Dall’inviato a Mallorca, Michele Galoppini
Finisce qui il Mallorca Open 2017. Anastasija Sevastova, dopo la finale del 2016, alza il trofeo, il primo della sua seconda carriera che si era bruscamente interrotta con un ritiro di oltre due anni. Ripartita da zero, è arrivata alla top20 ed al primo titolo, a scapito della tedesca ed amica Julia Goerges, che oggi ha ceduto in tre set con il punteggio di 6-4 3-6 6-3. Queste le dichiarazioni in conferenza stampa delle due protagoniste.
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Anastasija Sevastova
L’anno scorso hai visto la linea d’arrivo ma quest’anno hai tagliato il traguardo. Come ci si sente?
Eh, devo dire niente male. È il primo titolo dopo 7 anni, con un ritiro nel mentre, quindi forse mi serve un paio di giorni per dirvi davvero come mi sento. Certamente è una bella soddisfazione, anche considerato che lo scorso anno ho giocato tre finali, perdendole in tutti i casi. Ma in ogni caso sarei stata molto orgogliosa di me stessa, anche nel caso in cui avessi perso.
Il tuo coach oggi era agitatissimo, ha sentito anche lui il primo titolo dopo il comeback.
Lo so, sarà stato complicato vedermi soffrire [risata]. Ma a me piace soffrire in campo, credo di essere un po’ masochista [risata].
Cosa è successo alla tua gamba sinistra? Hai avuto necessità di un MTO a fine primo set.
Mi sentivo abbastanza bene all’inizio del match nonostante fossi stanca per la fatica accumulata i giorni scorsi. Poi ho dato un tirone alla gamba ed ho cominciato a sentire dolore. Chiamare il fisio era davvero necessario, onestamente non so bene come sono riuscita ad uscirne così bene. Però lei nel primo set non ha giocato così bene, sapevo di avere comunque le mie chance di vincere, anche perché con un piccolo infortunio non avrei continuato sapendo di non avere chance. La gamba faceva male, ma ho cercato di adeguarmi. Soprattutto al servizio ho cambiato movimento, ho evitato di saltare troppo, soprattutto sulla seconda.
Da dove viene questa relazione così felice con Mallorca? Finale lo scorso anno e vittoria ora.
Credo di avere un’ottima relazione con la Spagna in generale, considerata anche la semifinale che ho ottenuto recentemente al Premier Mandatory di Madrid. Mi piace giocare in questa condizione di caldo e sole. Onestamente però non mi aspettavo di arrivare così avanti qui a Mallorca quest’anno, il tabellone era davvero tosto per un torneo International.
Cosa significa per te aver trovato questa costanza, una classifica di un certo tipo, la consapevolezza di giocare grandi tornei e battere grandi giocatrici?
Sono molto orgogliosa di me stessa, poiché è davvero difficile restare costante a questo livello di gioco e di classifica. Siamo solo a giugno, ma posso dire di essere sulla strada giusta per una grande stagione. Sono una combattente, una che riesce ad uscire da situazioni complicate mentalmente. Anche oggi al terzo set è stata dura star lì, cercare di brekkarla e poi chiudere il match.
Julia Goerges ci ha confessato che siete molto amiche, che vi siete sentite a lungo anche durante il tuo periodo di ritiro. Immagino non sia semplice giocare contro un’ottima amica la finale di un torneo.
Certamente, è difficile. Peraltro lei qui ha giocato alla grande, ha trovato diverse vittorie molto convincenti. Contro un’amica bisogna entrare in campo, essere sportivi come abbiamo fatto ed alla fine una deve perdere purtroppo. Certo, una deve anche vincere [risata].
Non hai giocato il doppio per un problema alla gamba, ma al posto della tua finale stanno giocando un’esibizione. C’è Roberta Vinci al tuo posto…
Lo so! Mi ha rubato la partner, Jelena Jankovic [risata]! Non sapevo avrebbero organizzato un’esibizione, ora devo andare là e cercare di risolvere la situazione… [risata].
Com’è la vita al di fuori del campo da tennis?
È differente, sicuramente sono una persona molto più rilassata fuori dal campo, completamente diversa, quasi all’opposto di quella che continua a lamentarsi ed a stressarsi durante le partite [sorriso].
Prima la vittoria di Jelena Ostapenko al Roland Garros, ora la tua qui al Mallorca Open. Il tennis lettone sta migliorando direi…
Certo che sta migliorando, infatti ora siamo in 2 [risata]! Però purtroppo siamo solo in due e non c’è praticamente niente dietro di noi. So di una ragazza molto giovane e molto forte, però niente altro. Sicuramente la vittoria di Jelena è stato qualcosa di importante per noi, però io non vivo praticamente mai in Lettonia, quindi non so come sono state le reazioni in generale. Sicuramente c’è qualcosa su cui lavorare in Lettonia, siamo un piccolo stato e le strutture vanno migliorate. Basta pensare che quando io ero piccola sono cresciuta senza campi indoor, praticamente mi allenavo in una palestra
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Julia Goerges
Penso che le congratulazioni siano d’obbligo nonostante la sconfitta. È stato un ottimo match di qualità anche da parte tua oggi.
