(Filippo Baldi – Foto Andrea Cherchi)
da Vercelli, Marta Polidori
Filippo Baldi, classe 1996, è uno delle promesse italiane di punta incontrate al Torneo Internazionale di Vercelli. Ragazzo deciso e sicuro di sé. Si allena con Stefano Dolce e come preparatore atletico Alessandro Caminiti, a casa sua a Vigevano, Sporting Serva Alta, ma fa riferimento a Tirrenia, centro federale, dove è seguito da Manganello come preparatore atletico e Infantino come coach, sempre con Stefano Dolce.
Com’è andato il tuo 2012?
“E’ stato un buon anno, ho inziato benissimo, mi sono allenato tanto e dall’Avvenire ho cominciato a giocare meglio. Ho vinto il mio primo torneo, ho preso fiducia, ho vinto altri due tornei under 18 fino ad arrivare alla Davis Cup, anzi prima della davis cup i campionati a squadre che abbiamo vinto io e Quinzi. Poi come dicevo siamo arrivati alla Davis Cup, io vincendo un torneo la settimana prima grado 2 under 18 in Egitto, stavo giocando bene, abbiamo giocato una buonissima competizione vincendo in finale con l’Australia poi da lì ho cominciato sempre a giocare meglio. Mi sono allenato un mese e poi sono andato negli Stati Uniti dove ho vinto un torneo grado 1 molto importante, e ho fatto semifinale all’orange bowl. Nel 2012 ho comunque raggiunto l’obiettivo di prendere i primi punti Atp a Trieste facendo quarti di finale in un 10.000 $.”
Programma per il 2013?
“Adesso giocheremo due challenger, quello di Napoli e di Roma che grazie alla Federazione riesco a giocare in tabellone perché mi hanno dato due wild card. La mia attività comunque sarà più rivolta ai futures e 10.000 $ e poi ci saranno Slam e tornei più importanti under 18.”
Obbiettivi?
“Non me ne pongo, solo quello di migliorare.”
Su cosa ti stai allenando?
“Sull’aspetto mentale e poi tecnicamente su tutti i colpi e tanto fisicamente.”
Come lo vedi il tuo gioco?
“Prevalentemente aggressivo, non mi piace giocare in difesa anche se qualche volta sono costretto a farlo. Sto migliorando molto il servizio, quindi sto rendendo il mio gioco molto più aggressivo come ho detto prima, ma ci stiamo allenando per essere competitivi in tutte le zone del campo.”
Sei in fiducia in questo momento?
“Nell’ultimo periodo no, poi in Australia mi sono sentito veramente bene, dopo ho giocato un futures e un torneo under 18 e mi sono sentito parecchio male; da qui dopo questo torneo esco con una buona esperienza e con tanta fiducia, ho una buona intensità e visto il programma che abbiamo ne sono contento perché sono tutti tornei dove esprimermi al massimo.”
Preferisci il singolo o il doppio?
“Mi piace molto giocare il doppio, mi diverto e appena ho la possibilità gioco, mi piacciono tutti e due. Ovviamente punto di più alla carriera di singolo, ma il doppio mi piace”
Quando hai capito che volevi farlo come lavoro?
“A dodici anni, quando ho vinto i campionati europei a squadre con Gianluigi Quinzi.”
A quanti anni hai cominciato a giocare?
“A nove”
La scuola come la organizzi?
“Quest’anno devo dare gli esami a fine anno, sono stato costretto perché troppe assenze non mi consentivano di seguire le lezioni e rischiavo la bocciatura per assenze e abbiamo deciso di fare da privatista.”
Preferisci il cemento o la terra rossa?
“Cemento, tutta la vita.”
Lo ringrazio e spero di avere presto modo di rivederlo.
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