da Brescia, Alessandro Nizegorodcew
Stagione complicata, finale in crescendo. Si potrebbe riassumere così il 2015 di Roberto Marcora, partito a inizio anno da numero 238 e oggi intorno al 260 Atp. In queste ultime settimane stagionali il lombardo proverà a raccogliere i punti necessari per poter giocare con certezza gli Australian Open 2016. L’allievo di Uros Vico ha disputato un buonissimo torneo in quel di Brescia dove, superate le qualificazioni, ha estromesso dal main draw il forte israeliano Dudi Sela. Al secondo turno impresa sfiorata contro il potente sloveno Norbert Gombos, vincitore 4-6 6-4 6-2.
Il veloce indoor non è certamente la superficie preferita di Marcora, che però dovrà e potrà migliorare sfruttando le proprie caratteristiche: grande servizio e due fondamentali potenti e incisivi. “Non amo giocare in queste condizioni – spiega Marcora – perché come tutti gli italiani sono nato a cresciuto sulla terra e le mia aperture sono piuttosto ampie. Credo però di poter crescere tanto indoor, visto che comunque su cemento all’aperto mi trovo benissimo. È solo questione di abitudine. Sono molto contento perché al Tennis Milano hanno appena costruito un nuovo campo in veloce e avrò ancora più possibilità di migliorare”.
La vittoria su Dudi Sela (n.104 Atp) rappresenta il miglior successo in carriera per il lombardo in termini di classifica, ma la certezza di partecipare al tabellone cadetto degli Australian Open non è ancora scontata. “Giocherò il challenger di Andria e, probabilmente, anche un paio di futures a dicembre. Eventualmente posticiperò la preparazione fisica, iniziando subito dopo Melbourne. Tra fine gennaio e inizio febbraio il calendario non è particolarmente semplice e quindi potrei optare per questa soluzione”.
Una stagione iniziata con la finale nel challenger di Guangzhou a marzo, seguita però da tante sconfitte all’esordio. “Ho giocato quali Slam, quali Atp e tanti challenger – spiega ancora Marcora – e non è stato facile trovare continuità di risultati. Non stavo giocando male, anzi, ma quando le vittorie latitano pian piano anche la fiducia viene meno. A inizio agosto mi sono ritrovato a Milano con il mio coach Uros Vico, abbiamo parlato a lungo, ero 370 Atp e l’unica soluzione era ripartire dai futures. Sono molto contento di come ho affrontato questa difficoltà, anche perché nei 10.000$ non ti regala niente nessuno. Ho conquistato tre tornei vincendo 23 partite su 25 e sono riuscito a tornare a un passo dai 250. È tornata la fiducia, è tornata la consapevolezza”. È tornato Roberto Marcora.
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