La trasferta italiana a New York è, fino ad oggi, una delle peggiori degli ultimi anni. Stiamo parlando ancora e solamente di qualificazioni, ma dei dieci nostri rappresentanti presenti a Flushing Meadow (4 ragazze e 6 ragazzi), solamente Anna Floris ha superato il primo ostacolo. Direttamente da New York abbiamo avuto la possibilità di intervistare Paolo Ricci, direttore tecnico del Tc Viterbo e attuale allenatore della tennista sarda.
di Alessandro Nizegorodcew
Paolo innanzitutto raccontaci qualcosa in più su Anna, sulla sua storia..
“Anna ha avuto una storia quantomeno particolare. E’ cresciuta al Tc Cagliari, lì dove tanto bene ha fatto anche Stefano Mocci (top-600 nel 2003; ndr). Da giovanissima era tra le più forti tenniste del paese, tanto che era solita battere anche Flavia Pennetta (classe ’82 entrambe; ndr). Purtroppo in Sardegna non ha mai fatto la vita della professionista vera e non ha mai avuto chi la seguisse in maniera adeguata. Come se non bastasse, Anna, che era una delle pupille di Binaghi (palleggiavano spesso insieme al circolo), ha subito un increscioso ostracismo da parte dell’attuale presidente federale, tanto che le è stato impossibile allenarsi con qualsiasi socio del Tc Cagliari. Anna, ogni volta che si ritrova ad entrare all’interno di quel circolo, si sente male; questo per farvi capire come è stata trattata e quanto possa ancora soffrire questa situazione.”
Come e quando è giunta Anna da te?
“La mia fortuna è stata quella di conoscere molto bene la straordinaria famiglia di Anna. Poco più di due anni fa abbiamo deciso insieme di tentare l’ingresso nel gotha del tennis, cercando di scacciare i fantasmi del passato, quelli che io chiamo “i virus di Cagliari”. Abbiamo intrapreso un percorso lungo e difficile, nonostante intorno a noi fosse montato lo scetticismo a causa dell’età di Anna, che però in realtà è classe 1982, quindi ha ancora tutto il tempo per fare benissimo in questo mondo. Il lavoro vero e proprio da professionista è iniziato da poco più di un anno. Anna ha perso 8 chili e a livello atletico è cresciuta moltissimo, mentre dal punto di vista del tennis ha poco da imparare.”
La crescita è stata evidente in questi ultimi due anni, anche se forse è arrivata qualche sconfitta di troppo sul filo di lana. Come mai?
“Purtroppo, come ti dicevo, Anna ha iniziato a fare sul serio molto tardi e questo si riflette in campo. Nei momenti importanti non sempre riesce a gestire la partita nella maniera ideale; non è una questione di paura, anzi. E’ semplicemente una questione di abitudine a giocare match importanti. A livello 10.000$ infatti Anna è sempre stata devastante. Pensa che è la giocatrice in attività ad aver vinto più 10 mila al mondo. Comunque sia, nelle grandi manifestazioni Anna si esalta. Come qui a New York dove ha sconfitto Mandy Minella, contro la quale aveva raccolto 4 giochi solo pochi mesi fa.”
La domanda delle domande: quali sono i suoi margini di miglioramento e dove potrà arrivare a tuo avviso?
“E’ difficile da dire. Io credo che a tennis Anna giochi in maniera eccellente, grazie ad una ottima velocità di braccio. E’ aiutata dall’essere mancina, ma sostanzialmente fa tutto molto molto bene. E’ migliorata sotto il profilo atletico, ma soprattutto, come detto prima, sarà importante eliminare del tutto i “virus di Cagliari”.. io credo che abbia la possibilità di entrare tra le top-100 (in questo momento è 214 wta; ndr) e sarebbe una spinta in più per le tante atlete giovani ma non giovanissime (e in Italia ce ne sono tante; ndr) a tentare il grande salto.“
Leggi anche:
- None Found