Di Giulio Gasparin
(puoi leggere il pezzo con l’intervista in originale qui)
Sono passate poco più di tre settimane da quendo Stacey Allester ha fatto uscire la notizia delle proprie dimissione come CEO della WTA, abbandonando il ruolo più prestigioso dello sport femminile più riconosciuto al mondo. Allaster è stata una donna forte, che Forbes ha classificato tra le più potenti del mondo dello sport e che ha trasformato il tennis femminile grazie a risoluzioni epocali, tra cui il controverso spostamento del baricentro verso la Cina. Le sue dimissioni hanno quindi aperto la strada a nuovi cambiamenti, direzioni di intenti diverse da quelle che al momento sta seguendo la WTA.
Questo autunno ha risollevato molte domande, vecchie come nuove, tra cui l’organizzazione del calendario e la presenza di un piano concreto per la promozione del tennis femminile in un era post-Williams. Serena infatti è senza dubbio un faro per la WTA nel mondo dell’informazione e della promozione del tennis femminile nel mondo: lei è di fatto conosciuta anche dai non esperti del settore. Qualunque cosa faccia o dica potenzialmente raggiunge i network di tutto il mondo, esponendo la WTA ad una pubblicità con pochi precedenti. Ma la sua decisione di saltare questo finale di stagione, tra cui le Finals di Singapore, ha aperto la questione di come colmare il vuoto che creerà il suo ritiro.
Tutti questi problemi sono caduti sulle spalle di Steve Simon, sessantenne che con un passato all’Adidas ha diretto fino a quest’anno il torneo di Indian Wells. Sarà lui infatti a sostituire la Allaster, rendendo comunque contenti anche i molti che si aspettavano un’altra donna a seguito della canadese. Indian Wells è infatti da molti ritenuto uno dei tornei meglio organizzati e più attivi nella promozione e nel miglioramento dell’esperienza riservata ai fan. Sotto la sua guida il torneo è tornato ad accogliere la numero uno del mondo, che quest’anno ha ricalcato i campi in cemento del deserto californiano dopo 13 assenze consecutive.
Ma la promozione di un singolo evento è diversa da quella di un intero tour. Nick McCarvel, giornalista freelance (tra cui ESPN) ed esperto WTA, è sicuro che l’esperienza presso il torneo di Indian Wells risulterà preziosa per questa nuova avventura in cui si è lanciato: “Non ci sono dubbi che la filiofia che Steve Simon ha applicato per i BNP Paribas Open verrà trasportata nella sua avventura in WTA. Lui vuole lasciare un segno, attraverso un modo di pensare moderno e proiettato al futuro. Penso che il problema principale ora sia uno più impellente che mai, quello delle entrate: Indian Wells è fortunato che ci sia Larry Ellison sempre entusiasta e pronto a finanziare quanto serve, ma la WTA non ha questo lusso. Penso che il primo problema che Simon dovrà affrontare e che dovrà essere la sua priorità sia proprio quello di trovare un main sponsor per il tour.”
La Allaster è riuscita a far sì che il montepremi totale del circuito si espandesse del 50% durante i suoi anni come CEO e questo assieme alla sua personalità l’ha resa popolare tra i colleghi e le giocatrici. A tal riguardo, anche Simon risulta essere ben visto dalle giocatrici, che di lui hanno parlato molto bene il giorno dell’annuncio della sua scelta come successore di Stacey Allester. Maria Sharapova, Caroline Wozniacki e pure la già citata Serena Williams sono state in prima linea nel lodarne le qualità.
“Lui sa cosa vogliono i fan ed è eccezionale nell’aiutare noi giocatori” ha detto la Wozniacki. “Lui è un uomo con le giuste qualità manageriali e sa come far funzionare una grande macchina organizzativa. Il tour è già un successo, ma so che con lui migliorerà ancora, anche grazie a Micky Lawler con cui farà un doppio misto vincente!”
Di simili idee anche Billie Jean King, ideatrice e fondatrice del tour WTA, nonché ambasciatrice dello sport e del tennis femminile: “Steve Simon è la persona giusta, ha un passato di successo nel mercato dello sport: ha la testa sulle spalle, è rispettoso ed ha un grande senso del business.”
Ma queste credenziali sono sufficienti a farne una guida che saprà affrontare i problemi e le sfide di un mercato globale ed in evoluzione continua?
“L’essere popolare tra le giocatrici e i giornalisti è un ottimo punto di partenza, ma è ancor più fondamentale il rapporto con i direttori dei tornei e tutti quelli che rendono possibile il circuito lavorandone all’interno,” ha dichiarato McCarvel. “Le giocatrici lo rispetteranno perché Steve sarà il promo a rispettarle, cosa che è stata già mostrata durante il torneo di Indian Wells, per cui penso che la priorità dovrà andare al costruire una sinergia con gli ex colleghi e attuali direttori dei tornei WTA.”
“Ma soprattutto penso che lui dovrà preoccuparsi di quello che io chiamo la ‘SOTAS‘: The State of Tennis After Serena (La situazione tennistica post-Serena). Onestamente, la WTA sa benissimo di essere fortunata ad avere la più famosa atleta del mondo (che in aggiunta è pure americana, il che aiuta!) che continua a giocare nonostante i 34 anni. Oltre a trovare un main sponsor e costruire un rapporto ottimale con i direttori dei tornei, Steve Simon dovrà capire che cosa ne sarà della WTA dopo i ritiro di Serena. Come sarà la WTA allora? Penso che sia difficile da dire.”
A tal proposito, la Allaster ha promosso la campagna “Rising Stars” il cui potenziale però ancora non sembra mostrarsi del tutto, nonostante sia un’ottima mossa per la promozione delle giovani leve alla moltitudine di fan del circuito WTA. Ma preservare tutto quanto fatto dalla canadese è veramente una buona idea?
“Larry Scott e Stacey Allaster sono stati una manna per la WTA sotto molti aspetti: uno su tutti l’esser arrivati al montepremi paritario tra uomini e donne. Ma anche la spinta verso l’Asia e la scelta di arrivare alla copertura televisiva assoluta di ogni match WTA. Su questo ultimo punto però sono un po’ dubbioso e penso che vada visto con attenzione.” Ha ammesso McCarvel. “È veramente un modello sostenibile per i tornei? Molti hanno infatti già abbastanza problemi a far quadrare i conti ad oggi, questa aggiunta si farà sentire sulle loro tasche. Penso che per Simon ora si tratti di un processo simile a quello di avere una macchina lanciata ad altissima velocità il cui scopo è andare per la strada giusta, non aumentarne ulteriormente la velocità.”
“Sono sicuro che Simon farà scelte importanti, la WTA si è confermata come il vertice dello sport femminile leader nel mondo, ma ora penso che sia giunto il momento di analizzarsi e capire a che punto sono arrivati su una scala globale. Non può più essere un tour dominato dalla presenza Americana o Britannica o Australiana se è globale. La Allaster ha inseguito il mercato asiatico con perseveranza, ora Steve Simon deve capire come riuscire a portare questo in uno schema mondiale.”
Sembra evidente che ci sarà molto da fare per Steve Simon non appena prenderà posto nel suo ufficio ai primi di novembre, da problemi di attualità a strategie a lungo termine. Ne è in gioco molto del futuro del tennis femminile, per cui noi non possiamo che augurargli buona fortuna.
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