di Alessandro Nizegorodcew
Abbiamo raccolto per Spazio Tennis le parole di Stefano Travaglia, tra i giovani in ascesa del tennis italiano. Stefano, classe 1991 e attualmente intorno al numero 450 Atp, sta disputando un grande inizio di 2011
Iniziamo con questo inizio di 2011, durante il quale sembra che tu abbia compiuto un ulteriore salto di qualità..
“Il salto di qualità non è un qualcosa di cui ti accorgi lì per lì… E’ l’insieme di partite giocate e vinte che, dandoti nuova fiducia, ti portano a trovare risultati sempre migliori, aumentando il tuo livello di gioco. Ovviamente anche se si perde si può immagazzinare fiducia, perché ti puoi rendere contro degli errori commessi, magari nei momenti chiave della partita. Tornando al salto di qualità di cui parli, posso dirti che sto dando il 100% di me stesso in tutti gli allenamenti, così come nei tornei. Ogni giorno cerco di aggiungere qualcosa al mio tennis. La strada è lunga e non si finisce mai di migliorare; anche guardando Nadal ci si può accorgere di questo, visto che lo spagnolo ogni anno aggiunge qualcosa al proprio repertorio. Bisogna provare a superare, per quanto possibile, i propri limiti.”
A Salinas hai giocato molto bene, così come a Santiago. Cosa puoi raccontarci di queste prime vere esperienze a livello challenger?
“A Salinas ho giocato il mio terzo challenger in carriera. E’ stata un’ottima esperienza: mi sono ambientato molto bene e sono riuscito a passare le quali, oltre ad un turno di main draw. La differenza con i futures sta nell’organizzazione, che scende molto più nel dettaglio delle piccole cose, e nel livello ovviamente dei giocatori; nelle quali di un challenger puoi tranquillamente affrontare un tennista che in un 10.000$ troveresti forse nei quarti di finale.”
A Santiago anche hai giocato molto bene, battendo facilmente Alund all’ultimo turno di quali e poi Silva al primo turno di tabellone principale..
“A Santiago ho giocato le prime due partite il sabato, finendo intorno a mezzanotte. Sono entrato in campo contro Alund la domenica in maniera non ottimale. Ma sono riuscito comunque a vincere il primo set e, dopo un breve appannamento ad inizio secondo parziale, ho chiuso il match. Alund è un giocatore che riesce ad esprimersi al meglio quando è sopra nel punteggio; sono stato quindi bravo a rintuzzare subito il suo allungo nel secondo set. Sul 3-3 Alund ha avuto un black out e io ne ho approfittato.”
Facendoti un grande in bocca al lupo per i prossimi tornei, e sperando di vederti presto anche in Italia, chiudiamo parlando delle migliorie che credi di dover apportare al tuo gioco nei prossimi mesi…
“Voglio migliorare assolutamente in tutto, giorno dopo giorno, dando il massimo… sempre!”
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