di Luca Brancher
L’Alto Adige è una della regioni che negli ultimi anni ha maggiormente contribuito alle sorti del tennis italiano. Non a caso, in questi ultimi mesi, Andreas Seppi e Karin Knapp sono due tra i giocatori su cui è lecito riporre maggiori aspettative in ottica presente e futura: dietro di loro, tante altre piccole realtà stanno cercando di farsi luce, soprattutto in campo femminile. Dopo aver già parlato in passato di Evelyn Mayr, dedichiamo ora dello spazio ad Ester Baschirotto, che con la Mayr condivide, oltre alla provenienza, anche l’età.
Il 2007 di Ester è stata la sua prima vera stagione da professionista, nella quale ha conseguito i primi risultati, anche se sulla sua attività grava il fatto di frequentare la scuola.
“Ho cominciato a giocare all’età di 8 anni, quando nel weekend andavo a Ronzone, paesino del Trentino dove si trova il mio vecchio circolo. Giocavo sempre con un amico, il figlio del mio attuale coach.” Lì è nata la Baschirotto tennista “di quelle prime esperienze ho conservato una naturale aggressività in campo, anche come atteggiamento”
Ora invece?
“Ora mi alleno a Bolzano con Yasmin Angelli e Michele Pesarin, durante il pomeriggio, mentre la mattina vengo seguita da Gianluca Gatto. Ovviamente tutto questo è subordinato alle possibilità che ho di assentarmi dalla scuola”
Immagino che non sia facile per te..
“La mia giornata è infatti piuttosto intensa, soprattuttto di questi tempi: la mattina frequento la scuola, dopodichè ho due ore di allenamento. Nel primo pomeriggio c’è invece la sessione di palestra, prima dello studio e delle nuove lezioni tennistiche. Ora poi ho anche la scuola-guida.“
La scuola è alquanto impegnativa, vedo
“Sì, è un Liceo della Comunicazione, una scuola americana nella quale le mie presenze vengono monitorate e, di conseguenza, da queste si determina la possibilità di partecipare ai tornei, con le inevitabili assenze che ne deriverebbero. Lo scorso autunno, tra gli Itf isolani ad ottobre e il torneo di Barcelona a novembre ne ho collezionate un po’, per cui, fino a metà febbraio non so ancora quando avrà inizio la mia stagione. Tra qualche settimana i miei maestri parleranno con i professori della scuola per avere maggiori delucidazioni in merito”
Andando a valutare più nello specifico la sua stagione, notiamo che il 2007 appena conclusosi è stata la prima sua vera annata da tennista professionista. Ad Innsbruck, lo scorso settembre, è arrivata la prima vittoria negli ITF, contro la collega-conterranea Messner, mentre c’è voluto poco più di un mese per trovare il primo accesso nei Main Draw, a Settimo San Pietro.
Che tipo di giocatrice sei?
“Il mio colpo migliore è sicuramente il dritto, il rovescio devo migliorarlo. Non mi trovo a mio agio a rete, ma di certo la parte su cui devo lavorare di più è il potenziamento fisico. Aumentare la mia massa muscolare permetterà ai miei colpi di essere più efficaci e potenti.”
Cosa speri di ottenere dal tennis? Quali sono le tue ambizioni?
“Gioco a tennis per dare il massimo sempre, per cui come tutti punto ad emulare i “grandi” delle classifiche mondiali. Nadal e Volandri sono i miei giocatori preferiti.”
E tra i tuoi modelli chi indicheresti?
“Beh, non esiterei ad indicare i miei allenatori, coi quali ho condiviso molte esperienze nelle varie trasferte e con la quale sono cresciuta. Li considero una seconda famiglia, li stimo molto e non saprei come fare senza di loro”
In attesa di attenderla al via in questo 2008, e aspettando che l’impegno scolastico sia portato a conclusione, non possiamo che augurarle di ottenere tutti i successi che merita.
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