(Bianca Turati – Foto Francesco Panunzio)
da Milano, big lebowski
Una meraviglioso weekend pre-estivo ha accolto a Milano i giovani che si contenderanno a partire da oggi il Trofeo Bonfiglio, la più importante manifestazione junior che si gioca in Italia e il più importante torneo under 18 del mondo al di fuori dei 4 boys and girls slam.
Vi prenderanno parte atleti provenienti da moltissime nazioni, da tutti e cinque i continenti e nati non prima del 1996.
Osservando sul campo i protagonisti o semplicemente vedendoli passeggiare, chiacchierare, flirtare, parlare con allenatori e genitori o alle prese con gli inseparabili smartphone, viene da pensare che qualcuno di questa “beata” gioventù sarà protagonista del tennis di domani e tra non molto lo vedremo impegnato a livelli ben più importanti.
E probabilmente non saranno coloro che vinceranno il Torneo a diventare numeri uno e a vincere degli Slam, perché a questo livello è sicuramente importante vincere, ma lo è ancor di più progredire a livello tecnico, tattico, fisico e caratteriale. La brochure della manifestazione ci ricorda come siano passati di qua tutti i primi 10 dell’attuale ranking maschile, eccetto i due spagnoli, e tra le donne Radwanska, Azarenka, Halep, Kerber, Jankovic, Ivanovic, Cibulkova, Errani, Pennetta, Wozniacki, Stevens, Bouchard e molte altre.
Ma ci ricorda anche che Roger Federer perse nel secondo turno dell’edizione 1998 contro Jerome Haehnel (best ranking 78) e nell’edizione precedente perse 61 64, questa volta almeno in un quarto di finale che lo opponeva al peruviano Rake il quale, nella sua carriera da pro, ha raggranellato ben $ 39070.
Ljubicic perse da Nick Crowell (highest ranking 892) nel 1996, Roddick dal nostro Alessandro Accardo (418) nel 2000 e solo tre anni dopo vinse gli US Open o, per parlare di donne, Elena Dementieva, nell’edizione del 1997, prese una stesa da tale Krstulovic, una croata che non superò mai la posizione 373 e Martina Hingis, però con la valida scusante di rendere tre anni all’avversaria Reka Vidats, raccontano che lottò strenuamente, finendo però con il cedere 57 63 75 nei confronti di questa ungherese che lo racconterà ai nipotini.
E, a proposito di giovanissimi che hanno partecipato alla manifestazione, vi racconto un episodio che si riferisce all’edizione del 2012.
Andai a vedere il primo turno che vedeva impegnato quello che sarà poi il vincitore della manifestazione, Gianluigi Quinzi. Sul campo si aggirava un bambino, che inizialmente scambiai per un raccattapalle e che poi scoprii con un certo stupore essere l’antagonista del nostro. Quando cominciarono a scambiare pensai di essere davanti al Messi(a) della racchetta. I colpi uscivano con una fluidità ed un suono diverso da tutti gli altri e con l’attrezzo in mano il nano diventava un gigante. Mi riferirono che si trattava di un giovanissimo americano di nascita macedone, quattordicenne all’epoca, il cui padre dirigeva negli Stati Uniti una accademia dalle quale è transitata per un certo periodo anche la Giorgi, e che la federazione americana lo considerava meno degno di attenzione di altri in quanto ritenevano che non avrebbe potuto raggiungere gli standard minimi di altezza richiesti per un tennista(?); il ragazzo si chiama Stefan Kozlov, oggi leggo che è quarto assoluto del ranking junior e 854 nella classifica atp e, se ciò che dice il sito è veritiero, sarebbe alto ben 1.78 avendo 16 anni da poco compiuti. Comunque già a quei tempi, costrinse Quinzi ad un primo set complicato che il vincitore dell’edizione si aggiudicò in rimonta per 75, mentre nel secondo il cucciolo si sciolse per subire un netto 6-0.
