Stefano Parini: “Non ho mai visto Corinna così determinata..”

Stefano Parini è il coach, nonché fidanzato, di Corinna Dentoni. I due hanno preso la decisione di trasferirsi a Barcellona, precisamente alla PRO-AB Tennis Academy. La scelta della Spagna è arrivata dopo la fine del rapporto di lavoro con Laura Golarsa. Parini farà parte dello staff, ma si concentrerà ovviamente sulla Dentoni, seguendola in quasi tutte le trasferte. Stefano, in partenza per Barcellona, ci ha raccontato nel dettaglio i motivi che li hanno spinti a cambiare nazione e guida tecnica, l’organizzazione dell’accademia, senza tralasciare il discorso tecnico, tattico e fisico del tennis di Corinna.

Corinna Dentoni
(Corinna Dentoni – Foto Nizegorodcew Tiro a Volo 2008)

di Alessandro Nizegorodcew

Allora Stefano iniziamo dalla parte più interessante, ovvero la PRO-AB Tennis Academy. Raccontaci per sommi capi di cosa si tratta..
La PRO-AB Tennis Academy si trova a Barcellona, precisamente nella zona dove si sono svolte le olimpiadi del 1992. All’interno del centro ci sono 7/8 campi in cemento all’aperto e 10/12 in terra rossa. Vi è ovviamente una palestra ed una piscina coperta. C’è anche la possibilità di allenarsi in un altro importante circolo di Barcellona, dove giocano le competizioni a squadre iberiche la Cabeza-Candela e la Suarez Navarro, oggi compagne di allenamento di Corinna. L’accademia è divisa in due settori: maschile e femminile. Io, ad esempio, che oltre a Corinna seguirò le altre ragazze, mi occuperò solo del settore femminile. Xavier Budò, allenatore della Suarez, è il responsabile del settore femminile. Oltre alla Suarez e alla Cabeza-Candela, si allenerà qui anche la Pous-Tio e verrà in prova anche l’azzurra Benedetta Davato. In tutto, tra ragazzi e ragazze, gli atleti sono circa 30.

E, se non ho capito male, c’è anche qualcosa di similare a Milan Lab a disposizione dei giocatori..
Il centro a cui fai riferimento si chiama GLOBAL. Non è una struttura dell’accademia, bensì un centro per tutti gli sport, dove evidentemente vengono monitorati anche i tennisti della PRO-AB. Quando siamo stati la prima volta, all’arrivo a Barcellona, abbiamo incontrato alcuni giocatori dell’Espanyol. Fondamentale, attraverso alcuni macchinari, viene monitorato lo stato di forma di un atleta, prima e dopo la preparazione atletica, prima e dopo un torneo, cercando di trovare la giusta stabilità del giocatore, dandogli un equilibrio e cercando di evitare gli infortuni.

Che differenze hai notato tra il lavoro che svolgevate in Italia e queste prime settimane spagnole?
Noi abbiamo lavorato sino ad ora con Laura Golarsa, che ha una concezione molto diversa rispetto agli spagnoli. Laura si concentrava quasi esclusivamente sulla parte alta (migliorie su diritto e servizio; ndr), senza dedicare il giusto spazio alla parte bassa. In Spagna invece danno tantissima importanza alla parte bassa (forza fisica, gambe, appoggi). Non credo sia una questione spagnola, perché ad esempio so che Marco Boesso con la Camerin lavora tantissimo sulla parte bassa. Il lavoro fisico è più dettagliato e ci si allena con circuiti, elastici, palle mediche, cose che da noi non avevamo mai fatto.

Hai nominato Laura Golarsa. Si è molto parlato della separazione dall’allenatrice italiana, che non è avvenuta esattamente nella maniera più tranquilla. Puoi raccontarci la tua su questa vicenda
Io ho seguito Corinna, insieme alla Golarsa, da settembre del 2007, quando era ancora numero 400 Wta. In campo la seguivo quasi sempre io, così come nei tornei. Laura sarà andata al massimo a 3 tornei in un anno. Il lavoro, svolto in simultanea, stava procedendo; nel momento in cui io e Corinna ci siamo messi insieme, Laura ha voluto che le cose cambiassero, credendo che noi due non fossimo più in grado di svolgere professionalmente i nostri ruoli (allenatore e giocatrice). Corinna ha avuto molte difficoltà, anche e soprattutto dal punto di vista mentale per questa forzatura, tanto è che a Roma ha deciso di lasciare la Golarsa, dopo aver tento di spiegare le nostre ragioni per continuare a lavorare insieme. Nessuna proposta è stata recepita e a Parigi (torneo nel quale Corinna si è qualificata) siamo andati da soli, con Corinna che ha giocato molto bene finalmente libera da eccessive pressioni. Successivamente però la Golarsa ha provato a metterci un po’ i bastoni fra le ruote, tanto è vero che Corinna è tornata alla sua corte, ma solo sino ad ottobre, quando ha capito non era possibile continuare alcun tipo di collaborazione. Corinna era senza stimoli e i risultati, di conseguenza, non arrivavano. Ha deciso quindi di tentare l’avventura spagnola. Con la Golarsa ora i nostri rapporti sono nulli. Abbiamo due modi differenti di vedere le cose, tutto qui..

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Come è stato l’approccio di Corinna a questa nuova avventura?
Molto buono. Non l’ho mai vista così carica e intenzionata a lavorare duramente anche dal punto di vista fisico. In Spagna l’aspetto atletico è di vitale importanza, tanto è vero che si fa prima la parte fisica ed il pomeriggio invece si prende in mano la racchetta. Ha la giusta voglia, la voglia di emergere. Ti ripeto: non l’ho mai vista così!

Tu segui Corinna dal 2007. Su cosa pensi debba lavorare di più sotto i vari aspetti (fisico, tecnico, tattico)?
L’elemento fondamentale, Corinna ne è consapevole, è quello fisico. I primi test fatti al GLOBAL hanno evidenziato che è indietro nettamente rispetto a tutte le ragazze presenti in accademia; non parliamo della differenza con la Suarez Navarro che è abissale. Corinna si è rimboccata le maniche e sta dando tutto. La pesantezza di palla è l’elemento sui cui deve migliorare di più, soprattutto per i match sul veloce, superficie che premia la potenza e la stabilità. Cito la stabilità, perché Corinna deve fare un bel lavor anche sugli appoggi, che come ti spiegavo prima in Italia sono stati quasi del tutto ignorati. Io non ero d’accordo, ma non avevo voce in capitolo. Tecnicamente, ti ripeto, ha lavorato molto bene sulla parte alta e diritto, rovescio e prima di servizio sono ad un livello molto alto. Forse può trovare maggiore esplosività nella prima. La seconda di servizio invece è l’elemento tecnico sui cui bisogna lavorare di più. Ad alto livello, soprattutto quando è tesa, Corinna tira davvero piano e viene attaccata regolarmente.

Per concludere, quali saranno i primo tornei del 2010?
“Partiremo presto per l’Australia. Proveremo ad entrare ad Hobart; lo scorso anno chiude a 170 e Corinna oggi è 198. Noi ci proviamo.. Male che vada faremo un’intensa preparazione sul cemento prima di Melbourne. Successivamente andremo, molto probabilmente ma non è sicuro, in Sudamerica.

Grazie Stefano e in bocca al lupo per questa nuova avventura..
Crepi. A presto..

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