Anche quest’anno la FIT ha organizzato una serie di tornei Open, aperti a tutti, per arrivare a disputare il torneo finale delle pre-qualificazioni agli Internazionali di Italia, che si disputerà al Foro Italico dal 4 al 8 maggio.
Da quel torneo usciranno le wild card per le qualificazioni del torneo ufficiale più una WC nel femminile e due WC del maschile per il tabellone principale, come abbiamo già abbondantemente spiegato nei giorni scorsi.
I vari tornei Open si stanno disputando in questi giorni in tutto il territorio nazionale e molte tenniste si sono già qualificate per la fase finale.
Tra le qualificate troviamo Martina Di Giuseppe, che ha vinto il torneo disputato allo Sporting Club Briano. Martina, romana, 24 anni, attualmente numero 852 del mondo, vanta un best ranking al numero 381, raggiunto nel maggio del 2010, anno in cui aveva già raggiunto le qualifiche degli Internazionali di Italia.
Ti sei qualificata per il torneo finale delle Pre-qualificazioni di Roma, complimenti. Sei soddisfatta di aver raggiunto questo obiettivo? Quanto era importante in questo momento della tua carriera?
Sono sicuramente contenta e soddisfatta perché arriva in un momento in cui avevo bisogno di vincere qualche partita per prendere un pochino di fiducia
Hai giocato molto bene nel torneo di prequali di Briano, battendo tante tenniste con ottimo ranking. Raccontaci il torneo.
Beh. Il giorno prima di giocare la prima partita avevo 38.2 di febbre con l’influenza intestinale, non ero partita in splendida forma, però i giorni a seguire mi sono ripresa bene e ho iniziato a giocare sempre meglio, acquisendo fiducia partita dopo partita. Con l’occasione ringrazio tutto lo staff del circolo di Briano, sono stati gentilissimi, cortesi ed ospitali con tutti noi.
Avevi già raggiunto la fase finale delle qualifiche agli Internazionali d’Italia anche nel 2010, parlaci delle sensazioni che si vivono al Foro Italico
Giocai nel 2010 le pre-quali (quando si giocava una partita secca tra le 8 ragazze selezionate dalla federazione). Persi contro la Burnett, poi lei e la Gatto Monticone entrarono di diritto nel tabellone principale e io e la Moroni prendemmo il loro posto nelle quali. Ricordo che quando Palmieri mi disse che l’indomani avrei giocato le qualifiche degli Internazionali di Italia, mi scesero le lacrime dalla felicità. Senza ombra di dubbio per un’italiana (e a maggior ragione romana come me) è un’emozione grandissima giocare su quei campi.
C’è qualche ricordo particolare, qualche aneddoto di quella esperienza al Foro ?
Mi ricordo che quando sono entrata in campo l’arbitro ci spiegava il regolamento in inglese ma io non capivo nulla e alla fine vedendomi in difficoltà ha iniziato a tradurmi tutto in Italiano chiedendo scusa alla mia avversaria, ero totalmente in un altro mondo!
A Roma sarà durissima, ma la speranza di entrare nel tabellone delle qualifiche un pochino ce l’hai vero?
Sarà durissima. Però come si dice “la palla è rotonda”. Il Foro Italico nel 2010 mi ha dato l’emozione più grande provata su un campo da tennis, sarebbe di nuovo un sogno poterci giocare le qualificazioni.
A 18 anni eri numero 381 del mondo, poi cosa è successo? Quali sono secondo te i motivi che hanno bloccato la tua “esplosione” nel professionismo?
Sono stati svariati i motivi. Un infortunio al ginocchio che, subito dopo il Foro italico, mi ha tenuta fuori dai campi per 6-7 mesi. Quando avevo ripreso per benino nel 2012 poi sono successi eventi extra-tennistici che mi hanno completamente destabilizzata. Tra i quali un problema serio alla mandibola, chi mi conosce sa… Non riuscivo più a mangiare niente, avevo perso 10 chili (e io sono sempre stata longilinea), finché finalmente ho potuto operarmi il 30 ottobre 2013 e, ora come ora, ringrazio tantissimo il professore che mi ha operata perché con un intervento delicato di 2 ore e mezza è riuscito a risolvere questo problema nel migliore dei modi. Il tennis quindi in quel periodo non era una priorità.
Cambieresti qualcosa in quello che hai fatto nel mondo del tennis se potessi tornare indietro?
Sicuramente giocherei più tornei junior, almeno per raggiungere il ranking necessario per poter giocare uno slam.
Come vivi adesso il tuo rapporto con il tennis? E’ sempre la tua ragione di vita, è solo un gioco, una passione, un divertimento, un lavoro … ?
Questo è un domandone. Sto cercando anch’io di capirlo. Quello che è sicuro è che voglio ancora giocare e provare a fare qualcosa di buono. Il mondo del tennis mi appartiene e mi piace, ad esempio domenica inizio il corso per istruttrice di primo grado a Roma. Quindi sto iniziando a muovermi anche in un’altra direzione.
In questi giorni stai giocando molto bene, dopo il torneo di prequali vinto, hai perso per un soffio con la testa di serie numero 3 a Santa Margherita e sei arrivata in semifinale nel doppio, pensi che il 2015 possa regalarti ancora belle soddisfazioni?
Io più che le soddisfazioni al 2015 chiedo solo serenità e salute. Se queste due componenti mi assisteranno allora si, potrò ambire a qualche buon risultato. Ma ripeto, voglio solo stare bene prima di tutto… Il resto verrà da sè
Parlando di tennis ai massimi livelli, chi tra le ragazze più o meno della tua età (Muguruza, Pliskova, Garcia, Keys, Giorgi …) e con le quali magari hai giocato contro alcuni anni fa, più ti sta impressionando?
Delle ragazze citate ho giocato e perso solo con una delle sorelle Pliskova. La Giorgi penso abbia un potenziale stratosferico, può salire ancora molto in classifica. Sono molto contenta per la Halep, è del mio anno ed è sempre stata tra le più brave ma non ho mai avuto il piacere di giocarci contro, mentre ho giocato con Hercog, Jovanovski, Pervak e Martic. Tifo Mladenovic però, una ragazza sempre gentile e disponibile.
Invece tra le nostre giovani e giovanissime italiane c’è qualcuna che ti piace particolarmente e credi potrà diventare una campionessa?
Jasmine Paolini su tutte delle giovani italiane. Spero che Nastassja Burnett si riprenda presto dall’infortunio perché ha tutte le qualità per giocare ad alti livelli. Ma permettimi di fare un elogio a Gioia Barbieri, la conosco da quando eravamo davvero piccole (8 anni forse), ha sempre avuto una forza e una tenacia incredibile e spero con tutto il cuore che possa entrare nel più breve tempo possibile nelle prime 100 del mondo. Se lo merita davvero! Anche adesso che è a ridosso delle prime 200 del mondo è rimasta la stessa Gioia del primo raduno a Pievepelago di 15 anni fa.
Infine vorresti dedicare a qualcuno in particolare il tuo successo che ti ha portato alla fase finale delle Pre-qualifiche degli Internazionali di Italia?
Voglio ringraziare chi mi è stato vicino quando davvero ne ho avuto bisogno. Questa piccola vittoria è dedicata a loro. A mia mamma e mio papà, al mio fidanzato e al mio preparatore atletico Gianluca Pasquini.
Leggi anche:
- None Found