Mladenovic e Garcia all’attacco di social e L’Équipe

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Di Giulio Gasparin (@giuliogasparin)
(Questo articolo è disponibile anche in inglese/this feature is available in English)

Kristina Mladenovic e Caroline Garcia sono da sempre due nomi molto discussi oltralpe, poiché su di loro spesso si è guardato con speranze di ricambio nel futuro del tennis francese: nell’ultimo anno hanno scalato le classifiche sia in singolo che in doppio grazie a risultati che hanno confermato quanto di buono si era detto sul loro conto. Proprio in doppio, dopo una stagione positiva da parte di entrambe ma affianco a ragazze di altra nazionalità, le due hanno deciso di fare squadra con l’obiettivo chiaro di arrivare preparate al meglio a Rio in estate.

Ma non solo i risultati hanno portato le due alla fama, poiché nell’ultimo mese alcune situazioni derivanti alcune dichiarazioni riguardo il caso di doping di Maria Sharapova da parte della Mladenovic e una bufera sui social media a causa di un tremendo snowball effect su un’ingiuria ha portato la Garcia al centro dell’attenzione.

Quello però che più colpisce sono l’ammirabile forza e determinazione con cui le due ragazze francesi non hanno indietreggiato o ritrattato le proprie convinzioni: avrebbero potuto tranquillamente sminuire quanto detto, invece hanno scelto di rimare fedeli a loro stesse, mostrando grande personalità ed integrità, possa uno anche non essere d’accordo con la loro posizione.

Iniziando da una disputa quasi personale ormai con il quotidiano francese L’Équipe, fino ad arrivare ai problemi con i social media: entrambe hanno trovato in queste difficoltà la forza per superare il momento attraverso il tennis, facendo il colpo grosso con una doppietta Charleston-Stoccarda che anche nel doppio ha un certo rilievo.

E proprio a riguardo delle vittorie in doppio, sulla terra verde americana, Mladenovic e Garcia hanno interrotto un digiuno di 12 anni per una coppia francese nei tornei WTA, ma il più importante quotidiano sportivo di Francia non ha ritenuto l’evento di sufficiente importanza per un trafiletto: “Questo è il problema, parlano solo quando si tratta di essere critici…” ha iniziato la Mladenovic, immediatamente supportata dalla Garcia: “ammetto essere una grande delusione, poiché ogni volta ci dicono che non siamo al livello degli uomini e ci ‘uccidono’ per ogni cattivo risultato, ma poi non c’è mezza parola quando facciamo bene…per la Fed Cup hanno messo si e no una pagina!

Mezza pagina, e ben dentro il giornale!” l’ha corretta l’amica, che subito ha preso parola: “La prima pagina era qualcosa sul Marsiglia o comunque la prima divisione…ovviamente su twitter ho scritto: ‘avete ragione voi de L’Équipe, la Francia è in finale di Fed Cup ogni anno!’…però anche quando abbiamo vinto a Charleston non c’era nemmeno una riga su L’Équipe ed è un quotidiano di notizie sportive, quindi ti aspetteresti che da qualche parte ci sia scritto che dopo 12 anni una coppia francese ha vinto un titolo, invece no, hanno scritto una pagina intera criticando Tsonga e Gasquet per aver perzo da due ‘nonnni’, che poi erano Nestor e Stepanek, quindi parliamone, due dei migliori doppisti del mondo, ma comunque dovevano criticarli duramente per aver perso al primo turno di Monte Carlo anziché parlare del nostro successo!

Proprio una grande delusione, fanno solo quello che vogliono,” ha risposto sconsolata la Garcia: “per fortuna noi abbiamo i nostri fan che ci supportano e abbiamo ricevuto tanti messaggi che dicevano che loro c’erano e tifavano per noi anche se loro non ne parlavano. È importante sapere che ci sono fan così… comunque sappiamo che quando vinceremo qualcosa di grosso e loro vorranno parlare con noi, noi non lo faremo!

Come minimo con L’Équipe per un po’ non ci parliamo!” Ha subito precisato la Mladenovic, che ha pure suggerito che l’atteggiamento del giornale francese è tutt’altro che coerente: “la cosa divertente è che dopo che Amelie (Mauresmo) ci ha parlato e noi ci siamo lamentate sui social media, il giorno dopo c’era un accenno all’impresa in prima pagina e due pagine all’interno, come a dire che se vogliono le cose le possono fare!

Questo però non ha messo fine alla diatriba, ha detto la Garcia: “Dopo aver vinto un match così sofferto e voluto in Fed Cup tu vorresti solo goderti la vittoria, invece siamo andate in sala stampa ma per cosa? I giornalisti francesi erano lì a fissarci senza chiederci nulla…

Ovviamente, alla menzione dei social media, è stato naturale scoprire come la Garcia abbia reagito all’enorme attacco ricevuto non più di un paio di settimane fa, dopo che un ragazzo francese aveva messo in giro la falsa informazione per cui lei aveva chiamato Irina Camelia Begu “zingara.” La menzogna però ha subito preso piede sui social network e purtroppo è stata ripresa da acluni siti di tennis, dando vita ad una valanga: “io adoravo twitter e i social media in generale, ma questa esperienza mi ha insegnato che non è una cosa buona,” ha detto la Garcia: “non avevo fatto niente di male, ma la gente si è fidata di un commento fatto da un ragazzo su un forum ed improvvisamente avevo più di 5000 commenti sulla mia pagina Facebook. Ho capito che devo prendere le distanze da certe cose. La gente può dire quello che vuole, non mi interessa, anche perché non puoi controllare certe cose, ma la gente non capisce che con le parole può fare male. Ammetto che in campo non sono sempre esemplare (Mladenovic l’ha immediatamente corretta dicendole: ‘che stai dicendo? Tu non hai fatto niente!’), a volte posso essere nervosa e lanciare la racchetta a terra, ma penso che sia normale, però la gente ha detto cose che mi hanno ferita profondamente e personalmente… quindi ho imparato che devo essere più staccata da quel mondo. Detto ciò, c’è sempre il lato positivo, è bello poter condividere momenti al di fuori del tennis giocato con i fan veri, quelli che sono interessati a te e a queste cose.

