di Giulio Gasparin
Trentasette anni e ancora il sorriso di una ragazzina al primo anno nel circuito: Tamarine “Tammy” Tanasugarn non passa mai inosservata quando anche in allenamento non perde occasione per mostrare tutto il suo amore per questo sport.
In occasione dell’ITF di Nottingham avevo avuto l’occasione di parlarci, ma soprattutto di vederla allenarsi su uno dei campi in erba più sgangherati ch’io abbia mai visto. I campi di allenamento consistevano in un campo da rugby con linee e reti messe per l’occasione. La maggior parte delle ragazze era tutto un lamentarsi con l’allenatore o con la compagna di allenamento. Non Tammy, che abituata alle buche dei campi in cemento dell’infanzia in Thailandia trovava il tutto divertente, anche quando il cambio di rimbalzo per poco non le faceva perdere l’equilibrio.
In molti ricorderanno che nel 2008, all’età di 31 anni aveva vissuto tre settimane d’oro vincendo il torneo di Den Bosch partendo dalle qualificazioni e poi raggiungendo i quarti di finale a Wimbledon.
Ad oggi, Tammy è scivolata ben al di fuori delle prime 450 al mondo, ma ciononostante continua ad amare ogni momento speso sul campo, tanto da dirsi ancora non pronta al ritiro:
“Penso che sia una cosa che mi contraddistingue, mi piacciono le sfide,” mi ha rivelato durante una piacevole intervista. “Continuare a giocare ad alto livello è sempre più difficile, l’età non aiuta e in più le nuove leve sono sempre più forti, soprattutto fisicamente.”
“Per cui è sempre più difficile, ma proprio per questo mi piace provarci e vedere come riesco a cavarmela.”
“Non mi piace fare piani da qui a due, tre anni, però al momento mi diverto ancora e se riuscirò a rimanere lontana dagli infortuni…” ha detto prima di fermarsi per un lungo e caldo sorriso, di chi ha ancora tutta la passione del primo giorno, se non forse anche di più.
“Ora più che mai è importante per me divertirsi in campo e ogni giorno pensare a migliorarmi.”
In uno sport come il tennis al femminile dove spesso le piccole stelle debuttano ai vertici mondiali quando ancora adolescenti, Tammy, con i suoi 37 anni, si trova spesso a giocare con avversarie che potenzialmente hanno la metà della sua età.
“Per fortuna non ci penso. Cioè quando le vedo penso: ‘wow, che giovane!’” mi ha detto con una sonora risata: “Però poi mi concentro sul loro gioco e mi dimentico della loro età, perché alla fine a me interessa confrontarmi con i loro stili, perché tutti ne abbiamo uno diverso.”
“Per cui sono troppo concentrata su come giocare per pensare alla loro età, se ci pensassi sarebbe un problema!”
Un altro motivo che la spinge a continuare è l’atmosfera più familiare che respira durante i tornei, qualcosa di diverso dai giorni in cui era la sola thailandese a girare il mondo:
“Noppawan Lertchewakaarn e Luksika Kumkhum sono due ragazze fantastiche, giochiamo la Fed Cup assieme e anche il doppio a volte. È veramente bello avere due ragazze così, perché ci si diverte sempre assieme, mentre quando avevo iniziato eravamo solo io e Paradorn (Srichapan), uno per circuito e quand’è così non è bello: non è bello non avere nessuno con cui parlare nella tua lingua, nessuno della tua nazione.”
Dati i grandi successi sul verde, la due volte vincitrice di Den Bosch non può che accogliere con grande gioia la notizia di una stagione sull’erba più lunga a partire dal 2015.
“è fantastico che ci sia una stagione più lunga sull’erba, anche se quando me l’hanno detto ho pensato: ‘beh, bello, magari fosse successo quando ero più in forma!”
“Però è sicuramente un’ottima notizia per il tennis, perché abbiamo una stagione sulla terra più lunga e anche sul cemento lo è, quindi è giusto che anche l’erba abbia più spazio…per equità almeno! Però non è facile, con Wimbledon ed il Roland Garros così vicini, però è un primo passo e magari ci saranno più tornei in quelle tre settimane.”
Non è dunque sorprendente che per la talentuosa thailandese lo slam londinese sia il torneo che più di tutti ama:
“Wimbledon è il mio preferito, anche perché è quello dove ho sempre fatto meglio,” poi cercando di trattenere un sorriso irrefrenabile ha aggiunto: “Gli organizzatori e la gente sono fantastici, perché tifano non solo per i big, ma cercano il bel tennis e supportano gli sfavoriti dal pronostico.”
“E poi a Londra è periodo di saldi durante Wimbledon, quindi si possono combinare le due cose, il che è fantastico!”
Purtroppo quest’anno il ranking non le ha consentito di partecipare allo slam londinese, ma questo non è che un’altra motivazione per provarci di nuovo l’anno prossimo.
“Quest’anno non ce l’ho fatta perché la scorsa stagione ho giocato molto il doppio e il mio ranking in singolare è sceso molto, ma ora il mio obiettivo è quello di tornare tra le prime 100 al mondo.”
“So che non è facile, ma mi piacciono le sfide ed è elettrizzante l’idea di riprovarci, sia in singolare che in doppio.”
Obiettivo ambizioso per lei che ha raggiunto il miglior ranking in carriera ben 12 anni fa alla 19a posizione mondiale. Ma questo non la scoraggia.
“Non sottovalutatemi per via della mia età! L’età non è nulla, quindi io continuo a divertirmi e godermi ogni minuto speso in campo e poi il mio idolo è Kimiko (Date-Kurmm), se lei continua a lottare posso farlo anche io!”
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