Sara Errani: “Serena sempre la più forte, ma il livello si è alzato”

Errani Bucarest

di Michele Galoppini (@MikGaloppini) e Giulio Gasparin (@GiulioGasparin)

ENGLISH VERSION

Sara Errani non riesce a vincere il nono titolo WTA in carriera, secondo di questa stagione. La slovacca Anna Karolina Schmiedlova si vendica della finale di Rio de Janeiro giocata a febbraio, nella quale perse dopo due set lottati. Resta per l’azzurra un’ottima finale raggiunta in una settimana complicata, la 18esima della carriera, che la pone al secondo posto nel ranking delle finali raggiunte da un’azzurra, dietro solo a Flavia Pennetta.

Qui a Bucarest, prima della lunga stagione sul cemento americano ed asiatico, l’azzurra è tornata a calcare gli amati campi in terra rossa, da assoluta favorita. In una settimana certamente molto positiva, sebbene difficile per stanchezza e qualche acciacco fisico, Sara, oltre alle tante interviste post match che avete già ascoltato ai nostri microfoni, si è concessa anche ad una lunga intervista sulla sua stagione, sulla situazione attuale della WTA ed anche su qualche curiosità.

Qui siamo tornati su terra, ma è appena terminata la stagione sull’erba. Considerate le tue caratteristiche di gioco direi che è andata anche abbastanza bene quest’anno.

Sì sì, assolutamente. In confronto agli altri anni non mi ha fatto così schifo diciamo (ride). Mi sono trovata un pochino meglio, ma soprattutto il fatto che ci fosse più sole e che ci fosse più caldo mi ha fatto stare più tranquilla quando dovevo correre; gli altri anni appena cadevano due gocce io avevo una gran paura di cadere e di farmi male. Quest’anno questa paura non l’ho avuta perché comunque la temperatura era un’altra cosa, quindi stavo meglio, ero più tranquilla a giocare e di conseguenza è andata meglio.

Hai notato anche delle condizioni dei campi o dell’erba diverse dagli anni scorsi che ti hanno agevolata?

No, questo non l’ho notato. Magari col caldo le palle diventavano un pochino più pesanti e si rallentava il gioco per quello, ma nessun altra differenza.

Parlando di organizzazione, hai terminato la stagione sull’erba, ora sei qui, la prossima settimana a Bad Gastein… e poi praticamente non c’è più neanche una pausa fino agli UsOpen.

Ora, dopo Bad Gastein, c’è una settimana di pausa, poi sono iscritta a Washington. Io mi sono iscritta a tutto, poi vedremo come gestirla, magari… non posso dirlo (risata).

Ti stai già preparando per il cemento?

Per ora no, sono qui sulla terra e pensiamo a questi, poi vedremo per il cemento, ancora c’è tempo.

Siamo arrivati al giro di boa, siamo a Luglio, si sono già giocati tre Slam su quattro. Come consideri la tua stagione fino ad ora?

Io, ti dico la verità, sono contenta, nel senso che forse dico sempre le stesse cose, ma quando vado in campo e lotto e provo a fare del mio meglio ed a lottare, che vada bene o che vada male poi sono tranquilla con me stessa. Ci sono anni in cui facendo quello puoi finire meglio e ci sono anni in cui puoi finire peggio, ma per me non è una questione di ranking. Cerco di essere tranquilla con me stessa e quando vado a letto pensare ‘oggi ho dato tutto quello che potevo’. Nel ranking per il momento sono numero 20, sono stata più in alto ma potrei anche essere più in basso. Vediamo poco alla volta. Poi ci sono tantissime giocatrici forti che stanno vincendo tanto, soprattutto dalla posizione 10 alla 20 ce ne sono tante che hanno fatto molto bene, quindi è difficile quando vedi giocatrici, ad esempio alla 15esima posizione, che non riescono mai ad entrare in top10 nonostante facciano tanti risultati giocando bene tutto l’anno, perché ti rendi conto che è davvero tosto riuscire ad andare in alto.

