La stagione americana sta volgendo al termine, in attesa dell’ultimo grande appuntamento: Us Open. Federer sembra tornato in auge ed è certamente il favorito numero 1 per la vittoria finale. La nostra Flavia Pennetta dove potrà arrivare? Quale tra gli azzurri avrà maggiori possibilità di avanzare a Flushing Meadow? Abbiamo posto queste ed altre domande a Claudio Pistolesi, presente negli Stati Uniti al seguito del tedesco Michael Berrer..
(Claudio Pistolesi – Foto Nizegorodcew)
di Alessandro Nizegorodcew
Allora Claudio, iniziamo da Roger Federer. Il Re è in forma smagliante e ha dominato Cincinnati, surclassando a tratti Murray e Djokovic. Gerarchie ristabilite? Cosa ti aspetti da questi Us Open?
“Il significato di quello che sta succedendo in questa stagione ci deve far riflettere. Se Roger, come è probabile, metterà il proprio sigillo anche sugli Us Open, sarà protagonista di un 2009 che passerà alla storia come il suo migliore anno. Non solo, sarebbe il miglior anno di un campione dal 1969 ad oggi, con tre vittorie (Roland Garros, Wimbledon, Us Open) e la finale in Australia, nello Slam meno nobile. E’ la prova più alta di come la negatività di molta stampa, che trancia giudizi definitivi troppo repentinamente, debba andare a fare… una passeggiata di riflessione, visto che l’anno scorso più di un funerale prematuro è stato celebrato per il divino Roger. Detto questo, non è mai facile vincere a New York e mi aspetto una crescita di Rafa, dopo averlo visto ai minimi storici a Cincinatti. Murray e Djoko dovranno affilare le armi molto bene per poter dire la loro e io ci metto sempre dentro anche Tsonga tra questi, più di Del Potro e Verdasco. Solo con due giocatori sono andato “in fissa”, che possiedono il potenziale per essere nel gruppo dei primi 4 o 5: Tsonga e Bolelli. Tsonga è già quasi lì e Simone, con un po’ di fatica in più, ci arriverà.”
Parliamo di Flavia Pennetta, finalmente top 10. Quali sono le tue impressioni in merito? Riuscirà a rimanere a lungo top-10 o addirittura scalare ancora il ranking Wta?
“Con Flavia ho il ricordo indelebile di aver condiviso la Nazionale a Gennaio durante la Hopman Cup. Ho avuto l’occasione di conoscerla più da vicino e devo dire che oltre ad essere un talento tennistico allo stato puro, ha anche una personalità e qualità umane fuori dal comune. Sono questi gli elementi con cui un campione, più di come colpisce la palla, riesce a tradurre in risultati il proprio potenziale. Io credo che possa rimanere molti mesi nelle prime dieci e, visto il modo in cui batte quasi regolarmente Venus, potrebbe anche pensare alle prime 5 o, perché no, alle prime 3. Disturba il clamoroso salto sul carro della vincitrice della solita fit che, con i soldi di tutti, ha comprato pagine sui giornali, affermando che la Pennetta è una “sua” giocatrice (Ma come sua, è una vita che Flavia si allena in Spagna?!?!)..Ma di questo si riparlerà..”
Per un motivo o per un altro, gli italiani non si sono preparati al meglio per gli Us Open, chi per problemi fisici, chi per scelte di programmazione. A tuo avviso, a prescindere dal sorteggio che sarà ovviamente decisivo, chi potrà fare meglio dei nostri?
“Dico subito che sono rimasto sorpreso da alcune decisioni di programmazione che contraddicono il credo dei nostri coach più in vista a livello internazionale. Da tantissimi anni si dice, giustamente, che chi ha i punti per entrare nei tornei più grandi, anche in qualificazioni, deve andare a giocarli. L’unica programmazione possibile per un tennista che ambisce ai primi dieci deve essere questa e basta. Non è stato così ultimamente, ma forse su questa scelta sta avendo un ruolo importante la preparazione molto anticipata di quella che sarà la sfida di tutte le sfide: la Coppa Davis a Genova contro la Svizzera. Sono certo che con la stratosferica esperienza internazionale di Riccardo Piatti, che allena Simone Bolelli e ha sotto la sua ala protettrice sia Seppi che Fognini, più Starace, Cipolla, Volandri e il consigliere federale Bracciali per il doppio, saremo in grado di battere la Svizzera. Tutto questo puntando sul doppio e i due singolari con Wawrinka; anche se Simone, trovando la giornata giusta e con un buon tifo, potrebbe battere anche Roger. Tra l’altro la vittoria di Simone con Beck a New Heaven è significativa. Certo che per il capitano della fit Barazzutti, non sarà facile scegliere chi far fuori dalla squadra tra i sette giocatori menzionati. Di certo dopo gli insulti di binaghi a quasi tutti i giocatori papabili, c’è da chiedersi se non sarebbe una buona mossa da parte della fit non fare il pass a binaghi per vedere le partite a Genova.”
In conclusione Claudio, vorrei chiederti se, in questi ultimi mesi in cui hai girato molto tra tornei Atp e Challenger, hai individuato qualche ragazzo dal grande potenziale..
“Un nome su tutti: Milos Raonic. E’ un ragazzo canadese ma di origine serba. Serve come un treno e battere Gabashvili e Llodra, di seguito, a Montreal, la dice lunga sul potenziale di questo ragazzo.“
Leggi anche:
- None Found