di Daniele Sforza (Foto Laura Gambino)
Semifinale nel challenger di San Benedetto del Tronto, quarti a Recanati e primo turno passato a Biella con un doppio 6-4 allo slovacco Kovalik. Parliamo di Salvatore Caruso, scatenato nelle ultime settimane dopo un inizio di stagione così così… Il siciliano ci ha raccontato gli ultimi tornei disputati e tanto altro, tra cui il match contro Borna Coric, la promessa croata che lo ha sconfitto nelle qualificazioni del Foro Italico solo nel tiebreak del terzo set.
Partiamo da Recanati, qui così come nel 2014 ti sei trovato nella parte alta del tabellone e sei riuscito a qualificarti per i quarti di finale
“A Recanati mi trovo ogni anno molto bene anche perché le palle e la superficie di gioco mi piacciono molto. Quest’anno sono anche arrivato tardi visto che ero in semifinale a San Benedetto (ride) e ho fatto un po’ più di fatica ad abituarmi al cambio di superficie. Il primo set con Desein ne è stata la dimostrazione visto che ho anche lisciato due risposte da sinistra… Ero convinto comunque fosse una questione di tempo e, infatti, nel secondo set sono partito meglio e visto il suo problema fisico sono riuscito a portarla a casa. Nel secondo turno devo dire che ho giocato una partita quasi perfetta, con pochi errori e la vittoria in due set contro un giocatore come Bozoljac ne è la testimonianza. Con Berankis non penso di aver giocato male ma devo ammettere che lui mi ha concesso pochissimo, soprattutto nel primo set. Nel secondo sono partito meglio, sono anche andato avanti di un break e magari dovevo essere più cattivo per confermare il break. Persa quella occasione, lui ha cominciato a giocare come prima e ha vinto…”.
Tornando indietro alla settimana scorsa, probabilmente San Benedetto si può considerare il miglior torneo in carriera per risultato. Sei partito dalle qualificazioni, dove hai anche rischiato qualcosa con Marfia, per poi arrivare in semifinale, lasciando 4 giochi al primo turno a un top 100 come Gimeno Traver. Poi hai battuto Giustino e Matteo Donati in rimonta, infilando 4 giochi di fila nel terzo set, dal 5-3. Con lui avevi perso a Todi, cosa è cambiato?
“Per quanto riguarda San Benedetto, non ho iniziato subito bene, anzi. Con Marfia ho faticato tanto (vittoria in tre set, ndr) ma anche per meriti suoi e nell’ultimo turno di qualificazioni sono andato sotto di un break e poi sono riuscito a vincerla in due set. Sulla partita con Gimeno posso dire che lui non è entrato in campo centratissimo, magari pensava di vincere facile mentre io ho giocato un ottimo match con nulla da perdere.. poi ho battuto Giustino e invece con Matteo (Donati, ndr) è stata molto dura. Ero sotto 5-3 e ho giocato 4 game pazzeschi, portando a casa il match. Una rivincita poiché ci avevo perso a Todi in due set e posso dire di aver sfruttato le occasioni che lì invece avevo mancato. Penso che Matteo sia un grande ragazzo, si merita tutti i successi che sta ottenendo e spero per lui che ne arrivino tanti altri”.
Impossibile non chiederti qualcosa riguardo al match al Foro italico con Borna Coric, perso di un soffio… Che esperienza è stata quella? Ti sei sentito più preparato rispetto allo scorso anno? Hai qualche rimpianto per quel match?
“Credo che la partita con Coric sia stata importante, mi ha reso consapevole dei miei mezzi e mi ha fatto capire che ho il livello per competere con questi giocatori e quindi con i Top-100. Certamente la delusione è stata tanta per non averla vinta (non ho dormito per 3 giorni…), essendo stato a un punto dalla vittoria nel contesto del Foro Italico con tantissime persone a vederti e sostenerti è stato quasi “brutto”. Detto questo, ripeto, è stata una partita importante e rispetto allo scorso anno è stato diverso perché, avendo già giocato una volta, la seconda volta non sei così emozionato. Con Querrey posso dire di non aver fatto partita mentre con Coric il tutto è andato diversamente…”.
Con i quarti di Recanati sei al best ranking (n.312), superando quello di un paio di anni fa. Pensi di essere più maturo ora e di poter far un ulteriore salto di qualità? Quali sono gli aspetti su cui state lavorando con il tuo coach?
“Aver raggiunto nuovamente il best ranking è qualcosa di molto bello, è una grande soddisfazione e ovviamente si punta sempre ad andare più in alto. Penso di essere più maturo rispetto a due anni, quando avevo raggiunto quel best ranking, e di essere più completo. Magari due anni fa quella classifica era, sulla carta, non proprio mia mentre ora credo di avere il livello per salire ancora di più. Sto lavorando su tutto, sul servizio, sulla pesantezza di palla e sto cercando anche di irrobustirmi fisicamente e tutto sta andando secondo i piani”.
Cecchinato e Vanni sono entrati in Top-100, Donati sta andando bene… Tutto questo aiuta nella mente del tennista? Ti dà una spinta in più per migliorarti e raggiungerli?
“Quando due giocatori come Cecchinato (siciliano anche lui), ragazzo che conosco da anni, e Vanni arrivano in Top 100 è una grandissimapubblicità per il movimento tennistico italiano e una spinta per me a crederci. Penso che abbiano lavorato tantissimo e sono stracontento per loro, augurandogli il meglio”.
Come reputi questa prima parte di stagione? Quali sono i tuoi obiettivi? Come programmerai il resto del 2015?
“Questa stagione non è partita benissimo, ho giocato abbastanza bene in Tunisia e poi ho fatto fatica fino a Vercelli dove ho raggiunto i quarti di finale. Con San Benedetto e Recanati penso di aver dato una svolta alla stagione. Adesso non so di preciso dove andrò, visto che i programmi cambiano in base al ranking e, sperando di fare bene qui a Biella e a Bolzano settimana prossima, proverò a entrare nei 300 e si vedrà…
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