Gonzalo Lopez, 42 anni, ex giocatore (raggiunse la posizione 169 Atp), si occupa di coaching di tennisti ATP. Svolge la sua attività nella Masia Tennis Academy, o MTA nata nel novembre 2009 a Valencia, lontana dal traffico cittadino e che offre oltre 25000 metri quadrati di strutture e attrezzature di massimi livelli di cui 6.500 metri quadrati indoor, 4 campi in terra rossa, 2 campi con superficie “Deco Turf”, cioè l’esatta riproduzione dei campi degli U.S. Open. Lopez si occupa di ideazione dei programmi di allenamento, supervisione tecnica e pianificazione stagionale per i giocatori. Nell’accademia ricopre il ruolo di Staff Manager ed è personal coach di Jesse Levine. A lui, abbiamo rivolto alcune domande.
Come è nata l’idea di aprire un’accademia del tennis?
“Mi sono sempre appassionato alla crescita e allo sviluppo dei giocatori e non appena ho avuto la possibilità ho deciso di aprire MTA. Non c’ho pensato due volte, questo è il luogo ideale per poter condividere la mia conoscenza ed esperienza e trasmetterla ai ragazzi. Mi piace preparare tutto nei minimi dettagli e questa è una realtà che va avanti già da oltre due anni”
Quali sono le differenze tra il metodo spagnolo insegnato in Mta e gli altri usati in Italia ed Europa?
“Qui in MTA, ci si concentra su due aspetti del gioco su cui in altre scuole legate al tennis non si dà l’attenzione che richiede. Uno è la tattica, insegnare ai giocatori come affrontare i match, la strategia giusta che può portare al risultato. L’altro è curare la resistenza, allenandosi in un certo modo, per far sì che il fisico non vada incontro a brutti scherzi e possa essere integro e non dare problemi durante le partite. Attraverso il nostro metodo i giocatori diventano più solidi. E’ importante che ognuno assuma una propria identità, poi è ovvio che è fondamentale la comprensione del gioco”.
Quali sono i vostri obiettivi e I progetti futuri?
“L’obiettivo principale per noi è quello di crescere come accademia e che si parli di noi come un luogo dove i giovani possano formarsi e crescere parallelamente agli studi. Riteniamo che questo sia un posto ideale per i ragazzi negli anni più importanti della loro crescita. Il sogno è che almeno uno di loro possa diventare un grande campione, a livello internazionale”.
Qual è la situazione attuale del tennis a livello giovanile in Spagna e in Europa?
“I giocatori sia in Europa che negli Stati Uniti sono sempre più anziani e i giovani faticano ad emergere. Evidentemente c’è un errore nella fase di crescita e di formazione. Il talento è sempre quello, è sotto l’occhio di tutti. L’unico problema è quello di saper produrre buoni giocatori che riescano ad essere costanti e competitivi”.
Qual è la differenza tra MTA e le altre accademie spagnole?
“ La differenza è che noi abbiamo un contatto diretto e molto stretto con i giocatori. La nostra è una grande famiglia. I ragazzi e tutto lo staff vivono un rapporto quotidiano e il clima è sempre pieno di serenità”.