(Marco Crugnola – Foto Nizegorodcew)
Qui di seguito inseriamo un articolo che è stato pubblicato sull’ultimo numero della rivista mensile “0-15”
di Alessandro Nizegorodcew
Terminata la lunga stagione dei challenger italiani, sembra doveroso stilare un resoconto di quanto accaduto nei 22 tornei, cosidetti minori, disputatisi nel nostro paese. Si è iniziato con Bergamo, unico torneo idoor, concludendo con Napoli-2. Se escludiamo Bergamo e Recanati, i restanti 20 tornei si sono giocati su terra battuta. Analizzando la speciale classifica riguardante i challenger italiani, troviamo ben cinque azzurri nei primi dieci posti, anche se la medaglia d’oro va assegnata ad uno straniero. Si tratta di Diego Junqueira, tennista argentino che, grazie a i tanti punti conquistati (282 con 3 vittorie e 2 finali) su e giù per lo stivale, è riuscito ad arrivare al numero 86 della classifica Atp. Salgono sul podio anche Filippo Volandri, vincitore in quel di San Marino e Cordenons, e Alessio Di Mauro. Il trentunenne siciliano, al rientro dalla lunga squalifica per la nota vicenda scommesse, ha messo insieme ben 158 punti. Al quarto posto troviamo Potito Starace, seguito a ruota dal portoghese Frederico Gil e dall’altro azzurro Fabio Fognini. Chiudono questa speciale classifica lo spagnolo Pablo Andujar, l’argentino Maximo Gonzalez, l’italiano Tomas Tenconi, per chiudere con l’argentino Eduardo Schwank. In particolare da sottolineare il ritorno a grande livello di Tenconi, giocatore che sembrava vicino al ritiro a causa di alcuni seri problemi fisici; il tennista italo-argentino è ripartito dai futures di inizio anno, sino a vincere addiritutra due challenger consecutivi. Non è però tutto oro quel che luccica, poiché i nostri cinque alfieri sono o rappresentanti del circuito maggiore (Volandri, Starace e Fognini) o tennisti non più giovanissimi (Di Mauro e Tenconi). Sono infatti mancati gli acuti delle nuove leve; ci si aspettava un decisivo salto di qualità, per adesso fallito, da parti di tennisti quali Trevisan e Fabbiano. Li attendiamo con fiducia nel 2009.
Fari spenti, avanti senza farsi notare, un ragazzo italiano, ha scalato e sta scalando la classifica. Stiamo parlando del lombardo Marco Crugnola, autore di un finale di stagione davvero notevole, che lo ha portato intorno al numero 230 Atp. Classe 1983, Crugnola ha sempre fatto intravedere una certa classe ed un tennis molto brillante. Alcuni infortuni ne hanno rallentato la crescita, ma sembra poter essere questo il momento della svolta. “Ho fatto tutti i punti negli ultimi mesi. Avevo iniziato abbastanza bene la stagione” – ci racconta Crugno – “conquistando anche la qualificazione nel torneo Atp di Delray Beach. Purtroppo però, subito dopo quella buona prestazione, ho avuto il riacutizzarsi di un problema alla spalla; è da qualche mese che sto bene fisicamente e i risultati, di conseguenza, stanno arrivando copiosi. Ho lavorato moltissimo..” Crugnola è un tennista dotato di ottimo talento: buon servizio, rovescio ad una mano molto efficace e diritto con cui riesce a comandare lo scambio; in più non disdegna le discese a rete, nei pressi della quale dimostra una mano più che dignitosa. In questi ultimi mesi Crugno, questo il suo soprannome, ha raggiunto una finale (Vigo) e due semifinali (Todi e Siviglia) “Durante il torneo di Vigo, nel quale ho raggiunto la finale passando per le qualificazioni, ho capito quale fosse il mio valore. Ho superato un ex top-30 come il belga Vliegen e altri giocatori di buon livello. Sicuramente, oltre alla ritrovata forma fisica, la motivazione di questi risultati va ricercata in un netto miglioramente dal punto di vista mentale.” Marco ha conquistato la maggior parte dei suoi punti negli ultimi mesi del 2008, il che vuol dire che nei primi mesi del 2009 potrà ulteriormente scalare il ranking Atp: “Spero proprio di salire il più possibile, d’altronde è per questo che lavoro ogni giorno con il mio coach Corrado Borroni. Fino a giugno-luglio non avrò punti da difendere e spero davvero di fare un bel salto in classifica. La prossima stagione inizierà al 100% con la trasferta australiana; dovrei partire gli ultimi giorni di dicembre ed è finalmente un sogno che si realizza.” Crugnola è arrivato nel tennis che conta un po’ in ritardo; probabilmente tornando indietro nel tempo qualche scelta avrebbe potuto essere diversa, come ci confia ancora Marco: “Chi non cambierebbe qualcosa nel proprio passato? E’ ovvio che lo farei anche io, ma è inutile rimuginare. Devo pensare al presente, anche se è ovvio che se avessi iniziato a fare sul serio a 16 anni invece che a 21….” Top-100, questo l’obiettivo dichiarato di Crugnola per il 2009, non certo una chimera: “Il segreto è la continuità. Per entrare nei primi 100 dovrei giocare 9-10 mesi come ho fatto in queste ultime settimane. La possibilità di farcela è nelle mie corde, bisogna lavorare, lavorare e lavorare..”
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