Martina Colmegna ha talento da vendere ed è chiaro ormai da diversi anni, da quando per la prima volta si è lanciata nel circuito ITF, ponendo le basi per una promettente carriera. Dopo problemi fisici non di poco conto Martina è tornata nel circuito, mostrando grande tenacia e determinazione.
Martina nasce il 10 dicembre 1996 a Desio, in Brianza, ma cresce e vive a Cesano Maderno. Inizia ad allenarsi a 5 anni e dopo essersi fatta strada nei tornei junior e FIT esordisce anche a livello Itf nel 2013, ancora 16enne. A fine anno arrivano anche i primi risultati quando a Castellan parte dalle qualificazioni per raggiungere i quarti di finale e ripete l’ottimo risultato poco dopo in Turchia. Nel suo primo anno da professionista Martina chiude alla posizione 1046, pronta a decollare nel 2014. L’anno successivo arriva la prima finale nell’Itf di Le Havre e grazie a tanti buoni piazzamenti segna il best ranking di numero 743 prima ancora di aver compiuto 18 anni. Quando tutto sembrava volgere per il meglio la salita di Martina subisce un pesantissimo stop: infortunio alla spalla, operazione chirurgica e riabilitazione. Un tunnel buio di cui appare difficile vedere la fine, tanto da far vacillare la determinazione della giovane brianzola, costretta a stare lontana dai campi. Per molti mesi non si hanno notizie da Martina, finché il silenzio viene finalmente rotto a marzo 2016; Martina risulta iscritta alle qualificazioni dell’Itf in terra francese di Gonesse. Al piacere di osservarla nuovamente in campo si accompagna la gioia nel vederla superare entrambi i turni del tabellone cadetto e conquistare il main draw. Martina non si accontenta però, e batte la teste di serie numero 4 Boeykens – numero 350 del mondo –, prima vittoria di rilievo. L’avventura si ferma solo ai quarti di finale e poco tempo dopo Martina ripete la stessa impresa in un altro Itf francese. Un ritorno più positivo di quanto si potesse pensare o sperare che riporta i riflettori sulla Colmegna, soprattutto durante il torneo di prequalificazioni per gli Internazionali BNL d’Italia. Affamata di vittorie e motivata a far bene, Martina trova la sua miglior forma e conquista la wild card per il torneo di qualificazioni. Qui si trova davanti la portoricana Monica Puig – che dopo qualche mese avrebbe portato al collo una medaglia d’oro olimpica – contro la quale vince 3 games prima di uscire sconfitta ma soddisfatta dal campo. Sempre a Roma Martina raggiunge anche una semifinale in un Itf da $25.000 battendo tra le altre Hozumi e Badosa, rispettivamente 200 e 245 del mondo. Nel frattempo la classifica continua a migliorare ma la stanchezza per la poca abitudine ai tornei si fa sentire, così Martina chiude anticipatamente il 2016 a ottobre; a dicembre occupa la posizione numero 608. Il 2017 è iniziato a febbraio, con al momento un bilancio 3 vittorie e 2 sconfitte, sufficiente a raggiungere il best ranking di 593 che sicuramente Martina migliorerà breve. Pronta a partire per la Francia, sempre insieme al suo ragazzo e allenatore Roberto Guida, la giovane e gentile brianzola ha risposto a qualche domanda sul suo passato e sui suoi progetti per il futuro.
Hai cominciato a giocare a 5 anni giusto? Dove e con chi?
“Si, a Cesano Maderno. Il maestro non era fisso quando ero così piccola, ne ho avuti diversi”.
Che rapporto hai con la federazione e con le altre giocatrici? Hai amiche nel circuito?
“Con la federazione ho un buon rapporto e anche con le altre ragazze del circuito, ci conosciamo bene tutte! L’amica con cui ho un legame più stretto è Georgia Brescia, abitiamo vicine ed essendo dello stesso anno siamo cresciute insieme”.
Sei stata ferma due anni per un infortunio alla spalla. Cos’hai fatto nel frattempo? Hai mai pensato di lasciare il tennis definitivamente in quel periodo?
