(Alessandro Giannessi – Foto Bruno Silverii)
di Alberto Biagiotti
Alessandro Giannessi ha strappato il pass per le prequalificazioni degli Internazionali BNL d’Italia vincendo l’Open al Tennis Club Genova 1893. Un cammino non troppo tortuoso per il giocatore classe 1990 di La Spezia ,che l’ha visto andare fino in fondo in un torneo dove, sin dall’inizio, deteneva i favori del pronostico. Oltre al mito del Foro Italico, Alessandro ha raccontato delle sue difficoltà dal 2012 (quando ottenne il best ranking di numero 126 al mondo) in poi per via di problemi fisici che hanno rallentato la sua corsa. Corsa ricominciata lo scorso anno con una crescita verticale e una risalita del ranking (attualmente occupa la posizione numero 179). Giannessi ha raccontato anche del tennis azzurro e del movimento in crescita, fino ai suoi obiettivi, ben precisi e fissi in testa, per questo 2016. Fino a un paragone divertente e per lui lusingante con… Rafael Nadal.
Alessandro, giocherai nelle Prequalificazioni del Foro Italico, come è stato il cammino nel torneo utile a strappare il pass?
“Il torneo delle Prequalificazioni è stato un buon torneo per me. In finale ho giocato contro Fabrizio Ornago (attualmente 1226 del ranking, ndr) vincendo in due set e giocando un discreto match”.
Quali sono le tue motivazioni per Roma? Per te non sarà la prima volta sui campi del Foro…
“Sicuramente giocare a Roma sarà stupendo, come sempre per noi italiani. Io spero di arrivare al massimo a questo appuntamento e poter disputare un grande torneo”.
Voi giocatori di una certa caratura e esperienza internazionale (penso in questo momento a Naso che ha giocato a Jesi, torneo poi vinto da Galvani) come vivete questi Open Prequali, si gioca per davvero col sogno del Foro Italico o è un torneo in più da mettere in programma (visto anche l’ottimo montepremi)?
“L’Open a Genova l’ho giocato sicuramente per darmi la possibilità di giocare le Prequalificazioni e, perché no, avere poi la possibilità di giocarmi il tabellone principale. Ovviamente anche il grosso montepremi del torneo è una cosa da non sottovalutare e che stimola ancora di più”.
Parliamo un po’ di tennis italiano, visto che questi Open sono stati creati un po’ per creare movimento dal basso su modello USTA: come vedi il futuro del tennis azzurro?
“Il movimento del tennis italiano è sicuramente in un ottimo momento, ci sono davvero tanti giovani emergenti e, soprattutto, anche tanti giocatori nei primi 250 del mondo che dimostra come il movimento sia comunque in ottima salute”.
Nel recente Challenger di Barletta hai battuto Gianluca Mager e, come te, è arrivato in quarti di finale anche Lorenzo Sonego, cosa mi dici su di loro?
“Sia Mager che Sonego hanno un potenziale altissimo. Credo che, a breve termine, possano fare un’ottima annata entrambi; e per il futuro sono convinto che arriveranno ad avere buonissimi risultati”.
Quali sono i tuoi obiettivi per il 2016? E’ un tuo obiettivo avvicinare il best ranking e magari migliorarlo?
“Gli obiettivi per il 2016 sono sicuramente quelli di avvicinarmi il più possibile ai primi 100 giocatori del mondo, quindi avvicinarmi, e perché no superare, anche il mio best ranking”.
Cosa ti è capitato nel 2012, anno appunto del best ranking, fino all’anno scorso quando è ricominciata la tua risalita?
“Dal 2012 ho avuto purtroppo una serie di problemi che si sono concatenati tutti insieme. Prima una polmonite, poi l’operazione al polso, conditi da vari problemi generali che non mi hanno permesso di tirare fuori il meglio da me stesso. Penso comunque che queste esperienze mi siano servite per crescere e per farmi ripartire adesso. Ora mi sento più maturo rispetto al passato”.
La tua programmazione in breve, dove giocherai? Qualificazioni a Parigi?
“Prequali a Roma e sì, andrò a giocare le qualificazioni del Roland Garros. Poi vedremo…”.
Per chiudere mi preme raccontarti un aneddoto: anni fa ero al Foro Italico, mentre giravo per le vie del Foro sento un ragazzo dire: “ahòòòò ce sta il Giannessi spagnolo!!!”. Io incuriosito lo seguo e ad allenarsi nei campi secondari c’era Rafa Nadal. Ti fa felice un paragone simile? (Non penso fosse un tuo parente in quanto l’accento non era spezzino…)
“Mah, che dire… queste cose sono divertenti e fa sempre piacere sentirsele raccontare. Essere paragonati a un campione come Rafa poi…”.