L’Alto-Adige è una terra che, negli ultimi anni, sta dando al tennis italiano diversi giocatori sui quali, nel presente e nel futuro più o meno immediato, si potrà fare discreto affidamento. Di Andreas Seppi e Karin Knapp, ormai entrati nei top-100 dei rispettivi ranking mondiali, già molto si sa e molto di loro si è parlato e scritto. Alle loro spalle però, altre giovani promesse stanno cercando di farsi spazio: una delle tenniste che più risultati sta mettendo in cascina, seppur a livello ITF, è Evelyn Mayr, diciotto anni compiuti quest’anno, da Brunico. La carriera e l’ascesa di Evelyn sono piuttosto recenti, se paragonate alle premesse che molte sue coetanee, anche azzurre, denotavano:
“Gioco a tennis a livello professionistico con una certa costanza dalla scorsa stagione, da junior non ho mai fatto parte di alcuna rappresentativa nazionale, dato che prima di me c’erano Dentoni, Besser, Di Batte, Vaideanu, Zanchetta…Del resto la mia priorità al momento è ancora lo studio: a settembre comincerò a frequentare l’ultimo anno” Dopodichè ci sarà lo spazio per il tennis 24 ore al giorno “Al momento per me non è semplicissimo fare tuttto. Infatti, differentemente da tante mie colleghe, mi alleno “solo” due-tre ore al giorno, non di più, ma d’altronde andando a scuola la mattina ed avendo bisogno anche di un po’ di tempo libero per ricarburare, il tempo destinato al tennis è quello” I risultati sembrano deporre a suo favore “Lo scorso anno raccolsi il primo risultato prestigioso, a Ciampino, una bella semifinale, dopo i quarti a Gardone Val Trompia, Vienna ed Innsbruck” A cui fecero seguito i quarti di finale conquistati a Castelgandolfo, traguardi raggiunti che le permisero di terminare la stagione tra le prime 700 giocatrici del ranking Wta. Sembrava la situazione ideale per permetterle un 2007 in continua escalation, così come era stata l’annata precedente, ma non sempre le cose vanno come si vorrebbe.
“Ad inizio stagione è accaduto un piccolo problema. Io e mia sorella Julia (di cui parleremo più avanti n.d.r.) ci allenavamo ormai da cinque anni con un allenatore a Brunico, il nostro paese, quando questa persona decise di far confluire la sua accademia con quella di un altro e di unire così le due scuole tennis. Viste le prospettive, io e Julia abbiamo deciso che forse era giunto il momento di cambiare guida tecnica e così siamo passate ad allenarci con Cristian Larcher, che ormai sono diversi mesi che ci segue.”
Per questo motivo Evelyn ha avuto un inizio di stagione un po’ sottotono, fermo restando l’attività limitata, dovuta ai problemi scolastici cui si faceva cenno prima. Da luglio però Evelyn sta centrando risultati in serie, arrivando almeno nei quarti di finale in tutti i tornei cui partecipa: il momento d’oro è cominciato sull’erba sintetica di Imola Tozzona, dove raggiunse la semifinale, sconfitta dalla Gatto-Monticone “primo acuto dell’anno ottenuto sull’erba sintetica, io che preferisco giocare sulla terra rossa…” e proprio sulla terra arriva, la settimana successiva, la prima finale a Garching. Sconfitta netta in finale (doppio 6-1 dalla Vajdova), tanto che più che per questo torneo, la Mayr serba rammarico per il torneo successivo, disputatosi a Gardone val Trompia, dove è stata sconfitta in semifinale dalla Verardi “Al primo turno vinsi un brutto match con la Tognetti: ero avanti 6-0 3-1, ho finito col complicarmi la vita ed a trascinare la pratica al terzo set, chiuso per 6-3. Al secondo turno, con la Cabrera Handt, mi ritrovavo sotto nettamente nel primo e poi tutt’un tratto la partita è girata dalla mia parte. Peccato poi che in semifinale mi sono ritrovata vicina alla vittoria con la Verardi (6-3 5-4 30 pari), ma l’ha spuntata lei per 7-5 al terzo set.”
Comunque Evelyn non si è fermata davanti a queste ghiotte occasioni, altro quarto di finale a Jesi, dove ha sconfitto Irina Buryachok all’esordio “incredibile, ancora contro di lei! Quando mia madre mi ha detto che dovevo giocare contro l’ucraina, già sfidata lo scorso anno proprio qui a Jesi (vinse la Buryachok in due set n.d.r.), non ci volevo credere.. Per mia fortuna lei ha giocato proprio male ed io ne ho approfittato, molto più facilmente di quanto potessi prevedere anche nelle più rosee previsioni”
Risultato subito emulato a Pesaro e l’obiettivo di fine stagione pare essere ormai prossimo “Entrare nelle 500, questo il mio traguardo per il 2007, che direi sia anche alla mia portata, visti i recenti risultati”
Evelyn procede coi piedi di piombo quando si parla di futuro “Non mi sento di fare proclami, anche perchè al momento ho in mente questo: terminata la scuola, mi do tre anni per il professionismo e voglio vedere dove arrivo, dopodiché valuterò come mi sarò comportata e come agire di conseguenza” Anche se “Giocare a Wimbledon, anche per una sola volta, resta comunque un sogno, sin da quando ero alle prime armi”
Un progresso costante e continuo, quello di Evelyn, che non si tira indietro quando si tratta di parlare del suo modo di giocare a tennis “Vengo da Brunico, quindi come è facile immaginare per molti mesi all’anno gioco indoor, ma, differentemente da quanto si possa pensare, preferisco giocare sulla terra rossa che non sui campi rapidi“. In effetti il gioco della Mayr è fatto di regolarità “Mi sento più sicura col rovescio che non col dritto“. E’ alta e col servizio può raccogliere punti importanti “con la prima è vero, ma con la seconda di servizio ho grossi problemi, è di sicuro il punto su cui devo migliorare: in allenamento in realtà gioco una seconda di servizio piuttosto solida, poi in partita subentrano i problemi psicologici ed ecco che metto in campo una battuta su cui non è difficile entrare. C’è da aggiungere che da giovane ho avuto grossi problemi con le impugnature, e questo ha inficiato sull’efficacia, nei primi tempi, del mio servizio.”
Come detto Evelyn Mayr si allena con la sorellina Julia (top 10 europea a livello under 16), di due anni più giovane. “Julia ha appena terminato la sua avventura nella European Summer Cup under 16, assieme a Vivienne Vierin e Gioia Barbieri (raggiungendo la settima posizione) a Leysin, in Svizzera. Ovviamente la conosco benissimo, e di lei, prim’ancora che le caratteristiche tecniche, mi stupiscono due cose: il suo grande vigore atletico, corre tantissimo in campo, e la sua grandissima determinazione, ha una capacità di affrontare i match ed una tenuta mentale invidiabile.”
Se son rose.. Sta di fatto che entrambe le sorelle Mayr, Evelyn e Julia, vadano seguite: la caparbietà e l’umiltà sono le armi giuste per provare ad accedere nel tennis che conta.
di Luca Brancher
E’ un piacere per me annunciare un nuovo collaboratore esterno di Spazio Tennis: Luca Brancher. Molti di voi già lo conosceranno e altri impareranno ad apprezzarlo..
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