Di Giulio Gasparin
Classe 1991, Martina Di Giuseppe era arrivata alle luci della ribalta quando tra 2009 e 2010 aveva saputo vinto due tornei ITF e raggiunto la miglior classifica in carriera al numero 381. Proprio in quel maggio aveva trovato l’accesso al tabellone di qualificazione degli Internazionali BNL d’Italia, grazie al nuovo sistema di prequali. Poi da quel momento di grande gioia, le cose si sono fatte difficili per la ragazza romana dal grande talento e dal portentoso dritto: un problema al ginocchio prima e alla mandibola poi l’hanno costretta a mettere il tennis in secondo piano e solo una lunga operazione le ha consentito di tornare a mangiare con normalità.
Un paio di stagioni sottotono l’hanno vista scivolare indietro nel ranking WTA, ma l’anno scorso, prima nel torneo casalingo di Roma e poi tra le alture friulane di Tarvisio, qualcosa è scattato: due semifinali e tanta motivazione per tornare a vincere. Amante della terra rossa, capace di grande tocco e ottime smorzate, la venticinquenne ha ripreso a salire la china, tanto da vincere due titoli e ottenere altri tre quarti di finale a livello ITF in questo inizio di 2016. Non solo, ma grazie ad una finale agli Open di qualificazione, si è garantita un posto al torneo di prequali del Foro Italico. “Ho partecipato al torneo di Pescara, dove sapevo che per qualificarmi sarei dovuta arrivare in finale…” ci ha spiegato. “Per fortuna ci sono riuscita, anche se poi in finale ho perso al terzo con la Grymalska.”
Essendo lei già passata una volta attraverso l’iter, le abbiamo chiesto cosa ne pensasse del format e del lauto montepremi messo in ballo da quest’anno. “Delle prequali penso siano una cosa bellissima, in quanto danno la possibilità a tutti coloro che giocano a tennis di sognare un posto tra i grandi,” ci ha spiegato. “Di sicuro il montepremi così alto per noi che investiamo da soli su noi stessi è un motivo in più per fare bene.”
E proprio riguardo l’esperienza fatta in quel 2010, quando calcò i campi del Foro Italico, la Di Giuseppe non può non ricordare con gioia quella partecipazione, perfettamente esemplificata dal simpatico aneddoto che conserva nel cuore: “è stata l’emozione più grande che abbia mai provato su un campo da tennis. Ricordo che l’arbitro mi parlava in inglese al sorteggio (per la regola del coach in campo) ma io ero totalmente in un altro mondo. Non capivo niente. Alla fine mi parlò in italiano! PS: la mia avversaria era Giapponese. Si mise a ridere!”
Il Foro Italico, infatti, per molti italiani è uno dei sogni più grandi, ma per una romana lo è ancora di più: “da piccolina facevo a gara con i miei compagni di allenamento a chi prendeva più polsini, asciugamani o autografi durante la giornata al Foro. Quindi il solo pensiero di poter rivivere l’emozione del 2010 mi riempie il cuore di gioia.”
Ma da dove è ripartita Martina Di Giuseppe per trovare questo stato di forma? “Ho ritrovato la voglia e la determinazione che negli ultimi anni per motivi vari mi era mancata,” ci ha spiegato. “Semplicemente adesso sono serena, mi sono allenata bene durante l’inverno e per ora sto raccogliendo qualche buon risultato, adesso giocherò le pre quali e da maggio proverò a giocare anche tornei più alti dei $10k.”
“Vorrei superare il mio best ranking per soddisfazione personale, ma l’importante è dare il massimo e stare bene, poi vedremo,” ci ha raccontato quando si è parlato di obiettivi, mentre per scaramanzia ha riso alla richiesta di condividere un sogno: “il sogno nel cassetto però lo tengo per me. Non vorrei tirarmi la zappa sui piedi da sola.”
A Martina vanno i complimenti per questo inizio di 2016 e l’augurio di una seconda metà dell’anno ricca di soddisfazioni, perché no, partendo proprio dal Foro Italico.
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