Dall’inviato a Singapore
Da sempre una delle coppie più forti del panorama del doppio a livello femminile, anche quest’anno hanno trovato un ticket per le WTA Finals di Singapore Andrea Hlavackova e Lucie Hradecka. Le ceche quest’anno hanno raggiunto la finale degli Australian Open, oltre a trovare il titolo a Québec City e più recentemente quello di Mosca. Il loro debutto non sarà però facile perché le vedrà opposte alle vincitrici dell’oro olimpico di Rio: Ekaterina Makarova ed Elena Vesnina. Prima di allora però avranno un paio di giorni per riprendersi dal lungo volo che le ha portate qui dalla capitale russa: “è bello essere qui, anche se sono solo due giorni che siamo arrivate e il jet-lag si fa sentire. Però il campo è bello, ci sentiamo bene e abbiamo tanta voglia di giocare”, ha detto la Hlavackova.
L’anno scorso avevamo parlato con le due ragazze a Linz (potete trovare la video intervista in fondo al pezzo), quando erano in cerca dei punti che mancavano loro per qualificarsi a queste finali, mentre nel 2016 la qualificazione è arrivata con largo anticipo e questo ha certamente aiutato ad arrivare qui con tranquillità, ha spiegato la Hradecka: “siamo molto contente di poter arrivare qui dopo aver giocato un torneo la scorsa settimana con il solo scopo di trovare la forma. Siamo molto sicure dei nostri mezzi, siamo in forma e potremo giocarcela anche perché non abbiamo nulla da perdere”.
Su una cosa non hanno dubbi, però, le due ceche: sul momento più bello della loro stagione.
“Sicuramente arrivare in finale agli Australian Open”, ha detto la Hlavackova, subito ripresa dalla compagna, che ha voluto specificare: “penso ad un punto nello specifico contro Chan-Chan: eravamo sotto 2-6 2-5 30-40 e Andy al servizio. Lei mi è venuta vicino e mi ha detto per la prima volta in carriera: ‘faccio serve and volley’ e io l’ho guardata e ho pensato ‘okay…’ però alla fine è andata!”
Chiamate a difendere la semifinale dell’anno scorso, le due ceche però si trovano di fronte all’ennesimo cambio di format di gara e questo non fa piacere ad Andrea Hlavackova: “Penso che qui ci dovrebbe essere la fase a gironi… si può ripensarlo, ma penso che i migliori team si debbano scontrare in più combinazioni: questo è lo scopo di un master, avere le migliori giocatrici che si scontrano e non che, come in un format knock-out dove la fortuna decide tanto del tuo destino. Ovvio che anche con un tabellone ad eliminazione diretta la più brava vince e non è solo fortuna, però quella in quel caso aiuta di più”.
Come anticipato, potete trovate qui di seguito un’altra intervista alle ceche a cura di Giulio Gasparin e Michele Galoppini, in cui Hlavackova e Hradecka erano state sottoposte ad un quiz sulle colleghe della Repubblica Ceca.
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