Sono d’accordo sul fatto sia stato un match di buona qualità quello di oggi, nonostante io non abbia giocato il mio miglior incontro, ma questo è anche dovuto all’avversaria di oggi. Anastasija è in grado di farci giocare male. È stato un match molto combattuto, ho avuto le mie chance di rientrare, ci ho provato ma non è andata al meglio anche se ero riuscita a mettermi nella condizione di riuscire a farcela. Ma come detto, i meriti vanno a lei che è oggi è stata la giocatrice più brava tra le due ed io sono comunque molto orgogliosa di come ho terminato questa settimana a Mallorca, sia perché è la mia prima finale su erba che perché il duro lavoro con il mio team è stato ripagato.
Hai detto durante la premiazione che tu ed Anastasija Sevastova siete ottime amiche da lungo tempo. Come vi siete conosciute?
L’ho conosciuta una decina di anni fa. Negli anni della nostra amicizia ha avuto un periodo difficile, non ha giocato a tennis per due anni ma comunque ci siamo tenute in contatto. Lei studiava ed io giocavo, ma era piacevole tenersi in contatto per raccontarci un po’ come andavano le cose. Io le chiedevo se era davvero sicura di voler smettere di giocare, poiché era molto giovane, lei mi diceva di sì ma io non le credevo, ero convinta che sarebbe tornata prima o poi. Sono estremamente contenta sia tornata a giocare, ha un bellissimo tennis ricco di variazioni, che sicuramente è interessante anche da seguire.
Eri molto emozionata alla fine della partita. È qualcosa che viene naturale alla fine di ogni torneo o questa volta era diverso?
Non succede spesso, ma oggi volevo dare i giusti meriti al mio bellissimo team con cui collaboro ormai da due anni dopo essere stata seguita da un altro team per sette. Ho cambiato tutto, sono andata lontana da casa e sono davvero contenta di come stanno andando le cose, di come affronto il tennis e di come sta andando al di fuori dal tennis. Mi piace quello che faccio ed è una delle cose più importanti.
Questa finale è un’ulteriore conferma della stagione positive che stai vivendo.
Assolutamente, sto giocando una buona stagione fino ad ora. Ho conquistato due semifinali, ora questa finale, inoltre ho ottenuto buoni risultati in grandi tornei come Indian Wells e Miami. Sfortunatamente non stavo bene al Roland Garros, ma sono stata in grado di recuperare la forma immediatamente per questo torneo. In questa stagione sto migliorando, sono consapevole dei miei mezzi, sto diventando una giocatrice sempre più completa, mi rendo conto di capire cosa serve in ogni match per poter vincere… e questo è anche grazie al mio team.
Avuto un po’ di tempo per un po’ di vacanza o di mare in questa settimana? Anche perché so che devi partire per Eastbourne ora.
Onestamente no. Cerco sempre di godermi il clima in posti come questo, ma durante i tornei è sempre meglio non esporsi troppo al sole, dopotutto anche quello fa spendere energie preziose. Però in hotel avevo alla tv un buon canale tedesco e mi sono abbastanza goduta le mattine, anche a letto. Poi approfittavo un po’ della palestra. È un peccato non essere andata al mare, però magari riesco a tornarci proprio per una vacanza [risata].
Non è una vita troppo semplice quella del tennista. Anche dopo una settimana come questa si vorrebbe riposare un attimo, anche festeggiare un pochino. Invece via, si parte subito per il prossimo torneo.
È la vita del tennista, non c’è niente da fare. Bisogna adeguarsi e cercare di fare del proprio meglio organizzandosi e ricaricare subito le pile per conquistarsi un’altra opportunità per fare bene nel torneo successivo. Preferisco questa vita frenetica a quella di altri sport, dove si ha chance di competere ad alto livello quasi solo alle Olimpiadi. A me piace essere una tennista.
Proverai almeno a portare un po’ di sole in Inghilterra per i prossimi tornei?
Meglio che ci pensi io, visto che le previsioni dei prossimi giorni sono bruttine [risata]. Almeno spero che da qui a Wimbledon la situazione migliori.
Cambi qualcosa nella preparazione considerando le differenti condizioni anche meteorologiche tra l’erba di Mallorca e quella poi di Eastbourne e Wimbledon?
Ogni campo in erba è differente, poiché il meteo è differente, le condizioni in generale sono differenti, l’erba stessa è differente. Fortunatamente cercano sempre di rendere i campi il più simili possibile, dal canto mio cerco di adattarmi, certamente con qualche allenamento prima dei miei match… anche se a volte le condizioni cambiano anche dal campo di allenamento a quello del match [sorriso]. Peraltro, cominciare da Mallorca ad allenarsi per l’erba è un’ottima scelta, perché quantomeno qui il tempo è buono, non ci sono ritardi, si ha sempre la possibilità di giocare ed allenarsi senza perdere giorni per la pioggia.
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