di Alessandro Nizegorodcew (articolo apparso sul numero di gennaio di “0-15“)
Il capitolo dedicato alle giovani promesse del nostro tennis, si focalizza oggi su Martina Caregaro. Martina, valdostana ma ormai romana d’adozione, si allena al circolo Le Palme, agli ordini di Francesco Elia e Silvia Farina. Martina è giunta nella capitale molto giovane e, almeno inizialmente, non è stato semplice ambientarsi in un contesto così differente da quello natio. “Ho cambiato radicalmente vita” – ci racconta – “il passaggio è stato davvero molto duro. Ad Aosta ero servita e riverita dai miei genitori e dai miei nonni. A Roma invece ho dovuto iniziare a fare tutto da sola: cucinare, lavare, mettere a posto; pian piano tutto questo è divenuto di routine e adesso sto molto bene. Mi è servito molto per crescere, da tutti i punti di vista.” Nella crescita tennistica e umana di Martina Caregaro, ruolo fondamentale hanno rivestito sia Francesco Elia che Silvia Farina, come ci spiega ancora la sedicenne valdostana: “Silvia è praticamente una seconda madre per me. Quando ho bisogno di qualsiasi cosa, di un consiglio, di un parere, lei c’è sempre; in particolare all’inizio della mia avventura romana mi è stata di grande aiuto. Francesco, oltre che un maestro di tennis, è un maestro di vita; anche fuori dal campo mi sta insegnando tantissime cose.”
La Caregaro, oggi numero 800 delle classifiche Wta, esprime un gioco piuttosto moderno, che potremmo accostare al tennis delle ragazze dell’Est. “Martina è un’attaccante da fondo campo” – ci spiega Elia – “deve migliorare nelle scelte in campo: dovrà essere più oculata nelle decisioni, miscelando l’istintività nel tirare tutto in maniera forsennata, ad una concretezza e razionalità maggiori. Non si può sempre attaccare in questo sport. Oltre agli allenamenti, stiamo cercando di instaurare nelle ragazze (Elia e Farina seguono anche Martina Di Giuseppe, altra giovane di belle speranze; n.d.r.), in campo, ma anche fuori, un atteggiamento sempre e comunque positivo, nella vittoria come nella sconfitta. Dovranno essere brave ad essere “nella partita” sempre, cercando di essere aggressive dal primo all’ultimo punto, comabattendo, senza mollare mai.”
La stagione di Martina Caregaro non è stata eccezionale, anche se si sono intraviste, spesso e volentieri, grandi potenzialità. I migliori risultati sono arrivati a Napoli, Cremona e Settimo San Pietro; in questi tornei la Caregaro ha raggiunto i quarti di finale. “Per quanto riguarda l’annata 2008, mi darei un 7 in pagella” – ci spiega ancora Martina – “L’obiettivo principale non era quello dei risultati, quanto piuttosto di migliorare sotto tutti i punti di vista. Le migliorie sono state evidenti sotto il profilo atletico e per quanto riguarda diritto e servizio. Per quanto concerne i risultati, devo dire di aver giocato molto bene la prima parte della stagione; il migliore incontro probabilmente è stato quello vinto contro Federica Di Sarra a Civitavecchia. In quell’occassione ho espresso il mio miglior tennis ed è stata una sensazione bellissima.” Martina Caregaro ha ben chiare quali siano le proprie possibilità in questo sport; sembra conoscere bene i propri pregi, ma soprattutto i propri difetti, sui quali lavorare duramente nei prossimi mesi ed anni. La guida tecnica è una garanzia, il talento una certezza, l’ingresso nel gotha del tennis non è di certo una chimera.
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