Lunedì 11 luglio 2022. Sul campo 3 del Circolo Antico Tiro a Volo di Roma, nella prima giornata di qualificazioni, Anna Turati e Federica Urgesi stanno per iniziare il supertiebreak. Anna, numero 397 Wta, è giocatrice intelligente e difficile da affrontare; Federica, nata a Fano nel 2005, è una delle giovanissime più interessanti del panorama italiano. Pronti, via, Urgesi mette a segno 8 vincenti: dritto, rovescio, volée, smorzata, smash. Un repertorio completo, tra potenza, determinazione e lucidità.
“E pensare che lo scorso non vincevo un tiebreak – racconta Federica Urgesi -. Entravo in campo quasi con rassegnazione. Questa volta mi son detta: ‘gioca libera, se arriverà la vittoria bene, altrimenti avrai dato tutto’. Sono riuscita a farmi entrare in testa questo concetto e ho disputato un gran tiebreak”.
Federica supera Anna Turati e, il giorno dopo, si trova a disputare un nuovo supertiebreak contro Martina Di Giuseppe, avversaria ancor più forte. Questa volta ‘Digiu’ si inventa un passante di rovescio a una mano fuori dall’umana concezione sull’8-7. Arriva la sconfitta. Ma anche i complimenti, tanti. “Sembra una Lesia Tsurenko in miniatura” – esclama Adriano Albanesi, ex coach dell’ucraina e direttore del torneo all’Antico Tiro a Volo. “Ha buonissime potenzialità ma deve velocizzare i piedi” – sentenzia Giovanni Paolisso, tecnico federale al seguito delle tante ragazze impegnate a Roma.
Venerdì 6 gennaio 2017. Al New Penta 2000 di Roma, nel giorno delle finali dello storico torneo giovanile Lemon Bowl, Federica Urgesi supera 6-4 7-5 Benedetta Sensi. La coppa dei limoni è sua. “Mi piace molto il Lemon Bowl – racconta a Luca Fiorino dopo la vittoria -. Le cose più belle qui sono i bungalow e dove si mangia. Mi piacciono Sharapova e Federer e amo giocare all’attacco”.
“Il tennis all’inizio era un gioco, quasi uno scherzo divertente – spiega Federica, oggi diciassettenne, raccontando come è cambiato il suo rapporto col tennis -. Anche quando sono arrivata in fondo ai campionati italiani oppure ho vinto il Lemon Bowl, vivevo tutto come un gioco. Poi è arrivata la pressione, qualcosa è cambiato. Non mi divertivo più come prima. Pian piano però la passione per questo sport meraviglioso ha avuto la meglio e ora sono tornata a vivere il tennis nella maniera giusta. In particolare nell’ultimo anno sto riuscendo a godermi il momento”.
Federica inizia a giocare a tennis a 6 anni, seguendo le orme della sorella maggiore Arianna, che di anni ne ha 13. “Avevo provato anche basket, pallavolo e nuoto, ma il tennis mi è sempre piaciuto più di tutti. Ricordo che andavo con i miei genitori a seguire i tornei di mia sorella, facendo crescere la mia passione sempre di più. A 13 anni è arrivata la chiamata dal Centro Tecnico Federale di Formia”. Federica prende i bagagli e parte, da Fano a Formia i chilometri sono circa 400; non una passeggiata. Lasciare la famiglia, a quell’età, non è una banalità. Anzi. “Sono arrivata a Formia che era una bambina – spiega ancora Urgesi, che è seguita nel centro laziale da Tathiana Garbin e Vittorio Magnelli –, ora mi sento più matura, più seria. In una parola più professionale”.
Nel 2022 Federica vince il suo terzo titolo ITF under 18, entra in Top-70 ma arriva l’infortunio al polso. “Per quasi due mesi non ho potuto toccare la raccheta. Ho ripreso da poco e giocare in un contesto nuovo come il $60.000+H dell’Antico Tiro a Volo è stato bellissimo. E vedere tante persone che credono nelle mie potenzialità dà grande soddisfazione. Il tennis per me è passione pura, è ciò che mi piace fare e sto investendo le mie energie per diventare una professionista. Il sogno è Roma, il Foro Italico, e ovviamente vincere uno Slam. Credo sia il grande obiettivo di tutte noi. Se devo fare un discorso più concreto e razionale, ritengo che la Top-50 sia lo step da raggiungere: competere con le migliori e provare ad arrivare sempre più in alto”.
Urgesi ha un tennis aggressivo. Il colpo migliore è il rovescio, ma il dritto sta migliorando molto. “Ci ho lavorato tanto dopo l’infortunio al polso sinistro. Ha giocato solo di dritto per due mesi e ora è un fondamentale sempre più sicuro. Servo bene ma posso fare molto di più essendo alta 1.75. Credo di avere un tennis vario e posso far punto in tante diverse modalità. È una delle mie armi. A chi mi ispiro? Mi ha sempre detto che ho un tennis simile a Muguruza, ma recentemente sto apprezzando tantissimo Paula Badosa. I miei idoli però sono Federer e, da qualche tempo, anche Nadal. All’inizio non amavo lo spagnolo, anche perché era l’avversario storico di Roger. In questi ultimi anni invece sto capendo tutto quello che c’è dietro ai grandi successi di Rafa, che è un esempio per qualsiasi sportivo”.
Federica Urgesi ha le idee chiare, è intelligente e soprattutto tira forte. Nei suoi occhi c’è la luce di chi ha voglia di sognare, con personalità e determinazione, ma anche con la giusta sagacia. Una ragazza astuta e smaliziata. Nel sorriso la spensieratezza di una giovane diciassettenne che, però, ha una consapevolezza nuova, un obiettivo dichiarato: diventare una tennista professionista. La sensazione è che la strada, seppur ricca di insidie e variabili impossibili da prevedere, sia tracciata.
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