Fenomeni da Challenger è una nuova rubrica di Spazio Tennis, dedicata a quei giocatori dal grande talento (e spesso con qualche lacuna mentale) che per un motivo o per un altro non hanno sfondato nel gotha del tennis. Ma guardarli giocare dal vivo rimane uno spettacolo unico. Ecco a voi “Fenomeni da Challenger”..
(Rabie Chaki – Foto Nizegorodcew)
di Alessandro Nizegorodcew
Ho visto giocare per la prima volta Rabie Chaki in un challenger marocchino, contro il nostro Flavio Cipolla. Il talento mi è apparso subito nitido, confermato anche dallo stesso tennista romano, che in quell’occasione si impose in tre set. Rabie Chaki ha un ottimo servizio, potente e preciso, con una seconda di qualità notevole. Il diritto e il rovescio sono due colpi molto piatti e penetranti nell’aria. La potenza dei due fondamentali è considerevole, soprattutto se associata alla grande mano. La smorzata, in particolare di diritto, è un colpo quasi sempre vincente; da lasciare fermi gli avversari. A rete ha una grande sicurezza, dovuta ovviamente alla grande sensibilità. Abbiamo incontrato Rabie, per conoscere meglio la sua storia..
“Ho iniziato a giocare a tennis con mio padre a Tangeri, all’età di 4 anni. Ho sempre cercato di impostare il mio gioco in maniera molto offensiva. In questo periodo sto cercando di migliorare il mio tennis confrontandomi con i tornei challenger e le cose stanno andando piuttosto bene. Adesso andrò in Belgio per una serie di tornei, nei quali spero davvero di fare bene. Per riuscire a vincere un numero maggiore di match, credo di dover scendere ancora di più verso la rete per chiudere il punto. Spero anche di giocare spesso in Italia. Mi piace l’ambiente, il cibo e soprattutto le persone..“
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