da Napoli, Luca Fiorino
Daniele Silvestre, neo coach di Federico Gaio, ai microfoni di Luca Fiorino dopo la sconfitta, giocando un buon match, contro Carballes Baena a Napoli.
Cominciamo subito a parlare della partita di oggi di Federico Gaio, che ha giocato con un tennista che sulla terra rossa si sa esprimere molto bene, Carballes Baena. Quindi, nonostante la sconfitta, partita positiva?
Assolutamente sì. Federico ha giocato contro uno specialista della terra rossa, che credo giochi la maggior parte dei suoi match proprio su questa superficie. Ha giocato un gran primo set, esprimendo un altissimo livello. Oggi era il primo vero match sulla terra rossa della stagione, perché prima abbiamo giocato su terra in altura in Messico, dove le condizioni sono assolutamente differenti. È stato un ottimo test, e nelle prossime settimane sono sicuro che Federico si esprimerà molto bene, anche perché sulla terra ci sa giocare.
Parliamo di un giocatore molto versatile, che si trova bene anche sul veloce. Oggi si sono visti anche vari serve&volley.
Certamente, si adatta molto bene anche al veloce, sebbene i migliori risultati della carriera siano arrivati sulla terra. È molto versatile fortunatamente e può giocare sostanzialmente ovunque.
Sembrava che ad inizio di stagione fosse un po’ sfiduciato, poi è arrivata questa semifinale in Messico ed un altro quarto di finale. Ha ritrovato motivazione?
Lui è un giocatore che ha bisogno di giocare molte partite per prendere confidenza, col suo gioco, con i suoi schemi di gioco e con le situazioni di gioco. Ad inizio anno poi non è stato fortunatissimo con i sorteggi, tipo in Nuova Caledonia ha giocato subito contro la testa di serie numero 1… ora è in fiducia, ma non sono tanto le vittorie, quanto la consapevolezza che ogni giorno si fanno le cose giuste. Poi prima o poi l’occasione arriva e si può sfruttare, vincendo partite ed ottenendo il risultato. Quella semifinale che dicevi è stata frutto di buone partite giocate, ha battuto anche Michael Berrer, ancora testa di serie numero 1, che poi se non sbaglio ha vinto il torneo successivo che ha giocato. Importante è il livello espresso, lo stato di forma ed il fare le cose giuste, al momento.
La vostra collaborazione è nata a Bergamo, giusto?
Sì, la nostra collaborazione è nata a Bergamo, abbiamo provato una settimana per conoscerci. Federico poi si appoggia al centro tecnico di Tirrenia dove io ho lavorato. Ci stiamo conoscendo meglio, abbiamo già fatto questa trasferta di tre settimane in Messico, poi siamo andati in Francia ed ora qui a Napoli e sta andando bene.
Programmazione per i prossimi tornei?
Sicuramente ora andremo al Challenger di Barletta, poi faremo le prequalificazioni degli Internazionali BNL d’Italia e poi vediamo. Però cercheremo di stare per un po’ sulla terra rossa in questo periodo.
Quando avete cominciato questa collaborazione vi siete anche dati certi obiettivi da raggiungere?
Sicuramente, ma è prassi di quando si lavora assieme. Soprattutto di tipo tecnico-tattico, perché poi i risultati arrivano da quello. Peraltro, se l’obiettivo è solo di risultato, finisce che il risultato non arriva.
E se dovessimo pensare ad un obiettivo di ranking?
Nelle ultime settimane, giocando alcune partite di ottimo livello, ha già scalato una cinquantina di posizioni. Questa scalata però lascerebbe il tempo che trova non si trovasse continuità, quindi ora puntiamo a quello. Il suo livello gli permette anche, come ha dimostrato, di poter giocare anche con i primi 100 al mondo. Anche oggi non era facile: tornare dalla Francia, piombare sulla terra e mettere in campo un terzo set così dimostra tante cose.
Leggi anche:
- None Found