(Martina Caregaro – Foto Nizegorodcew)
di Alessandro Nizegorodcew (articolo pubblicato sulla rivista Matchpoint)
La prima cosa che colpisce di Martina Caregaro è lo sguardo; gli occhi della giocatrice vera, della professionista seria; la grinta, l’umiltà e allo stesso tempo la consapevolezza della propria forza. Gli occhi della Caregaro prima di un match sono lo specchio della sua voglia di emergere. Lo sguardo di Martina è quello della tigre.
Martina Caregaro è nata ad Aosta il 19 maggio del 1992, ma è da considerarsi ormai romana di adozione. La giovane azzurra si allena infatti da alcuni anni presso il Circolo Tennis Le Palme, agli ordini di Francesco Elia e Silvia Farina. Il suo è un tennis piuttosto brillante, dotato di due fondamentali molto potenti ed incisivi (in particolare il rovescio bimane); dal punto di vista atletico è molto rapida in campo, nonostante una mole non indifferente. Una sorta di prototipo della giocatrice moderna, con quella scintilla in più che può fare la differenza. Dopo un’annata di risultati altalenanti, il 2009 sembra essere iniziato nel migliore dei modi, grazie alla finale raggiunta nel torneo Itf di Maiorca.
Martina, iniziamo dal principio e dal tuo trasferimento a Roma. Quanto è stato traumatico il passaggio tra due realtà così diverse?
“Ho cambiato radicalmente vita ed è stato un passaggio molto duro. Ad Aosta ero servita e riverita dai miei genitori e dai miei nonni. A Roma invece ho dovuto iniziare a fare tutto da sola: cucinare, lavare, mettere a posto; con il passare del tempo tutto ciò è divenuto routine e adesso mi trovo benissimo. E’ stata un’esperienza di vita che mi ha fatto crescere molto, da tutti i punti di vista. In questa crescita hanno influito molto le figure di Silvia e Francesco. Silvia è praticamente una seconda madre per me; quando ho bisogno di qualsiasi cosa lei c’è sempre. Francesco, oltre che un maestro di tennis, è anche un grande maestro di vita.”
Lo scorso anno non è stato esaltante in termini di risultati, ma i tuoi miglioramenti sono stati costanti. Il grande lavoro fatto in questi mesi sta iniziando a pagare?
“Per quanto riguarda la stagione 2008, mi darei un bel 7 in pagella. L’obiettivo principale non era quello dei risultati, quanto piuttosto di migliorare sotto tutti i punti di vista. Le migliorie sono state evidenti sotto il profilo atletico e per quanto riguarda diritto e servizio. Per quanto concerne i risultati, devo dire di aver giocato molto bene la prima parte della stagione; il migliore incontro probabilmente è stato quello vinto contro Federica Di Sarra a Civitavecchia. In quell’occassione ho espresso il mio miglior tennis ed è stata una sensazione bellissima.”
Il 2009 invece è iniziato nel migliore dei modi, con una finale raggiunta a Maiorca..
“E’ stata una settimana fantastica, considerando che sono partita dalle qualificazioni. L’emozione è stata indescrivibile, anche perché non avevo mai giocato una finale. Spero di poterne giocare tante altre nei prossimi mesi, scalando la classifica Wta.”
Quali sono i pro e i contro della vita nel circuito per una ragazza di 16 anni?
“La vita nel circuito è durissima e nessuno ti regala mai niente. Mors tua, vita mea.. I sacrifici sono molti ma li faccio volentieri. Quando arrivano le vittorie, tutta la fatica, così come il duro lavoro passa in secondo piano, lasciando spazio a sensazioni di gioia assoluta. E’ ovvio che ogni tanto mi manchino le mie amiche, che vedo pochissimo, ma la mia vita è il tennis; questo sport è una mia scelta e sono sempre più convinta che sia stata la scelta giusta.”
Com’è invece Martina Caregaro fuori dal campo?
“A Roma di tempo libero ne ho davvero poco. Io vivo a Fregene e quando ci riesco, mi piace andare al cinema al mare, tempo permettendo ovviamente. Per il resto ascolto molto musica e navigo su internet.”
Il tuo soprannome è piuttosto particolare. Perché ti chiamano Mussolina?
“E’ il nomigonolo che mi ha dato la mia amica, nonché compagna di allenamenti, Martina Di Giuseppe. Lei sostiene che io voglia sempre comandare e prendere le decisioni….”
Quali sono le ragazze con cui hai legato di più nel circuito?
“Oltre alla Digiu (Martina Di Giuseppe), mi trovo molto bene con Valentine Confalonieri (altra ragazza classe 1992 davvero molto interessante; n.d.r.). Ci conosciamo da anni, fin dai primi tornei under 10 e ultimamente abbiamo legato molto. Comunque sia, vado più o meno d’accordo con tutte le giocatrici.”
Viaggiare è una pregorativa di questo sport. Quale torneo o città ti ha colpito positivamente e quale negativamente?
“La città che mi è rimasta nel cuore è sicuramente Mosca, mentre il torneo peggiore è stato a Il Cairo; le righe dei campi venivano disegnato con il gesso! E poi le temperature erano elevatissime ed io, valdostana, non ero certo abituata.”
Arriviamo dunque alla scarmanzia in campo, elemento imprescindibile per qualsiasi tennista..
“Devo ammettere di essere molto scaramantica. Per prima cosa non calpesto mai le righe! Devo sempre avere le racchette con il grip messo perfettamente ed il logo ben disegnato. In più, se gioco sullo stesso campo più volte, cerco di sedermi sempre sulla stessa panchina In effetti noi tennisti siamo un po’ maniacali.”
Prima di scendere in campo hai invece qualche rituale particolare?
“Mi carico ascoltando la musica con l’i-pod sia prima che durante il riscaldamento, ma non ho un rituale predefinito.”
Tornando al tennis giocato, l’unico fondamentale che sembra essere leggermente regredito nel tuo gioco è il servizio. C’è un motivo particolare?
“Ad inizio anno mi sono infortunata alla spalla. Anche se ultimamente il dolore è passato del tutto, a livello psicologico non riesco ancora a spingere come dovrei e vorrei. Ho perso un po’ di fiducia nella prima di servizio, ma ci sto lavorando e sono convinta che tornerà ad essere incisiva come e più di prima.”
Obiettivo stagionale?
“Ho un obiettivo di classifica ben preciso in mente, ma non lo rivelo per scaramanzia. Voglio vincere più partite possibile, cercando di guadagnare tanti punti. Devo iniziare a scalare la classifica Wta. A fine anno vi dirò se l’obiettivo è stato raggiunto..”
Martina Caregaro ha le idee chiarissime sui propri obiettivi, speranze e sogni. Gli occhi sono quelli di chi vuole entrare nel gotha di questo sport ed il suo tennis sembra avere tutte le carte in regola perché ciò diventi realtà. Martina Caregaro ha gli occhi di ci crede fermamente. Gli occhi della tigre..
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