di Marco Mazzoni (@marcomazz)
Il contingente azzurro a Parigi ieri ha subito le perdite di Fognini e Lorenzi, decisamente sfortunati nelle loro sconfitte. Stamani aprirà il bravissimo Arnaboldi, opposto al US Open Champion Cilic, in una partita che definire difficile è fin poco… Servirà una prestazione di grande sostanza, intensità e qualità da parte di Andrea per far partita ed arginare le bordate del croato, in crescita dopo i tanti problemi fisici che l’hanno martoriato nel 2015. Non c’è solo “Arna” però a colorare di azzurro il quinto giorno di Roland Garros. Francesca Schiavone, Sara Errani e soprattutto sul campo 17 Simone Bolelli, che chiuderà il programma con l’ennesima sfida a Victor Troicki.
Ennesima sì, perché il bolognese ha già affrontato il serbo due volte quest’anno: a Sydney (quarti di finale) e Miami, uscendo entrambe le volte sconfitto dopo due battaglie. Soprattutto la partita in Australia “brucia”, perché Simone l’aveva giocata e condotta molto bene, arrivando assai vicino a vincerla. Sarà la loro quinta volta, e curiosamente la prima su terra battuta. Potrebbe essere questo un fattore interessante? Forse sì. Andiamo a vedere, in estrema sintesi, quali potranno essere i punti salienti di questo match, cosa Simone dovrà fare per vincere, e cosa invece dovrà cercare di evitare per non andare in difficoltà, fermo restando che si tratta di una partita molto complicata, come dimostra appunto la recente storia del confronto.
Servire molto bene. Nel convincente esordio vs. Darcis, Simone ha preso un gran ritmo alla battuta e questo ha dato sostanza a tutto il suo tennis. Non solo per i punti diretti, ma prendendo l’iniziativa e ponendosi in una posizione di vantaggio. Contro Victor sarà ancor più importante, perché la qualità in ribattuta del serbo è superiore a quella del piccolo talentuoso belga. Se Troicki potrà rispondere a troppe seconde di servizio, potrebbe immediatamente iniziare a martellare di ritmo, muovere molto Simone e portarlo in una “palude” molto infida…
Tenere l’iniziativa e non allungare gli scambi. Troicki cercherà di portare la partita sulla lotta, sugli scambi lunghi dal fondo, facendo correre il più possibile Bolelli sulla larghezza del campo, per mettere a nudo la sua relativa lentezza (è molto migliorato, ma non sarà mai un velocista). Simone quindi dovrà cercare di chiudere il punto rapidamente, prendersi il rischio per primo e non accettare la battaglia con drive carichi, dove percentualmente ne uscirebbe sconfitto, e si stancherebbe molto, perdendo anche di lucidità. Inoltre il serbo è uno di quelli “tosti”, uno dei maratoneti, quindi più la partita si allunga, più diventa favorito. Il quinto set sarebbe da evitare a tutti i costi, anche perché il tennis di Simone è più difficile, e con la fatica diventa più complesso esprimere qualità sotto sforzo.
Avanzare presto in campo. E’ una delle cose che abbiamo notato subito con Alessandro nel suo match di esordio, ed è stato molto interessante che nella press conf. Simone ce l’abbia confermato: è sceso molto più spesso in avanti, è una tattica che deve e vuole incrementare perché contro i big – vista la sua qualità nel chiudere – è l’unica via per cercare di vincere. Scendere spesso a rete, non aspettare troppo, cogliere anche la prima apertura di campo e provarci. Oggi la sua unica vera lacuna tecnica (e tattica) è proprio il collegamento tra spinta e avanzamento verso la rete. Che faccio? Colpo di approccio o chiudo? Scendo a questo colpo o al prossimo? Al crescere del livello non ci si può permettere questo dubbio, pena perdere l’occasione e farsi trovare fuori posizione. Simone ha detto che lavorerà molto su questo, e concordo pienamente. Un match come quello di oggi sarà una palestra eccellente, anche perché Troicki ha un buon passante ma non è il connazionale Djokovic… Quindi dovrà provarci, sfidando soprattutto il dritto che è potente ma meno sicuro.
Palla in back improvvisa sul dritto. Troicki è un muscolare, un atleta forte ed elastico, ma non è molto sensibile. Soprattutto col dritto, può farti una accelerazione mortale come sbagliare abbondantemente. Soffre la palla bassa e senza tanto peso sulla destra, per via di una apertura ampia e non così veloce. Simone potrebbe spesso metterlo in difficoltà con una palla improvvisa senza peso, non tanto per un punto diretto ma per farlo accorciare, quindi, con grande reattività, entrare a chiudere con lo sventaglio, che sa fare molto bene. Inoltre, come dicevo sopra, sarà terra battuta stavolta. Meno ritmo puro, più cambi di ritmo. Qua Simone è nettamente più forte, senza contare il piccolo aiuto che deriva dalla frazione di tempo in più che la terra ti concede per la difesa.
Rispondere in modo aggressivo. Il servizio è uno dei punti forti del serbo. Quando prende ritmo con la prima non solo ottiene molti punti, ma inizia a governare lo scambio, ti muove, entra in campo. Simone contro Darcis è piaciuto molto per la reattività, per come fosse molto dinamico ed ordinato. Però dovrà affrontare “bombe” assai più insidiose rispetto a quelle del belga. Chi riuscirà a vincere la sfida servizio-risposta sarà probabilmente il vincitore della partita.
Non accettare lo scambio ripetuto sulla diagonale di rovescio. Troicki può prendere possesso di questa diagonale col “pilota automatico”, sparare serie di colpi sempre più potenti che possono mettere Simone in difficoltà tecnica, ed alla lunga anche fisica. Quando lo scambio si sposta su quella diagonale, meglio uscirne presto (back, smorzata, botta a chiudere) che insistere troppo. Alla lunga potrebbe pagarlo sul piano fisico e mentale. Troicki ha bisogno di ritmo, meno sarà in grado di darglielo, più probabile sarà la vittoria.
Freddezza. Più facile a dirsi che a farsi. Sarà quasi sicuramente una battaglia, magari giocata su pochi punti decisivi. Chi sarà più bravo a strapparli, vincerà.
In bocca a lupo Simone!
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