Vivienne Vierin è una delle giovani giocatrici più interessanti del nostro movimento. La valdostana, classe 1991, ha sempre scelto, in questi anni, una programmazione molto varia, che l’ha sempre portata in giro per il mondo per 365 giorni all’anno. Attualmente numero 467 delle classifiche Wta, Vivienne ci ha concesso un’interessante intervista, parlandoci del suo tennis, dei tanti viaggi e delle sue speranze..
di Alessandro Nizegorodcew
Iniziamo dalla fine e da una notizia riguardante la tua guida tecnica nel 2010..
“Si, c’è una novità. Continuerò ad allenarmi con il mio maestro che è Marco Girardini, ma faremo base al centro tecnico federale di Tirrenia.”
Parliamo della tua stagione 2009. Che voto ti daresti e perché?
“Il voto che mi darei è probabilmente un 7. Ho avuto alcuni problemi fisici che mi hanno limitato in alcuni momenti dell’annata; non sono riuscita a raggiungere tutti gli obiettivi che mi ero prefissata.”
Analizzando le tue ultime stagioni, si nota come tu sia una delle “nostre” ragazze che ha viaggiato di più, esplorando un po’ tutti i continenti. Quanto è importante girare il mondo? Cosa ti sta dando a livello sia umano che tennistico?
“Per prima cosa posso dirti che io frequento il liceo linguistico e quindi per me viaggiare è anche un momento per allenare gli altri idiomi. Ho la possibilità di vedere posti bellissimi ed interessanti. Mi rendo conto di essere stata fortunata a nascere in Italia e riuscire a poter girare il mondo giocando a tennis.. Ho preso la decisione di iniziare a girare da subito, anche perché, se un giorno avrò la fortuna di essere una giocatrice professionista, avrò già fatto questo tipo di esperienze e non mi peserà questa vita. Non sono variabili alle quali ci si abitua velocemente; competere in luoghi, lontano da casa, dove si mangia, dorme e viaggia in modo non sempre agevole, non è certamente una passeggiata e per adattarsi occorre una giusta dose di esperienza.”
Ti capita di viaggiare anche da sola?
“Si, mi capita di viaggiare anche da sola, ma in generale preferisco farlo con il mio maestro. Il torneo per noi non è solamente un momento di gara, bensì un’occasione per lavorare e crescere.”
Cosa credi di aver migliorato maggiormente e su cosa ritieni di dover apportare migliorie rilevanti?
“Ho migliorato molto la continuità all’interno della singola partita e credo di aver accresciuto la mia personalità in campo. Ho migliorato il servizio, anche se ancora bisogna lavorarci molto. Sotto il profilo atletico c’è ancora tanto da fare invece..”
Cosa ne pensi delle altre giovani ragazze, italiane e non? Qualcuna ti ha colpito in maniera particolare?
“Ho visto giocare così tante ragazze con qualità, che non saprei chi citare. Posso però dirti che ci sono tante italiane della mia età, che ritengo possano fare bene a livello professionistico.”
Per concludere Vivienne, quali sono gli obiettivi per il tuo 2010? In bocca al lupo!
“L’obiettivo è quello di avvicinarmi alle top-300.. Crepi il lupo! Alla prossima!“
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