di Federico Scarà
I fratelli Piccari, oltre a seguire una delle migliori tenniste italiane, gestiscono in quel di Anzio un’accademia ricca di giovani promettenti ed Alessandro si è concesso ai microfoni di Spazio Tennis proprio per raccontarci la nascita e gli obiettivi di questo progetto.
Partiamo dall’ inizio: come è nata l’idea di aprire un’ accademia insieme a tuo fratello Francesco? E perché proprio Anzio come location?
Il passaggio dal tennis giocato al mestiere di coach è stata una cosa naturale. La passione per questo sport e la voglia di aiutare giovani tennisti nel loro percorso è stata la spinta principale. Lo abbiamo fatto ad Anzio perché è qui che vivo e perché è una location ideale secondo me, 50 minuti dall’aeroporto di Roma che ti collega ad ogni zona del mondo e tutte le comodità di un paese senza lo stress della città.
Senza dubbio l’atleta di punta è Karin Knapp ma da circa due mesi si è aggiunta anche Gioia Barbieri. Come conciliate la loro attività con quella degli altri atleti dell’accademia?
Innanzitutto Karin e Gioia fanno da traino al resto del gruppo. Se è giusto dire che Karin è un punto di riferimento per Gioia lo stesso si può dire per la Barbieri con le ragazze che sono un po dietro come Francesca Palmigiano o Carolina Pillot che sono un po indietro in classifica. Quando possibile Gioia si unisce a Karin nei WTA e a volte invece saranno le altre ragazze a giocare dei challenger insieme a Gioia.
Sappiamo che Marco Panichi si occupa della parte atletica, chi altro fa parte dello staff?
Marco Panichi ha fatto fare un salto di qualità al nostro movimento, basti pensare che sono 20 anni che sta lavorando nei piani alti del circuito mondiale con giocatori come Sanguinetti, Smashnova, Santangelo, Bolelli, Hantuchova, Kuznetsova, Fognini e tanti altri. Seguire le attività di tutti i ragazzi è possibile solo grazie alla professionalità dei coach che lavorano con noi che hanno vissuto il circuito WTA come Federica Quercia e Benedetta Davato o come Srdjan Benini che è un ragazzo che viene da Belgrado e che ha già lavorato molti anni all’estero ed ha esperienza internazionale.
Come vi dividete te e tuo fratello durante l’anno per seguire i ragazzi nei vari tornei?
L’attività di Karin l’abbiamo sempre divisa a metà, due slam a testa e metà tornei per uno. Ora che c’è anche Gioia abbiamo chiesto la collaborazione al nostro vecchio coach Simone Ercoli, che ci ha già dato dei consigli tecnici nella passata stagione per Karin, per viaggiare qualche settimana proprio con la Knapp e la Barbieri. C’è una bella rotazione anche con i ragazzi che fanno attività juniores e nei Futures con Federica Quercia e Benedetta Davato.
Dietro alle atlete di spicco, c’è qualcuno in seconda linea che vedete pronto per il salto nel professionismo?
Tra i giovani c’è Martina Pratesi che fino a poco fa era seguita nel centro tecnico di Tirrenia ed è una ragazza di indubbie potenzialità. Ci sono anche altri ragazzi meno conosciuti a livello nazionale ma che stanno lavorando bene e che hanno un ottima prospettiva.
Per quanto riguarda la struttura, e non solo, quali pensi sia il punto di forza della vostra accademia?
La struttura è ottima perché all’interno del nostro club abbiamo tutto quello che serve, quattro campi coperti di cui due in terra e due in duro, palestra e club house /ristorante dove i ragazzi possono riposare nei momenti di pausa. Adiacente ai campi da tennis sono presenti anche la piscina e la pista d’atletica per i lavori riguardanti la preparazione fisica. La forza del nostro gruppo di lavoro invece sta nella passione e nella continua voglia di migliorarsi.
Quali sono gli obiettivi che vi siete posti per il futuro?
Come già detto l’obiettivo è quello di migliorarsi sempre. Quest’anno abbiamo investito molto per realizzare la copertura dei campi in cemento e il prossimo scalino sarà la costruzione di una foresteria confortevole che possa ospitare i ragazzi che in questo momento alloggiano in vari appartamenti o nel bed and breakfast di una nostra cara amica!
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