’incisività con la prima di servizio”.

Come commenti l’esplosione della tua regione nel tennis?
“Non è facilissimo potersi confrontare con le altre regioni anche perchè noi dobbiamo sempre prendere l’aereo per spostarci. Nonostante questo ci sono tantissimi giocatori in classifica che vengono dalla Sicilia e anche se il livello non è altissimo cerchiamo sempre di migliorarlo, visto che da noi ci sono delle ottime scuole”.

Quanto è importante, a livello economico, passare ai Challenger il prima possibile?
“E’importantissimo, basti pensare che la spesa è infinita e molto spesso non ti ritorna indietro nulla. Se non hai aiuti dalla Federazione l’investimento della famiglia diventa fondamentale, anche se, complessivamente, non cambierei la mia vita con niente al mondo, visto che questo sport ti consente di fare molte esperienze, conoscendo gente e posti sempre nuovi”.

Che obiettivo ti poni per la fine del 2013?
“L’obiettivo è chiudere l’anno tra i primi 350, anche se adesso mi escono diversi punti dai tornei disputati nel 2012”.

Quale sarà la programmazione futura?
“Giocherò il 15k di Mantova e poi i vari tornei Challenger di Orbetello, Recanati e San Benedetto Del Tronto per cercare di alzare ancora di più il mio livello di gioco”.

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