Quest’anno il tabellone femminile è probabilmente ancora più interessante di quello maschile, innanzitutto per la presenza della giovane americana di colore Alicia Tornado Black (1998), alla quale la United States Tennis Association ha addirittura destinato la wild card che gestisce per il main draw del prossimo Roland Garros.
Avendo una sorella altrettanto promettente che si chiama Hurricane Tyra, è venuto facile ai media americani l’accostamento con le Williams Sisters, con le quali hanno effettivamente molte analogie a cominciare dall’essere considerate da sempre delle predestinate e dal fatto di essere allenate dal padre.
Tornado non godrà comunque della miglior posizione del seeding, che sarà appannaggio di un’altra ragazza molto attesa, la spagnola di origine moldava Aliona Zadoinov Bolsova, dominatrice dei tornei junior sudamericani dei primi mesi dell’anno.
A parte Bencic, Flink, De Vroome, Townsend, Barty e Konjuh che giocano ormai stabilmente tra i professionisti, saranno presenti sostanzialmente tutte le altre migliori venti under 18 del mondo con la consueta abbondanza di -ova, -ina ed -eva, in pratica una vera invasione di slave che, anche in virtù di uno sviluppo fisico precoce, sono sempre state molto temute in questo torneo.
Da seguire anche la giovanissima statunitense Bellis (1999) e l’egiziana Samir; se dovessi dire un nome tra quelle uscite dalle qualificazioni, indicherei la francesina Salas che però ha pescato malissimo.
Veniamo alle italiane: l’unica giocatrice che ha avuto accesso diretto al main draw è Bianca Turati (1997), mentre dalle qualificazioni è entrata in tabellone Silvia Chinellato (1997).
La FIT ha assegnato le wild card a sua disposizione a Beatrice Lombardo (1996), Georgia Brescia (1996), Verena Hofer (1997), che affronterà Tornado Black al primo turno e Tatiana Pieri (1999).
Il TCM Bonacossa ha scelto Colmegna, Prati, Samsonova e la figlia d’arte Sartori.
Il torneo maschile paga pegno al fatto che molti tennisti, nonostante abbiano ancora l’età per partecipare, hanno scelto di giocare quest’anno i tornei future e challenger anticipando l’entrata tra i professionisti.
Quindi non vedremo alcuni protagonisti degli anni scorsi: Quinzi, Zverev, Kozlov, Garin, Coric, Chung e i tre top 10 francesi Tiafoe, Halys e Tatlot.
Attenzione alle prime tre teste di serie, il giovane brasiliano Orlando Luz, lo spagnolo J.A. Munar Clar e il coreano Lee.
Quest’ultimo in particolare vanta un record significativo essendo il più giovane di sempre ad aver superato la posizione 700 del ranking ATP: una bellissima storia di tennis e di vita essendo sordo dalla nascita.
Ma le sorprese potrebbero essere dietro l’angolo e una chance potrebbe averla anche Filippo Baldi che ha deciso di onorare un torneo al quale tiene molto e che si svolge a pochi minuti da casa sua.
Oltre all’altro azzurro Matteo Berrettini che ha avuto accesso diretto al main draw, giocheranno con una wild card messa a disposizione dal settore tecnico FIT, Andrea Pellegrino, Marco Mosciatti, Jacopo Stefanini e Nicolò Turchetti; dal TCM Bonacossa, Giorgio De Rossi, Simone Roncalli, Gian Marco Moroni e Filippo Mora. Giovanni Oradini è entrato come lucky loser e porterà a 11 il numero di italiani presenti.
Tra i qualificati una citazione per il burundiano Iradukunda, un watusso dal tennis spumeggiante che potrebbe rivelarsi non facile da superare per chiunque e che garantirà sicuramente un bello spettacolo.
Potete consultare i tabelloni e l’order of play direttamente dal sito del Tennis Club Milano Alberto Bonacossa: www.tcmbonacossa.it ; da questa edizione disponibile anche un servizio di livescore.
L’ingresso è gratuito da oggi fino a domenica, le finali saranno visibili in diretta su SuperTennis.
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