Un’esperienza simile l’ha vissuta anche la sua compagna di doppio Mladenovic, la quale ha dato voce alla propria opinione sul caso Maria Sharapova, contrariamente a quanto fatto da molte sue colleghe, che hanno scelto di nascondere la propria opinione dietro mezze parole. “Io non sono la più grande fan dei social media, però essere attiva su questi significa anche essere in controllo dell’immagine di te che dai agli altri,” ha detto la francese: “Io per esempio mi metto nei panni di un fan, come quando ero piccola io e mi sarebbe piaciuto conoscere di più i miei idoli, sapere qualcosa al di fuori del loro tennis, cose sui loro allenamenti e la loro vita. A riguardo dei miei commenti su Maria, non ho nulla di cui pentirmi, perché quello che ho detto è quello che penso. Anzi, ritengo che sia piuttosto sfortunato il fatto che in molti che la pensano come me stiano zitti perché hanno paura della reazione dei milioni di fan di Maria, che ora ovviamente sono miei ‘hater’!

Ovviamente io ero pronta e mi aspettavo le migliaia e migliaia di messaggi pieni di odio che ho ricevuto per aver espresso la mia opinione su Maria. Però questa è la mia opinione e non c’è nulla di male in quello che ho detto, perché è quello che penso. Noi siamo giovani in questo sport, ma stiamo lottando per la sua immagine e integrità, sia io che Caroline siamo cresciuto guardandola e ora siamo sue colleghe, per questo il mio commento era sul fatto che fossi delusa, perché anche se non amavo la sua personalità, l’ho sempre rispettata per la campionessa che è e la carriera che ha avuto, però questo caso getta molte ombre su tutto. Questa è anche la ‘magia’ dei social media, però dall’altra parte mostra la mia personalità: io dico quello che penso e non mi nascondo a riguardo. Molte giocatrici sono venute a dirmi che ho fatto bene, però io ho detto loro: ‘certo, però sono solo io che ora mi prendo tutte le insolenze, anche se voi siete d’accordo con me.’ Certo capisco che non tutte siano disposte a fronteggiare tutti questi messaggi pieni di odio…

Siamo sulla stessa barca,” ha detto scherzando la Garcia, a cui l’amica ha detto: “penso sia una cosa eccezionale che tante ragazze vogliamo mostrare l’integrità e la pulizia del tennis WTA, specialmente in un anno pieno di dubbi tra questo e le scommesse…

Poi l’argomento della conversazione è andato alleggerendosi, grazie anche al titolo conquistato poco prima sul centrale di Stoccarda: “direi che ora ci meritiamo delle crepes” hanno detto entrambe, pensando allo stand vicino ai campi di allenamento, lontano dalla Porsche in palio per la vincitrice del singolare. A loro due, invece, sono andate due biciclette, fatto degno di un po’ di ilarità, anche perché la Garcia non ha ancora fatto la patente.

Anche senza patente, vedere la Porsche ogni giorno nell’angolo del campo di fa venire voglia di averla: è una grande motivazione per allenarti duramente per poterla vincere un giorno,” ha detto la Garcia. “Sono ottime motivazioni extra, ovviamente vincere un torneo è sempre bello, ma portarti a casa una macchina, e questa macchina, è qualcosa di eccezionale. Per questo tornerò qui ogni anni della mia vita, anche dovessi vincere una Porsche tornei ancora ed ancora per averne un’altra.” Anche Mladenovic, scherzando ha aggiunto: “Ovviamente torni per il modello nuovo!” Ma non solo per le macchine, ha detto la Garcia: “per la macchina e per le biciclette!” Insommma, una grande motivazione, tanto che la Mladenovic si è offerta di aiutare l’amica con quell’esame che non ha ancora passato: “quest’inverno, siccome io la patente ce l’ho, l’aiuterò a passare l’esame di quida, così non ci sono scuse per non vincere la Porsche l’anno prossimo!

Il duo francese ha scelto di unirsi lasciando le compagne dello scorso anno per poter arrivare al meglio all’appuntamento olimpico, pur sapendo che questo comportava maggiori pressioni esterne: “ne eravamo al corrente quando abbiamo deciso di fare squadra, ma come esterne ci sono anche aspettative interne,” ha detto la Mladenovic. “Però era qualcosa che volevamo, perché lo scorso anno entrambe abbiamo avuto ottimi risultati in doppio, ma eravamo separate, giocando con giocatrici di altre nazioni, io con una mia cara amica, Timea Babos, e lei con Katarina Srebotnik. Quando giocavamo, non sempre il pubblico francese veniva a supportarci se eravamo separate, mente ora in coppia siamo anche più vicine ai fan. Certo è una bella sfida, ma per questo è interessante. Ovviamente il nostro focus è sul singolare, ma anche in doppio ci divertiamo molto e lo viviamo come un ottimo allenamento. Poi vincere titoli è sempre bello, specie in questo momento della nostra carriera, per cui ogni volta che giochiamo assieme l’obiettivo è quello di sollevare il trofeo.

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