“Si, mi sono operata. In quei due anni mi sono dedicata alla scuola, mi sono diplomata. Per quanto riguarda il ritirarmi, ci ho pensato soprattutto quando ho ricominciato, perché è stata molto dura e non avrei mai creduto di riuscire a tornare a giocare ad alto livello. Per fortuna ho avuto sempre al mio fianco Roberto Guida (maestro e fidanzato) che mi ha sempre sostenuta, spronata e aiutata. La mia ripresa è stata possibile soprattutto grazie a lui, da sola non ce l’avrei mai fatta”.
Quando sei rientrata l’anno scorso hai sorpreso tutti raggiungendo due quarti di finale consecutivi, entrambi partendo dalle qualificazioni. Ti aspettavi un rientro del genere? Quali sono state le chiavi di un ritorno così positivo?
“Non me lo aspettavo minimamente. Per quanto riguarda la chiave vincente direi la mancanza di aspettative, perché mi ha liberato la mente da qualsiasi tipo di stress. Avevo ripreso da poco, mi stavo allenando pochissimo perché non potevo sforzare troppo la spalla e ho deciso di iscrivermi a un torneo per confrontarmi e capire quanto ero ancora indietro rispetto alle altre ragazze”.
A maggio hai giocato le Prequalificazioni per gli Internazionali BNL d’Italia, conquistando la wildcard per giocare le qualificazioni. Cosa ti è rimasto di quell’esperienza e che emozioni ricordi della partita con la Puig? Proverai anche quest’anno a qualificarti?
“È stata l’esperienza più bella in assoluto nel mondo del tennis! Il Foro è stato il mio terzo torneo dell’anno e sinceramente pensavo di uscire al primo turno anche in quel caso, invece alla fine è stata la settimana più positiva della mia carriera. Della partita con la Puig ricordo che c’era tantissima gente, era tutto pieno e io ero emozionatissima! Mi ricordo che finito il primo set ho chiamato il mio maestro in campo e sono scoppiata a piangere da quanto ero emozionata! Comunque si, quest’anno proverò a di qualificarmi di nuovo”.
Durante il torneo di Prequalificazioni hai affermato di avere ancora degli strascichi dell’infortunio e che riuscivi ad allenarti solamente 1/2 ore al giorno. Come va invece ora? Hai ancora fastidio o hai messo l’infortunio completamente alle spalle?
“Ora va molto meglio. Riesco ad allenarmi tranquillamente, devo solo fare molta attenzione perché una spalla operata è sempre molto delicata, richiede continuamente delle cure anche se non si sente dolore. Ogni tanto quando gioco tanto mi si affatica e sento ancora dei leggeri dolori, soprattutto dopo match lunghi. Questa però è una cosa normale”.
L’anno scorso hai giocato molto poco in autunno e hai concluso piuttosto presto la stagione a livello ITF. È stata una scelta di programmazione o c’è stato qualche altro problema fisico?
“È stata una scelta di programmazione in quanto, essendo stata ferma due anni e non essendomi allenata neanche fisicamente, avrei fatto molta fatica a giocare gli ultimi tornei. Avevo bisogno di fare una lunga preparazione invernale in modo da ricaricare le batterie, ed è esattamente quello che ho fatto: 4 lunghi mesi di preparazione, sperando di riuscire a finire l’anno con ancora energia”.
Dove hai svolto la preparazione invernale?
“L’ho svolta al Quanta Club a Milano con Roberto Guida, ma anche con Barbara Rossi, Maurizio Riva e Giovanni Teoli (preparatore atletico)”.
Quali tornei prevede la tua programmazione del futuro prossimo e quali sono invece gli obiettivi di questa stagione?
“Sono in Francia dove ho fatto i due tornei l’anno scorso (i primi due tornei a marzo, ndr) poi inizia la serie A2, quindi sarà un più difficile conciliare i tornei. Ripartirò con il Foro Italico (sperando di qualificarmi) e poi farò i 25.000$. L’obiettivo di questa stagione è chiudere nelle prime 300 WTA”.
Un’ultima domanda: qual è il tuo sogno nel tennis?
“La Top 10! (ride, ndr)”.
Non possiamo che rinnovare gli auguri a una ragazza che ha saputo fronteggiare le difficoltà come un semplice ostacolo sul percorso che può rafforzarla e renderla ancora più determinata a raggiungere i propri obiettivi. Quello che più speriamo è di poter ammirare a maggio Martina al foro italico, magari sul Campo Centrale, a raccogliere gli applausi che le spettano, in attesa di vederla in appuntamenti sempre più importanti.