Pensi che quindi il livello generale si sia alzato nel tennis femminile?

Per me sì. Magari non ci sono, come nell’ATP, i soliti tre che vincono sempre, ma ce ne sono tante che giocano bene, molto bene. Anche la Muguruza, che ti fa un risultato così a Wimbledon, la Safarova, la Suarez Navarro… anche la Pliskova sta vincendo tantissimo, ce ne sono tantissime che ogni settimana possono fare qualcosa di pazzesco. Non saranno sempre le stesse tre, ma ce ne sono davvero tante.

Ciononostante Serena è ad un passo dal fare il Grande Slam. Come mai proprio quest’anno? La vedi più ingiocabile del solito?

Boh, non saprei, è sempre stata una giocatrice molto forte anche negli altri anni. Poi è ovvio che le può girare un pochino meglio o un pochino peggio. Qualche partita, anche negli anni scorsi, le è girata male, come ad esempio contro la Lisicki a Wimbledon, è ovvio che qualche volta la giornata va storta. Quest’anno si è salvata con la Watson a Wimbledon, mentre a Parigi si è salvata più di una volta… ma a prescindere lei rimane sempre, a mio parere, la più forte.

Beh, anche con te si è salvata quest’anno in FedCup…

Eh ma lì non era Grande Slam, non le interessava (risata).

A proposito di FedCup, hai giocato con Flavia Pennetta il doppio. Quest’anno sei in pausa, ma in prospettiva futura, visto che con Flavia hai giocato bene potrebbe esserci qualcosa?

Vediamo, ho sempre detto che per il momento è no ma magari in futuro questa cosa cambierà. Giocare il doppio ha i suoi aspetti positivi ed i suoi aspetti negativi, l’ho sempre detto. Poi non so, magari qualche settimana lo giocherò, ma per ora voglio pensare al singolare e lasciare il doppio un po’ tranquillo, ma mai dire mai.

Ed in prospettiva olimpica, un pensiero ad una coppia Errani/Pennetta visto che avete giocato molto bene quelle volte che avete giocato è possibile?

Non lo so, non ci sto pensando ancora, manca ancora un po’ di tempo e ci si penserà più avanti.

Una curiosità rispetto al tuo allenatore. Siete insieme da tantissimi anni e non è così tipico, ormai, nel circuito ad alti livelli. Cosa vi porta a lavorare ancora assieme, come trovate nuovi stimoli?

(Sara ferma l’intervista e ci vuole mostrare una foto, ridendo. Nella foto, fatta post match, si vede Sara Errani imbavagliata da Lozano e si scatena una risata generale). È facile capire come troviamo nuovi stimoli, stiamo benissimo assieme, ci conosciamo bene e sono ormai ben 11 anni che lavoriamo assieme. Lui mi conosce, mi sa aiutare tantissimo, tatticamente e tennisticamente. Sono contenta e fortunata, perché non tutte hanno la fortuna di trovare la fortuna giusta e di averla accanto per così tanti anni. Ovvio, ci sono momenti migliori e momenti peggiori, come è normale che sia, ma mi trovo benissimo e sono contentissima di lui.

Un’ultima curiosità. Con i social network è sempre più difficile riuscire a gestire il rapporto con i fan, perché ne nascono tantissime cose positive ma anche tantissime situazioni negative. In tante ormai si stanno lamentando degli ‘haters’ eccessivi. Tu come gestisci la cosa?

Io ne so qualcosa di haters (ride). Io ho sempre detto che cerco di non dare troppa importanza a quelli che ti disprezzano e ti insultano gratuitamente, perché alla fine valgono molto di più quelli che apprezzano. Se dessi troppa importante a quelli che mi insultano farei un torto a coloro che al contrario mi apprezzano. Io cerco di vivere i social network in modo tranquillo, ma trovi sempre quelli che insultano. Io uso i social network che avere un contatto con i fan, per dire due cavolate, per far vedere, anche ai ragazzini, quello che faccio, perché così è divertente. Poi gli insulti arrivano, ma non sono un problema.

Leggi anche:

    None Found