È tornata davvero Martina Caregaro, dopo gli infortuni, le cure e le ricadute, sta recuperando quello che aveva conquistato da giovanissima giocando un tennis di quantità e qualità anche perché il polso sinistro, che l’aveva fatta penare, ora non fa più male e soprattutto non fa più paura. “Ormai non sento più dolore, mai, e gioco con tranquillità, fa davvero parte del passato” ci racconta da Solarino dove si trova per giocare il torneo da 10.000$ nuovo di zecca sul circuito ITF. Certo un po’ di scaramanzia è d’obbligo, ma le parole e il tono di Martina comunicano fiducia e fanno ben sperare.
Spazio Tennis l’aveva già intercettata qualche mese fa, dopo il ritorno alla vittoria a Santa Margherita di Pula, e Martina ci aveva già raccontato le sue buone sensazioni per il futuro. Da lì poi un’altra semifinale a Pula e un tris di tornei sul cemento tunisino di Sousse in un crescendo rossiniano: semifinale la prima settimana, finale la seconda, conquista del torneo la terza. “Ero partita senza grandi pretese, volevo provare come andava il polso dopo i trattamenti e tutto il resto, poi sono arrivati i risultati e quindi è stata anche una bella soddisfazione, mi ha dato anche le motivazioni per fare una buona preparazione invernale. In off-season ho lavorato davvero tanto sia sul piano del gioco che su quello atletico, per la tenuta fisica”. L’inizio del 2015 non è stato esaltante sul piano dei risultati, i piani della tennista valdostana erano quelli di cambiare passo e misurarsi su livelli più alti e difatti ha giocato le qualificazioni in due tornei da 25.000$ su terra in Florida e poi quelle del 100.000$ di Midland in Michigan, sul sintetico indoor. I risultati non sono arrivati, con una sola vittoria in tutto, ma a tanto è valsa l’esperienza che ha portato con sé buone sensazioni: “Ho avuto la possibilità di giocare con tenniste molto forti, quasi tutte tra la 150esima e la 200esima posizione del ranking, giocare a quel livello mi ha aiutata molto, e anche allenarmi con loro è stato utile” ci dice. Poi il ritorno in Europa e gli allenamenti tra Viterbo – dove lavora di solito – e Tirrenia, al centro federale, dove si è allenata anche con Tathiana Garbin prima della grande settimana di Beinasco, torneo da 25.000$ giocato in maniera eccellente da Martina fermata solo in semifinale dalla promettente ceca Barbora Krejcikova ma dopo una vittoria importante e netta su Tatjana Malek, oggi Tatjana Maria, con un passato saldamente in top-100. “Penso di aver giocato bene per tutta la settimana, mi sentivo bene e ho ottenuto risultati importanti. Lavorando con il mio coach e anche con Tathiana Garbin sono riuscita a capire un po’ i punti deboli della Maria per batterla. È vero che bisogna sempre cercare di imporre il proprio gioco, ma a questi livelli è importante anche capire dove colpire l’avversaria, quando è possibile ovviamente. In questo caso osservarla bene è servito, la tattica ha pagato”.
Sul lavoro a Tirrenia all’interno del progetto over-18 la Caregaro spende parole soddisfatte: “penso che sia una cosa importante in generale, poi io personalmente con Tathiana (Garbin n.d.r.) mi sono trovata molto bene e penso che se avrò occasione di tornarci, assieme al mio coach, cercheremo di farlo, magari prima di ripartire”. Perché nei programmi di Martina c’è il ritorno oltreoceano, prima il torneo da 50.000$ su terra verde a Osprey, in Florida, per poi continuare in un torneo di pari livello a Medellin in Colombia sperando infine di poter disputare le qualificazioni del WTA International WTA di Bogotà sempre in Colombia. “Per me è importante riuscire a giocare con continuità su questi livelli, alla fine credo che il livello delle qualificazioni di un torneo WTA sia più o meno quello che si incontra durante i tornei da 50.000 dollari, le giocatrici sono tutte molto forti e accanite anche perché non ce ne sono molti in giro, certo spero di giocare sempre più WTA in futuro e l’emozione sarà un po’ diversa, ma dal punto di vista tecnico non mi aspetto differenze sostanziali. E comunque misurarsi a livelli più alti è l’unico modo per crescere”.
L’ottimismo della ragazza originaria di Aosta ma ormai trapiantata nel Lazio è ben motivato, con la buona forma e i risultati stanno tornando anche i numeri della sua esplosione da giovanissima, già oggi con un ranking da numero 374 del mondo e a un passo dal suo best ranking di 370, raggiunto nel 2010 a 18 anni, che ritoccherà ufficialmente non appena verranno conteggiati anche i punti conquistati a Beinasco. Riconquistare posizioni già ottenute anni prima è strano a dirsi, ammette Martina, “…ma di certo i miei infortuni hanno influenzato tutto il mio percorso, evidentemente doveva andare così… Quello al polso è stato certamente il più brutto, ci sono stati momenti veramente bui, ma la volontà non mi è mai mancata e ora che mi sento bene tutto può tornare normale”. E le idee per il futuro sono chiare: “Sento di avere buoni margini di miglioramento, sto ritrovando il mio rovescio e ora lavoro molto su servizio, risposta e i primi colpi dello scambio che sono fondamentali per giocare bene sul veloce che poi è la superficie di quasi tutti i tornei più importanti. L’obiettivo è sempre la top-100, se arrivasse addirittura quest’anno sarebbe fantastico, ma so che c’è molto da lavorare, a medio termine punto a ottenere le qualificazioni di uno Slam”
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