(Stefano Napolitano col padre Cosimo)
di Marta Polidori
Grazie a questo torneo a Bergamo ho avuto il piacere di intervistare Stefano Napolitano.
Per chi ancora non lo sapesse, Stefano è un tennista classe 1995 che attualmente occupa la posizione numero 880 del ranking mondiale.
Come giocatore è dotato di un’imponente presenza fisica, è altissimo (sarà parente del metro e novanta, forse anche di più), massa ne possiede, ma non è ciò che determina il suo gioco.
Tatticamente è regolare, preciso, sempre sul pezzo e risoluto, con una grande dotazione tecnica.
La prima domanda che gli è stata fatta è sulla sua esperienza agli Australian Open Juniors, torneo nella quale è uscito sconfitto in singolo dal francese Quentin Halys (1996, numero 1097 del ranking mondiale) per 4-6 6-2 6-3 e nel tabellone di doppio maschile è stato eliminato in semifinale giocando in coppia con il francese Enzo Couacaud contro Jay Andrijic e Bradley Mousley (AUS) per 4-6 6-4 10-4 : “Parlando di Melbourne e delle prestazioni in singolare, per un set e mezzo ho giocato il mio miglior tennis e giocavo contro un ragazzo che sapeva cosa faceva e molto competitivo, io ho perso di lucidità un attimo, lui ha alzato il livello e la partita l’ha vinta lui. Sono abbastanza soddisfatto di come ho giocato. Per quanto riguarda il doppio, pur perdendo in semifinale, c’è comunque un po’ di rammarico, perché la coppia con cui abbiamo perso l’avevamo battuta la settimana prima. Purtroppo il mio compagno ha avuto un infortunio abbastanza grave al braccio che non gli consentiva di servire, altrimenti avremmo potuto giocarcela comodamente per il titolo”.
Il 2012 è stato un anno…?
“Per me è stata un ottimo anno, ho chiuso con un buonissimo ranking ITF under 18 e ho preso una decina di punti ATP che mi consentono bene o male di giocare le qualificazioni ovunque. Ciò mi permette anche di scegliere tra più tornei, se continuare con gli under 18 o fare qualche 10.000 $ in più.”
Nel 2013 su cosa punti?
“Prima di tutto questo inverno abbiamo cambiato molte cose a livello tecnico e di gioco, l’obbiettivo è continuare a migliorare ciò che abbiamo provato, anche da un punto di vista fisico. Il mio preparatore atletico mi sta aiutando molto. Per quanto riguarda i risultati credo giocherò più Futures quest’anno, per migliorare la mia classifica ATP, e cercare di fare bene in tornei importanti come gli Slam under 18.”
A questo punto mi sono sorte due curiosità. La prima è come organizzi i suoi allenamenti tra tennis e atletica. Stefano dice che dipende dai periodi. In periodo di carico due sedute di tennis e atletica al giorno (circa sei o sette ore in totale), mentre in periodo di tornei ha una routine da seguire più qualche esercizio specifico a seconda delle necessità del momento.
La seconda è su Cosimo. Ne sento tante di storie su padri coach e loro mi sembra che funzionino bene.
Tuo papà è il tuo coach giusto? Tu come vivi la cosa? Spesso è un rapporto complicato…
“Sinceramente molto bene, si sa che molti non ce la fanno ad andare d’accordo con un genitore allenatore. È una situazione abbastanza buona e sono certo che andremo avanti bene.”
Stefano oltre ad essere un buon tennista e un ottimo atleta è molto simpatico, gentile ed educato, come lo è suo padre del resto, con cui estemporaneamente ho avuto occasione di scambiare due parole. Gli auguro tutto il meglio.
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