Italia, Svizzera, Austria: sono queste le nazioni che ruotano nella vita di Luca Margaroli, il 25enne elvetico nato a Brescia e iscritto sia nel torneo di singolare che di doppio sul Play-It degli Internazionali 2017. Ripescato come lucky loser, Margaroli ha si è imposto con carattere e in rimonta su Lestienne prima di cedere al terzo con onore a Ignatik, attuale numero 175 al mondo. “Brescia posso considerarlo un torneo di casa. Ci ho vissuto per sei anni, fa piacere rivedere tanti volti conosciuti. Poi mi sono spostato in Svizzera per motivi di lavoro di mio padre. Da due anni invece mi alleno a Vienna con Gilbert Schaller e Ivan Galic”.
“La vittoria con Lestienne (la seconda in carriera a livello Challenger, ad un anno di distanza da quella a Pune, ndr) arriva dopo un bel po’ di sconfitte al primo turno, mi fa tirare un sospiro di sollievo“, ha detto ai microfoni di Spaziotennis, nonostante il singolo al momento non sia in cima alle priorità. “L’ho messo un po’ da parte anche se penso di valere più del numero 700, ho intenzione di concentrarmi più sul doppio (dove occupa la posizione numero 157). Una scelta che nasce dal fatto di essere rimasto ai Futures a livello di ranking, a quel punto ho deciso di viaggiare con il mio allenatore e con gli altri ragazzi che erano al livello dei Challenger. Ho sfruttato questa opportunità per allenarmi con gente più forte e ho iniziato col doppio data la mia classifica. Il mio compagno ideale? Se dovesse funzionare continuerò con Weissborn, faremo preprazione insieme“. Proprio grazie al doppio quest’anno ha esordito in Coppa Davis, lanciato da Mezzadri nel confronto contro la Bielorussia. “Fu una partita tirata, persa 7-6 7-6 7-6 nonostante gli avversari fossero sulla carta più forti di noi”.
Il connubio Svizzera-tennis porta inevitabilmente a Federer: “Roger è una persona alla mano anche se alle volte non si direbbe vista l’attenzione di tutti nei suoi confronti. Per farti un esempio, dopo non esserci visti per più di un anno ci siamo incontrati in un ristorante a Basilea, è stato lui a venire al mio tavolo e salutarmi. L’ho buttata lì per un doppio alle Olimpiadi 2020, me lo deve visto che si scalda spesso con me e ha sempre vinto!”.
Ma nella vita di Margaroli non c’è solo il tennis. Oltre allo sport cui è stato iniziato grazie a mamma Isabella Sogno, ex tennista tra le prime 15 d’Italia, c’è anche una laurea vicina in Scienze Motorie a Milano: “Mi mancano una decina di esami, quest’anno le date sono capitate male: una volta ero in Australia, una volta a Basilea e per questo non sono andato avanti negli studi. L’obiettivo è rimanere nel mondo del tennis e arricchire il mio bagaglio di esperienze”.
Ecco l’intervista completa
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