Berrer-Pistolesi, connubio vincente..

Michael Berrer
(Michael Berrer – Foto Nizegorodcew)

Michael Berrer e Claudio Pistolesi hanno iniziato la loro collaborazione da pochi mesi ed i risultati sono già sotto gli occhi di tutti. Il tedesco, talento mancino dal fisico prestante (almeno 190 cm di altezza), stava attraversando un periodo di crisi, quando ha deciso di affidarsi alle “cure” del coach romano. Il primo risultato di prestigio sono state le qualificazioni superate a New York, grazie a tre ottime vittorie (in particolare il 62 62 rifilato ad un ottimo giocatore quale lo sloveno Kavcic); nel tabellone principale è arrivata la sconfitta con Zeballos, che poche settimane dopo avrebbe raggiunto la finale a San Pietroburgo. La programmazione ambiziosa stilata da Pistolesi ha previsto quasi esclusivamente tornei sul veloce e sono arrivate le qualificazioni ottenute negli Atp di Metz (perso al primo turno 76 al terzo con Gasquet) e a Stoccolma (dove ha anche raggiunto il secondo turno); ottimo anche il secondo turno raggiunto a Vienna. Ciliegina sulla torta di questo momento positivo è stata la vittoria nel ricco challenger di Bratislava, superando negli ultimi due match i due eroi di casa: Lacko e Hrbaty (avversari dell’Italia in Davis poco tempo fa). Michael Berrer in questo momento si attesta alla posizione 100 del ranking Atp, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere i top-50 nel 2010. Per adesso il connubio è vincente.. Abbiamo sentito sia Pistolesi che lo stesso Berrer, dopo la bellissima vittoria di Bratislava.

Claudio Pistolesi
(Claudio Pistolesi – Foto Nizegorodcew)

Claudio, iniziamo con te, visto che sei il campione indiscusso di Bratislava.. Terza vittoria in pochi anni per te.. Tra un po’ ti faranno cittadino onorario..
Si in effetti a Bratislava come coach sono una specie di asso pigliatutto! Hanno vinto Sanguinetti nel 2004, Bolelli nel 2007 e adesso Michael. Come allenatore ho avuto la fortuna di aver raggiunto tantissimi risultati..

Raccontaci del torneo di Bratislava. Come si è espresso Berrer?
A Bratislava ho visto Michael fare in modo ovvio un salto di qualità a livello mentale. Non può essere un caso se ha fatto 4 aces nel tiebreak al terzo contro Lacko e altri 4 in finale sempre nel tiebreak del terzo contro Hrbaty. O aces o servizi vincenti. Impressionante freddezza. Anche contro Kontinen al torneo dopo hanno fatto i primi 13 punti del tiebreak del terzo mettendo tutti e due sempre la prima e quasi sempre facendo aces! Anche li Michael è stato praticamente perfetto ma l’altro ha fatto lo stesso!

Avete lavorato o state lavorando su qualcosa in particolare in questa fase?
Bisogna lavorare come sempre su tutti gli aspetti del gioco. Ora Michael picchia la palla molto di più e appena può attacca a rete molto bene o con la botta di dritto o con lo slice di rovescio, ma lo può fare perché mentalmente ha sposato un progetto che poi si riflette sulla tecnica e sulla tattica. Fisicamente lavora come un …tedesco ( ehehhehehe ) ed ha un bravissimo preparatore atletico a Stoccarda, anche se mi piacerebbe che ogni tanto lavorasse con il grande Marco Panichi. E poi adesso ci crede fino in fondo. La parte mentale è quella che fa più la differenza. Per questo mi voglio iscrivere all’università on line Uni “E campus” in scienze della psicologia applicata allo sport. E’ on line così potrò studiare anche viaggiando.

Passiamo invece a te Micheal. Iniziamo dalla vittoria in Slovacchia. C’è stato un momento nel torneo in cui hai capito di poterlo vincere?
Il momento chiave di tutto il torneo è stato durante il secondo turno contro il polacco Janowicz, quando ho perso il servizio all’inizio del terzo set e mi sono ritrovato sotto 0-2. Ho lottato come un matto, aspettando un suo calo, visto che stava giocando solo vincenti.

Cosa è cambiato da quando lavori con Claudio?
Il credere in me stesso. Ora ho molta più fiducia nei miei mezzi; in più c’è stata anche una svolta tecnica e mentale nel servizio. Sento che io e Claudio, insieme, possiamo fare molto di più ancora.

Ti sei posto degli obiettivi per il 2010?
Vorrei ottenere risultati che non ho mai ottenuto prima, come ad esempio un terzo turno in un torneo dello Slam o i primi 50 del mondo o una finale Atp. Mi piacerebbe anche molto tornare a giocare per la Germania in Coppa Davis. Vedremo..

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