Spazio Tennis ha la consuetudine di guardare avanti, cercando di conoscere al meglio le giovani speranze (italiane e non) pronte a far breccia nel cuore degli appassionati, entrando di diritto nel gotha del tennis. A volte però tornare indietro nel tempo può essere interessante ed istruttivo; capire com’era il tennis qualche anno fa, le differenze con lo sport di oggi, le pressioni e le emozioni di ieri e di oggi. Oggi abbiamo incontrato Flora Perfetti, tennista azzurra che nel 1996 ha raggiunto la posizione numero 54 Wta. Flora, che ci ha gentilmente concesso questa intervista, in carriera ha superato tenniste quali Shaughnessy, Farina, Sanchez-Lorenzo, Suarez ed altre ancora.
di Alessandro Nizegorodcew
Iniziamo Flora con i tuoi primo contatti col mondo del tennis. Raccontaci la tua storia..
“Ho iniziato a giocare all’età di 6 anni contro il muro di un magazzino di fronte a casa mia. Rimanevo ore ed ore a colpire la palla, mi piaceva da matti e la domenica giocavo i doppi con i miei genitori. Cosi all’età di 9 anni mio padre decise di iscrivermi al primo corso di tennis. Il maestro Lassalle Errani mi addocchiò per le mie capacità fisiche, dato che come bambina avevo molta forza e così andai in agonistica. All’ età di 16 anni vinsi il mio primo titolo italiano a squadre con il CA Faenza. Pian pianino iniziai a fare sempre più tornei. Mi piaceva giocare a tennis e quasi tutte le persone che mi stavano vicino mi spingevano a fare scelte importanti. Una di queste era: andare all ‘estero ad allenarmi. Io però volevo rimanere a casa con la mia famiglia e ho continuato per la mia strada.“
Passiamo ai primi tornei e alle prime vittorie..
“A 21 anni ho vinto il mio primo 10.000$ a Riccione, in finale con Ginevra Mugnaini. Ricordo che fu molto emozionante ricevere la coppa e un favoloso mazzo di fiori. Così decisi di fare la giocatrice di tennis a tutti gli effetti, ma a casa mia, con un allenatore che poi per 7 anni è stato anche un fidanzato. Mi facevo la programmazione dei tornei da sola e sceglievo io dove andare a giocare. Ricorderò sempre quella volta che dovevo partire per l’Australia. Ero da sola e il pensiero di farmi 24 ore di volo mi faceva sentire male. Dovevo disputare il tabellone principale, quindi ero già entrata nelle 120 del mondo; avevo preparato tutto salvo un unico imprevisto: il “visto”!! Non ci ho pensato due volte e sono rimasta a casa anche se potevo partire lo stesso.”
In Australia però sei andata negli anni successivi.. e le cose sono anche andate piuttosto bene, no?
“Si, assolutamente. Per tre volte sono sempre ritornata in Australia e devo dire che ho dei ricordi bellissimi: terzo turno sul centrale contro la fortissima Davenport. Emozione stra forte, da brivido bellissimo…”
A metà anni ’90 sei stata tra le prime 60 Wta. Credi di aver potuto fare di più?
“Nel 1996 raggiunsi la 54esima posizione nel ranking mondiale. Certo a pensarci ora avrei potuto fare sicuramente meglio, soprattutto se avessi avuto un allenatore per girare nei tornei. Ricordo un match bellissimo contro Silvia Farina, al torneo di Budapest. Finì 61 62 per me e all’uscita dal campo mi fermò l’allenatore di Silvia, che era l’argentino Leonardo Lerda. Mi disse: “Senti, io e te possiamo fare grandi cose insieme, tu sei molto più forte di Silvia e hai i mezzi per arrivare nelle prime 10 del mondo. Lì per lì la presi come un complimento, ma poi ripensandoci e soprattutto vedendo dove Silvia è arrivata negli anni, ho avuto la sensazione che potesse avere ragione.”
Quali sono state le altre grandi partite e le forti emozioni vissute durante la tua carriera?
“Nel 97 fui convocata per la Fed Cup insieme a Silvia Farina, Gloria Pizzichini, Lubiani Francesca e fu sicuramente un grande traguardo. Altre emozioni forti sono state quelli sui campi di Wimbledon, dove si vive un’altra atmosfera, un altro tennis… Ricordo nitidamente anche quando giocai sul centrale di Roma contro la Sabatini. Finì 61 76, con un secondo set favoloso perso per un errore banale: volè sopra la rete sbagliata!!! Comunque ci sono state tante altre emozioni e sono felice di quello che ho fatto!!”
Che cos’è il tennis per te oggi?
“Oggi il tennis è ancora la mia vita, nonostante faccia anche la mamma. Insegno presso il circolo tennis CA Faenza e sono felice di trasmettere positività verso questo bellissimo sport.”
In questo periodo il tennis femminile in Italia va a gonfie vele, mentre il settore maschile è in grave difficoltà. Ti sei fatta un’idea delle cause?
“Per quanto riguarda la differenza fra il rendimento maschile e quello femminile, ti posso dire che sicuramente il tennis maschile è più equilibrato e ci sono parecchi giocatori che giocano bene ed è più difficile diventare dei campioni; fisicamente bisogna essere veramente forte! Nel campo femminile, se hai delle buone gambe e tanta voglia di arrivare, con grinta e determinazione puoi arrivare piuttosto in alto.”
C’è una tennista, nel circuito maggiore di oggi, che stimi particolarmente e che ti piace veder giocare?
“Una delle giocatrici che amo di più è sicuramente la Clijsters, per altro mia grandissima amica; con Kim infatti ho avuto la fortuna di giocare la seria A insieme in Olanda.”
Grazie Flora e buon tennis, visto che è ancora parte della tua vita!
“Grazie a te e un saluto a tutti i lettori di Spazio Tennis… Alla prossima…“
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